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settembre 2013
pratica nella disponibilità di nuove
funzionalità di comunicazione e di
condivisione file a un numero ridotto
di utenti che ha consentito di verifi-
care la fruibilità dei nuovi servizi e gli
aspetti tecnici; tutto questo senza
però andare a toccare l’impianto te-
lefonico esistente realizzato ancora
con tecnologie tradizionali.
“Nel 2011 abbiamo invece avuto l’oc-
casione, in una nuova sede di una
società del gruppo, di organizza-
re un’installazione comprendente
un’infrastruttura VoIP integrata su
rete LAN dove la parte di telefonia,
sia fissa sia mobile, si affiancava allo
scambio dati tra pc – racconta
Paolo
Manzoni
, attualmente responsabile
ricerca e innovazione di A2A, ma
all’epoca CIO del gruppo. E’ stato
un primo passo significativo, sono
state coinvolte circa 200 persone,
che ci ha permesso di verificare le
potenzialità su larga scala di un’im-
plementazione di questo tipo”. In seguito la solu-
zione è stata diffusa su oltre 1.000 utenti in tutte le
sedi aziendali con priorità per quelli dotati di per-
sonal computer portatile. In A2A sono impiegate
oltre 9.000 persone, di cui circa 5.000 sono dotate
di postazioni di lavoro informatizzate.
Chi lo usa e chi no
In A2A si è scelto di osservare da vicino il fenome-
no di adozione ‘spontanea’ di questi strumenti che
implicano un cambiamento importante nel modo di
lavorare: “Inizialmente abbiamo naturalmente pro-
mosso il nuovo sistema a tutti i colleghi coinvolti, ma
non abbiamo forzato la sua adozione. A oggi posso
dire che il sistema è utilizzato in maniera estesa nel-
le sue funzionalità dal 30% dei colleghi che hanno
imparato a utilizzare il sistema e a conoscerne le
potenzialità in modo del tutto spontaneo. Il restan-
te 70% ne fa invece un uso limitato. Questo ci ha
permesso di identificare alcune esigenze e motivi
di resistenza e quindi valuteremo nei prossimi mesi
quali programmi di addestramento adottare, per au-
mentare ancora di più il tasso di utilizzo”. Nel caso
di A2A si conferma quindi il fatto che gli strumenti
UCC rappresentano una discontinuità rispetto alle
abitudini consolidate che ognuno ha nel proprio
modo di lavorare, ma prendendo confidenza con
le potenzialità del nuovo strumento i risultati non
mancano, come conferma Paolo Manzoni: “Oggi chi
usa il nuovo sistema in A2A si dichiara soddisfatto”.
Le funzionalità più utili
Tra le diverse funzionalità di un sistema UCC sono
molte quelle che hanno portato a un miglioramen-
to nel modo di lavorare e che, per questo motivo,
nell’esperienza di A2A risultano anche essere le più
popolari: “La funzionalità più interessante è sicura-
mente quella della condivisione dei documenti sui
propri pc tra utenti lontani e che contemporanea-
mente possono parlarsi, e volendo anche vedersi, e
interagire anche con più colleghi contemporanea-
mente. In questo caso, la possibilità di condividere in
tempo reale un documento word, una presentazione
o un foglio elettronico o una qualunque sessione
applicativa, durante una telefonata, rende più im-
mediato e veloce sia il completamento e la finaliz-
zazione del documento, sia il processo decisionale
in merito alle azioni da svolgere successivamente.
Rende anche possibile ricevere più facilmente un
supporto dai colleghi più esperti nel momento in
cui si ha necessità di un aiuto”.
Una seconda funzionalità importante è la chat: “Agi-
sce in tempo reale e taglia i tempi morti legati alla
comunicazione via mail, riducendo di molto il nu-
mero stesso di queste”. Infine anche la videoconfe-
renza si dimostra una funzionalità utile per creare
confidenza tra le persone che non si conoscono e
che lavorano in sedi diverse. In questo caso la vi-
deoconferenza, anche semplicemente realizzata
grazie alle web cam, facilita la conoscenza tra col-
leghi favorendo la creazione di un miglior rappor-
Paolo Manzoni, responsabile ricerca e innovazione di A2A