glio ovunque si trovino. Magirus in questo senso ha messo a por-
tafoglio soluzioni di F5 Networks che consentono di ottimizzare
tutto il traffico all’interno di un’infrastruttura per ottenere vantaggi
in situazione in cui la banda disponibile ha dei limiti. Si tratta in-
somma di prendere atto della situazione e proporre soluzioni che
consentano di implementare soluzioni idonee.
Quali progetti per il presente e per il futuro?
Per quanto riguarda il presente, una delle novità più importanti
riguarda l’inserimento a portafoglio di F5 Networks, un fatto che
consideriamo molto importante perché rappresenta una solu-
zione non solo di infrastruttura ma anche di sicurezza che può
fare da abilitatore verso diverse altre tecnologie non solo di vir-
tualizzazione. La visione F5 dell’unificazione di applicazioni e
data delivery offre una grande flessibilità per l’implementazione
delle soluzioni di Application Delivery Networking e ridefinisce la
gestione delle risorse – applicazioni, server, storage e network
– per ridurre i costi e ottimizzare l’application delivery. Molto im-
portanti sono anche le soluzioni di Isilon, un produttore di sto-
rage acquisito da EMC, con il quale entriamo nel cuore di un
mercato tra quelli in più forte cfrescita in questo periodo, cioè il
big data. Si pensi a tutto il settore del multimedia o a quello
scientifico caratterizzato da esperimenti di vario tipo: tutte atti-
vità che da una parte richiedono infrastrutture in grado di ge-
stire terabyte di dati e dall’altra rappresentano un mercato in
forte crescita. Tra parentesi, le soluzioni di Isilon si combinano
con quelle di F5 Networks che aiutano la migrazione dei dati.
Resta ovviamente importantissima per noi la proposta delle so-
luzioni EMC e, lato nostro, continuaiamo a investire sull’offerta
didata cener virtualizzato che prevediamo crescerà anccora per
diversi anni. Siamo l’unico training center in grado di fornire trai-
ning online grazie a una tecnologia che ci consente di fare corsi
da remoto.
Non abbiamo ancora parlato del tema finanziario, anche
questo legato al ‘mestiere’ del distributore…
Tema finaziario è molto importante perché quello della carenza di
liquidità è un problema reale. Ci sono meno soldi e questi arrivano
sempre più in ritardo a causa dei pagamenti lenti, soprattutto da
parte della pubblica amministrazione, causando un effetto do-
mino nel sistema. Capita così che dei rivenditori seri e affidabili si
trovino in difficoltà ad affrontare nuovi progetti quando non sono
ancora rientrati dell’esposizione legata ai progetti precedenti. In
questi casi il distributore può fare da banca, nei limiti del possibile,
ma soprattutto può attivare meccanismi collegati a finanziarie spe-
cializzate nel settore IT per proporre soluzioni personalizzate. Da
questo punto di vista Magirus sta facendo molto per andare in-
contro ai propri partner e anche questo contribuisce ad innalzare
nel complesso la qualità del lavoro in tutto il canale.
I nuovi modelli di delivery cambiaranno lo scenario? Si parla
di SaaS, Paas, IaaS, si parla di disintermediazione…
Il tema è interessante e complesso, ne stiamo parlando anche
con i vendor. Ci sono sevice provider che vendono già un servi-
zio e che devono ampliare infrastruttura. Noi stessi come Magi-
rus ci stiamo strutturando per veicolare questo nuovo prodotto
o servizio, non so più come chiamarlo, un po’ in tutte le forme se-
condo il modello cloud. Stiamo diventando, anzi lo siamo già,
product As a service. Naturalmente la parte software è quella
che si presta meglio e in ambito backup e deduplicazione siamo
già pronti per fornire prodotti as a service. Anche la virtualizza-
zione sta andando verso questo mondo. Il termine che usa è di-
sintermediazione, certo. O si tratta di questo o siamo di fronte,
come in realtà credo, all’evoluzione del concetto di rivenditore
che se prima era abituato a comprare e rivendere un server, ora
deve fare i conti con concetti nuovi. I rivenditori resteranno tali o
diventeranno tutti service provider? Il mercato è in una condi-
zione più classica rispetto ad altri, non dico più arretrata, e fa an-
cora fatica a recepire i nuovi concetti. Il canale però, si sta già
attrezzando.
settembre-ottobre 2011
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