
ENERGY MANAGEMENT
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gennaio-febbraio 2018
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icominciamo dalle basi: fare efficienza
energetica significa adottare sistemi
per ottenere uno stesso risultato uti-
lizzando meno energia. Il che vuol dire
sfruttare l’energia in modo razionale,
eliminando sprechi e perdite dovuti al
funzionamento e alla gestione non otti-
male di sistemi semplici (motori, caldaie,
elettrodomestici) e complessi (gli edifici
in cui viviamo o lavoriamo, le industrie e anche i mezzi
di trasporto).
Perché l’efficienza energetica? Perché questa è la modalità
più conveniente in termini di costi-efficacia per risparmiare
energia con effetti percepiti nel breve e medio termine.
Come testimoniano studi internazionali e nazionali con-
fermati dall’Enea, l’agenzia nazionale per le ricerche, l’e-
nergia e lo sviluppo economico. In pratica,
sprechi e perdite di energia rappresentano
una sorta di giacimento nascosto che l’effi-
cienza energetica consente di recuperare
e valorizzare per ottenere consistenti van-
taggi economici.
Ecco perché gli investimenti mirati al rispar-
mio energetico sono tra i più remunera-
tivi in assoluto. La conoscenza precisa del
profilo di consumo, ottenibile attraverso
la diagnosi energetica, consente di pren-
dere decisioni più corrette e di andare ad
aggredire gli sprechi energetici più gravi,
con interventi che hanno tempi di ritorno
in alcuni casi molto rapidi. La riduzione del
fabbisogno energetico, inoltre, porta a libe-
rare risorse da impiegare in attività a più
alto valore aggiunto. Oltre che un onere, la
diagnosi energetica si configura quindi come
un’opportunità per tutte le aziende in-
teressate, anche alla luce degli incentivi
disponibili per realizzare gli interventi di
miglioramento.
Il futuro dell’energia
Però il futuro dell’energia è digitale. Se-
condo il Politecnico di Milano (PoliMi),
l’energia è anche il prossimo settore dove
la disruption digitale colpirà pesantemente. Le cose cam-
biano e i segnali forti sono già arrivati: a margine della
presentazione del piano strategico di Enel che si è svolta
a Londra, il capo della nuova divisione dedicata al business
digitale – Francesco Venturini – ha affermato che “oggi
quello che sta succedendo nel mondo dell’energia è molto
strano perché completamente nuovo: l’impatto del digitale
è fortissimo e noi stessi dobbiamo cercare
di capire come questo cambierà il nostro
business di domani”. Il discorso non cambia
se ci si mette nei panni degli utenti, che per
l’energia vogliono spendere il meno possibi-
le e sono sempre più interessati ai benefici
ambientali ed economici delle rinnovabili
(soprattutto ora che i costi diminuiscono).
Digital Energy non è soltanto utilizzare le
tecnologie digitali per controllare i consumi
di energia. In realtà, sottolinea il PoliMi nel
suo rapporto, dietro questa definizione si
nasconde molto di più: l’uso di tecnologie
digitali sempre più avanzate è ben più pro-
fondo lungo la filiera dell’energia, interes-
sandone tutte le fasi, dalla produzione alla
vendita; l’impiego potenziale del digitale va
ben oltre il solo controllo. Parlare di Digi-
tal Energy significa parlare di architetture
LA DIGITALIZZAZIONE
DELL’ENERGIA
I benefici derivanti dalla componente energy bastano a giustificare l’investimento
in digitalizzazione e tecnologie IoT. Per questo l’energy è spesso il primo step della trasformazione
digitale di un’impresa. A vantaggio dell’efficienza e della sostenibilità ambientale.
Michele Ciceri
Lo sviluppo di tecnologie IoT abilita
di fatto la diffusione dell’efficienza
energetica e l’integrazione con le
fonti energetiche rinnovabili; grazie
alla disponibilità di dati ovunque
generati e alla possibilità di
interventi dinamici.
(Mauro Annunziato, Enea)
Mauro Annunziato, Direttore Divisione
Smart Energy dell’Enea - Dip.
Tecnologie Energetiche; Coordinatore
Accordo Bilaterale IT-USA per l’ICT;
Co-coordinatore European Joint
Programme Smart Cities