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gennaio-febbraio 2018

di lungo periodo (2020-30)”. È poi necessario “definire

un programma di aste per garantire l’assegnazione del-

la nuova capacità di generazione elettrica da rinnovabili

necessaria per raggiungere il target al 2030”, oltre a “una

decisa opera di semplificazione normativa che faciliti la

costruzione e messa in esercizio degli impianti, a partire

da tempi più brevi per il rilascio dei permessi ambientali”.

Per quanto riguarda la generazione distribuita “è impor-

tante procedere con una revisione dell’attuale normativa,

inadeguata rispetto alle potenzialità del settore, e con un

rafforzamento della rete elettrica di distribuzione, allo

scopo di renderla più smart”.

Altro fronte dove è necessaria un’accelerazione norma-

tiva è il biometano: “Di fatto, il contributo del biometano

sarà decisivo per raggiungere quota 10% di rinnovabili nei

trasporti nel 2020; nonostante ciò, il quadro di riferimen-

to per l’avvio del settore è, a oltre otto anni dall’emana-

zione della direttiva europea, ancora incompleto. L’intero

comparto si augura che possa essere finalmente definito

entro la fine dell’anno”.

Il mercato dell’energy storage esploderà

La digital energy facilita anche la diffusione dei sistemi di

accumulo dell’energia, per uso domestico e industriale, che

hanno un ruolo determinante nella valorizzazione delle

rinnovabili. Oggi in molti stanno utilizzando l’energia pro-

dotta da un impianto fotovoltaico per abbassare i costi

della bolletta elettrica e inquinare meno. Con l’accumulo

di energia si può ottenere di più immagazzinando nel si-

stema il surplus di energia generata durante il giorno per

usarla come e quando serve: di notte, nelle fasce di mag-

gior consumo, durante i block out.

Attualmente il mercato degli Energy Storage System è

ancora agli albori e non ripaga gli investimenti fatti, soprat-

tutto in Europa, ma le aspettative sono enormi e i numeri

da capogiro. I fattori in gioco sono diversi, uno di questi

è la tecnologia delle batterie, risulta tuttavia evidente che

gli operatori attivi si guardano bene dal sospendere gli

investimenti.

ENERGY MANAGEMENT

infatti, semplificano l’integrazione delle rinnovabili, per-

mettendo di superarne le maggiori criticità. C’è dunque

da aspettarsi per il prossimo futuro un’accelerazione della

transizione energetica sulla scia della decarbonizzazione.

I rischi ambientali, che negli ultimi anni si sono acuiti so-

prattutto per quanto riguarda la qualità dell’aria nelle città,

sono un ulteriore volano.

Su questo è interessante l’opinione di Elettricità Futura,

associazione di riferimento delle imprese operanti nel set-

tore delle rinnovabili in Italia. “Solo grazie a una maggior

penetrazione elettrica nei principali settori di consumo, in

particolare nei trasporti e nel residenziale, sarà possibile

per l’Italia raggiungere il target europeo di riduzione delle

emissioni di CO2 fra l’80 e il 95% al 2050”, ha evidenzia-

to Agostino Re Rebaudengo, vice presidente di Elettricità

Futura alla ultima edizione di Ecomondo a Rimini. “Con

Elettricità Futura – ha spiegato – abbiamo svolto un intenso

lavoro sulla bozza di Strategia Energetica Nazionale che ha

portato alla stesura di un documento che sintetizza effi-

cacemente le diverse anime dell’associazione: nella nostra

visione della transizione energetica il vettore elettrico è il

driver fondamentale di decarbonizzazione”.

I principali obbiettivi di Elettricità Futura da qui al 2030

sono fondamentalmente quattro. Innanzitutto far crescere

la quota dell’energia elettrica sui consumi finali dall’attua-

le 21% al 25%; in secondo luogo, fissare al 48% (rispetto

all’attuale 43%) la riduzione delle emissioni di CO2; a fron-

te di un consumo finale lordo di energia al 2030 stimato

a 340 TWh, l’associazione ritiene possibile una riduzione

dei consumi dell’ordine del 40%, rispetto al 30% indicato

dall’UE; il contributo della fonti rinnovabili, infine, dovrà

raggiungere almeno il 50% del consumo finale lordo di

energia.“Per raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazio-

ne – ha detto Re Rebaudengo – è necessario mettere in

campo misure per favorire in modo organico uno sviluppo

delle rinnovabili da qui al 2030”.

Il primo punto da affrontare è “l’emanazione dell’atteso

decreto per gli incentivi alle rinnovabili per il periodo

2017-20, iniziando anche a introdurre alcune delle que-

stioni che caratterizzeranno la successiva fase di sviluppo

Rinnovabili meno care di gas e carbone

Jim Robo

, amministratore delegato di NextEra Energy, una delle più grandi utility degli Stati Uniti, ha indicato nel 2020 la data in cui

tutti i nuovi impianti rinnovabili saranno economicamente più vantaggiosi del gas e del carbone. Nel giudizio non sembrano pesare

conflitti di interesse – NextEra produce energia negli Usa e in Canada sia con le FER sia con impianti che sfruttano combustibili

fossili – ma più che altro le previsioni di crollo del prezzo dei pannelli fotovoltaici e il progressivo aumento di efficienza dei rotori e

delle pale eoliche. Non solo: le energie rinnovabili saranno più vantaggiose soprattutto se connesse a sistemi di accumulo dell’energia

prodotta, così da colmare la maggiore lacuna del fotovoltaico che è l’intermittenza. L’Ad dell’utility americana ha detto anche che le

centrali a gas e a carbone continueranno a essere utilizzate (assieme a quelle nucleari già esistenti) perché gli investimenti sono già

stati ammortizzati e a meno che intervenga una legislazione puntiva nei loro confronti le compagnie avranno interesse a tenerle attive.

In Italia, l’amministratore delegato di Enel Green Power

Antonio Camisasca

ha fatto dichiarazioni stampa molto simili a quelle del

collega Robo. E in Italia, guarda caso, il gruppo inglese Octopus ha inaugurato alla fine del 2017 un impianto fotovoltaico da 64 MW

a Montalto di Castro, vicino a Roma. Altri 110 impianti di questo tipo sono in cantiere per i prossimi anni.