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gennaio-febbraio 2018

TAVOLA ROTONDA - Il Cliente Omnichannel

no motivato e preparato, si arriva alla fase

operativa abbastanza rapidamente, ma poi

la realizzazione può essere lenta, perché è

difficile reperire sufficienti risorse, oppure si

demanda all’esterno la gestione del nuovo

servizio perdendone parte del controllo

e soprattutto non acquisendo l’esperien-

za per continuare a migliorare. Nelle gran-

di organizzazioni il processo decisionale è

più complesso, bisogna mediare tra pareri

diversi allungando i tempi ma, una volta

presa la decisione, l’azienda ha le risorse

per portare a termine il progetto in tempi

abbastanza rapidi, mettendo in campo tutte

le risorse necessarie per gestirlo al meglio.

In ogni caso un fattore abilitante ormai im-

prescindibile è il cloud, perché è l’unico in

grado di garantire quell’agilità ormai indi-

spensabile per restare sul mercato, inclusa

la possibilità di sperimentare subito se un’i-

dea funziona, anche a rischio di sbagliare (il

cosiddetto ‘fast fail’), perché da un errore

può nascere l’idea vincente. Il cloud di fatto

è uscito dalla fase sperimentale per entrare

in quella della razionalizzazione, questo vuol

dire che non bisogna ripetere gli errori del

passato anche con questo nuovo paradigma,

dotandosi di tecnologie e provider diversi

che non possono garantire adeguati livelli di

interoperabilità. Proprio per questo Oracle

è da anni impegnata ad arricchire costante-

mente il proprio stack tecnologico al fine

di consentire alle aziende, qualunque sia la

loro dimensione e il contesto in cui operano, di gestire

in modo organico le relazioni con i clienti e con tutti i

propri stakeholder, per venire incontro alle loro esigenze,

riuscendo sempre più spesso ad anticiparle.

Ivano Fossati, head of Emea South Coe, SAP Hybris.

Vale la pena ricordare innanzitutto che SAP vanta in Italia

circa 6.500 clienti, per la maggior parte piccole e medie

imprese, e in questa definizione, nel nostro Paese, rientra-

no aziende estremamente variegate tra loro per fatturato

e numero di addetti. Siamo quindi in una posizione privi-

legiata per vedere come si stanno muovendo le imprese,

sia B2B che B2C, per soddisfare la richiesta crescente di

esperienze personalizzate da parte dei propri clienti. La

nostra suite per il customer engagement e il commercio

omnicanale (CEC) SAP Hybris, veicolata al mercato tramite

un ecosistema di partner in grado di aggiungervi ulterio-

re valore, non fa differenze tra aziende grandi e piccole,

e viene costantemente arricchita con nuove funzionalità

sviluppate sia per linee interne che esterne. Basti pensa-

re alla recente acquisizione di Gigya, società con sede a

MountainView, in California, che ha messo a

punto una soluzione in grado di convertire

visitatori non conosciuti in clienti conosciuti

e fidelizzati, costruendo un profilo ‘intelligen-

te’ per ogni cliente attraverso tutti i canali e

punti di contatto e adottando un approccio

alla personalizzazione basato sul consenso.

La vera sfida è vincere dubbi e perplessità;

uno dei modi che riteniamo più efficaci è far

toccare con mano le potenzialità dei nuovi

strumenti attraverso workshop organizzati,

vuoi per le diverse funzioni di una singola

azienda, vuoi per un pool di aziende omo-

genee. La differenza che notiamo è semmai

legata al modello di sourcing: nelle grandi

organizzazioni, una volta verificata la vali-

dità della soluzione, la tendenza è costitui-

re internamente team dedicati in grado di

applicare determinate best practice, men-

tre nelle aziende medio-piccole in genere

si preferiscono altre strade, orientandosi

maggiormente verso i servizi gestiti. Non a

caso stanno nascendo numerose strutture

specializzate in full managed services, nuovi

player che anche per un’azienda come SAP

rappresentano un’opportunità interessante

perché possono aiutarci a fare cultura, dif-

fondendo in maniera sempre più capillare

la conoscenza delle tecnologie emergenti.

L’aspetto organizzativo e culturale del resto

è tutt’altro che marginale, perché i nuo-

vi strumenti modificano profondamente

assetti consolidati. Questi strumenti sono

gli unici, però, in grado di fornire i framework necessari

a creare una vista a 360 gradi dei clienti sui diversi canali,

semplificare e incrementare il coinvolgimento dei clienti

con il brand e risolvere problemi di business complessi.

Roberto Lorenzetti, amministratore delegato, Siseco.

L’introduzione di una nuova piattaforma in grado di ottimiz-

zare, razionalizzare e semplificare le attività di marketing e

comunicazione di una azienda rompe sicuramente schemi

consolidati, qualunque sia la dimensione e il segmento di

mercato in cui opera. Detto questo si possono fare alcune

osservazioni legate all’età o ai modelli organizzativi: nelle

organizzazioni più grandi, infatti, le prime linee sono quasi

sempre composte da persone con molti anni di esperien-

za alle spalle che hanno una propensione al cambiamento

abbastanza bassa, mentre a livello organizzativo non è raro

trovare ancora addetti - specialmente nel marketing e nel-

le vendite - che rivendicano una proprietà ‘personale’ dei

dati dei clienti, e sono estremamente restii a condividerli.

Per questo è opportuno muoversi con cautela, comincian-

do magari con progetti pilota mirati in grado di far toccare

Massimo Savazzi, CX Sales

Development Manager, Oracle

Ivano Fossati, head of Emea South

Coe, SAP Hybris