Executive settembre - ottobre 2011 - page 34

que una re-ingegnerizzazione dei network dei data center, in
modo che possano agilmente supportare l’evoluzione della vir-
tualizzazione.
Con requisiti di banda che crescono anno dopo anno con una
media del 30 per cento, i problemi connessi ai data center coin-
volgono soprattutto l’architettura; tanto l’infrastruttura che il soft-
ware richiedono così maggior larghezza di banda, anche in
conseguenza del consolidamento dei carichi di lavoro frutto della
diffusione dei blade server e della virtualizzazione. Tutto ciò pro-
duce un effetto visibile sin da ora, la maggior richiesta per il 10G
nelle connessioni rack–backbone, destinato a trasformarsi pre-
sto in 40G.
La virtualizzazione dei server, inoltre, richiede che tutti i server
inseriti in una cosiddetta “resource pool” si trovino al medesimo
Layer 2 del network; nel caso di grandi data center o dell’ag-
gregazione di più data center si tratta di una sfida
difficile; nel lungo periodo si attende l’ingresso di
un nuovo protocollo chiamato Trill (Transparent in-
terconnection of lots of links) che consentirà di
creare network Layer 2 ampi e stabili. Un proto-
collo alternativo, Shortest Path Bridging (Spb), è a
disposizione di alcuni fornitori.
L’aumento del numero di server nel mondo genera
un’ulteriore crescita della domanda di spazio ed
energia per i data center. Gartner ha verificato che i
server consumano solo il 15% dell’energia di un
data center, generando però un effetto a cascata;
più server ci sono, infatti, più calore viene liberato,
più si rende necessario disporre di sistemi di raf-
freddamento.
Gartner raccomanda dunque di agire con scrupolo
e tempestività, senza sottostimare gli effetti che si
generano. Tra le azioni da non scordare, ricorda di
utilizzare tool di monitoraggio per il controllo del consumo di
energia e di conseguenza il controllo dei costi operativi. Sug-
gerisce di accelerare i progetti di consolidamento e virtualizza-
zione; raccomanda di valutare il proprio parco server per
eventuali sostituzioni e aggiornamenti.
Agilità e resilienza per i data center
La nuova generazione dei data center, a cui si associano le
nuove tecnologie per il networking, cambierà i requisiti di base
delle reti fisiche. Le organizzazioni interessate alla migrazione
verso le architetture “top-of-rack” dovrebbero utilizzare con-
nessioni rack ad alta velocità, in rame (high speed copper); que-
sta scelta consente di semplificare i requisiti di cablaggio e
e di utilizzo dell’IT. Significa nuove forme di applicazioni e può
trasformarsi in un catalizzatore di cloud computing; assume
forme diverse, dai server ai network per approdare ai desktop. È
proprio questa poliedricità a rendere la virtualizzazione tanto de-
licata; perché sia la risposta integrata alla effettiva necessità, è
utile che sia proprio l’azienda a maturare una visione quanto più
ampia possibile della propria architettura, in modo che la solu-
zione individuata non sia, piuttosto, la rappresentazione della vi-
sione architetturale del fornitore.
L’esperienza ha dimostrato che nelle prime fasi della virtualizza-
zione l’impatto sul network dei data center è contenuto; l’elevata
scalabilità delle soluzioni adottate, però, è destinata a pesare nel
tempo molto più di quanto non accada oggi. Ci si attende dun-
Fonte: Gartner
OTTIMIZZARE I DATA CENTER: IL RUOLO DEL CABLAGGIO
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