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office automation
marzo 2012
Che quello del New Generation Network (NGN) sia
un tema di grande interesse è ampiamente dimo-
strato dalla quantità di interventi che da tempo i go-
verni di mezzo mondo, la stampa, i telecom operator
e le imprese fanno su questo argomento.
Anche nel nostro Paese, ma forse meno
che in altre nazioni, si è passati da un ta-
volo (il tavolo Romani del passato go-
verno, peraltro preceduto dal piano
Caio) alle mozioni alla Camera (11 feb-
braio), dalla nuova cabina di regia del
governo Monti a scontri tra gli operatori
del mercato e a dichiarazioni del tipo:
“Le reti a banda ultra larga devono se-
guire la domanda e in questo momento
la domanda in Italia soffre rispetto ad al-
tri Paesi europei”, fatta da Marco Pa-
tuano, amministratore delegato di Tele-
com Italia. Che ovviamente trova i
concorrenti di questo operatore di parere opposto,
poichè a questo mercato tengono in maniera parti-
colare.
L’Agenda digitale europea prevede che entro il 2013
tutti i cittadini della Ue abbiano accesso alla connet-
tività di base (basic broadband) e che per il 2020
tutte le famiglie abbiano accesso a velocità pari ad al-
meno 30Mbps e il 50% a velocità pari ad almeno 100
Mbps. Velocità, queste ultime, particolarmente inte-
ressanti per le imprese che, anche sui sistemi di co-
municazione contano per raggiungere in maniera
efficace nuovi mercati e per migliorare la
propria efficienza operativa.
Tra i primi al mondo a investire copiosa-
mente sulle reti di nuova generazione, la
britannica BT che, come conferma
Ashish Gupta
, president of portfolio &
service design di BT Global Services, ha
investito 10 miliardi di sterline per rea-
lizzare una NGN nel Regno Unito in
grado di fornire servizi Ethernet, IP e
Internet a velocità comprese tra 64 Kbps
e 320Gbps (64 Kbps e 1 Gbps a livello
globale) e sta investendo ulteriori 2,5
miliardi di sterline su una rete superve-
loce in grado di fornire velocità di ac-
cesso fino 330 Mbps su fibra.
IP Connect Global, la rete mondiale IP di BT, è oggi
accessibile in 197 Paesi al di fuori del Regno Unito
e può contare sulle competenze di oltre 4.500 spe-
cialisti distribuiti in tutto il mondo, Italia compresa.
Il portfolio dei servizi di BT Connect è molto ampio
e non si limita a fornire accessi alle velocità che il sin-
Giuseppe Cason
Secondo BT il futuro delle imprese dipenderà sempre più dalla disponibilità
di reti intelligenti e le organizzazioni faranno bene ad adeguarsi rapidamente.
Con IQ eValuator, BT propone ai CIO un modo per misurare il livello
di intelligenza della propria rete rispetto agli obiettivi.
Una rete più
intelligente per
governare meglio le NGN
Infrastrutture ICT
Neil Sutton, vice president global
portfolio, BT Global Services
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