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settembre 2013
to di collaborazione che prosegue
nelle fasi successive. Utile, inoltre, la
possibilità di utilizzare la web cam
installata sui computer portatili an-
che fuori sede , purchè si disponga
di una connessione a banda larga.
Benefici e criticità
Misurare con precisione i benefici
ottenuti è un’operazione piuttosto
complessa e questi sono difficili poi
da tradurre nel conto economico
aziendale: “Non è possibile dare
con precisione un dato di aumento
della produttività ottenuto grazie
all’introduzione di un sistema UCC
in azienda. Di sicuro però alcune
voci di spesa diminuiscono come,
per esempio, quella rappresenta-
ta dai viaggi per riunioni interne. Il
beneficio maggiore, a mio parere,
è nella possibilità di semplificare e
accelerare alcuni processi aziendali,
e nel ridurre i tempi di esecuzione
di fasi lavorative che richiedono lo scambio e la
condivisione di documenti, e naturalmente anche
nel rendere più rapide le decisioni”.
In prospettiva, una maggiore estensione del siste-
ma deve comunque essere preparata: “A oggi il si-
stema supporta le esigenze di comunicazione del
personale di A2A che dispone di un pc portatile e
spesso opera muovendosi sul territorio: come ma-
nager e funzioni commerciali, ma anche tecniche
e amministrative. Anche per gli utenti dotati di po-
stazione fissa è stato pianificato un programma di
attivazione dei servizi UCC privilegiando le funzio-
nalità di condivisione documenti”.
In conclusione, Paolo Manzoni è convinto del fatto
che molte barriere che oggi ostacolano un maggior
utilizzo dei sistemi UCC verranno superate con il
tempo, anche piuttosto velocemente: “Man mano
che queste funzionalità diventeranno sempre più di
uso comune, e nel mondo consumer queste sono
già una realtà, verranno acquisite facilmente an-
che in A2A. E’ anche un fatto generazionale e noi
siamo già pronti ad accogliere i nuovi colleghi più
giovani con modalità di lavoro che già conoscono
e apprezzano nelle loro relazioni private”.
LA FILIALE DI UN GRUPPO
FARMACEUTICO MONDIALE
La divisione farmaceutica dell’affiliata italiana del
Gruppo Roche è stata tra le prime realtà ad ab-
bracciare le soluzioni tecnologiche che abilitano
all’utilizzo di soluzioni di Unified Communication e
Collaboration: “Abbiamo una storia ultra decennale,
poiché risale al 2002 l’adozione di una infrastruttura
di IP Telephony che abbiamo installato per sostitui-
re i tradizionali centralini PBX installati nelle nostre
due sedi italiane di Monza e Segrate - racconta
Eu-
genio Walter Brambilla
, responsabile infrastrutture
e supporto di Roche S.p.A. Già all’epoca abbiamo
iniziato a utilizzare le capacità di un’unica soluzione
centralizzata per uniformare i servizi di comunica-
zione disponibili nelle due sedi, e quindi le prime
implementazioni hanno riguardato funzionalità di
voice mail e di softphone”. Un’esperienza nata in
autonomia dalla casa madre, ma che nel tempo nel
contesto Roche è diventata un punto di riferimen-
to importante: “Negli anni successivi siamo stati il
centro servizi specializzato per tutte le country che
nel frattempo decidevano di compiere un percorso
di migrazione simile al nostro”.
Le evoluzioni successive
Un secondo passo importante viene fatto nel 2008,
con l’integrazione nella piattaforma delle funziona-
lità di instant messaging, di web conferencing as a
service e di altre capacità di collaboration. Poi nel
2011, grazie alla decisione di adottare il tablet per
tutta la field force aziendale, si realizza un’altra tappa
importante: “Nella fase precedente era difficile per
un informatore scientifico del farmaco accedere a
funzionalità UCC su un computer portatile. In teo-
Speciale - Aziende Utenti Sistemi UCC
Eugenio Walter Brambilla, responsabile infrastrutture e supporto di Roche S.p.A.