
77
gennaio-febbraio 2018
di lungo periodo (2020-30)”. È poi necessario “definire
un programma di aste per garantire l’assegnazione del-
la nuova capacità di generazione elettrica da rinnovabili
necessaria per raggiungere il target al 2030”, oltre a “una
decisa opera di semplificazione normativa che faciliti la
costruzione e messa in esercizio degli impianti, a partire
da tempi più brevi per il rilascio dei permessi ambientali”.
Per quanto riguarda la generazione distribuita “è impor-
tante procedere con una revisione dell’attuale normativa,
inadeguata rispetto alle potenzialità del settore, e con un
rafforzamento della rete elettrica di distribuzione, allo
scopo di renderla più smart”.
Altro fronte dove è necessaria un’accelerazione norma-
tiva è il biometano: “Di fatto, il contributo del biometano
sarà decisivo per raggiungere quota 10% di rinnovabili nei
trasporti nel 2020; nonostante ciò, il quadro di riferimen-
to per l’avvio del settore è, a oltre otto anni dall’emana-
zione della direttiva europea, ancora incompleto. L’intero
comparto si augura che possa essere finalmente definito
entro la fine dell’anno”.
Il mercato dell’energy storage esploderà
La digital energy facilita anche la diffusione dei sistemi di
accumulo dell’energia, per uso domestico e industriale, che
hanno un ruolo determinante nella valorizzazione delle
rinnovabili. Oggi in molti stanno utilizzando l’energia pro-
dotta da un impianto fotovoltaico per abbassare i costi
della bolletta elettrica e inquinare meno. Con l’accumulo
di energia si può ottenere di più immagazzinando nel si-
stema il surplus di energia generata durante il giorno per
usarla come e quando serve: di notte, nelle fasce di mag-
gior consumo, durante i block out.
Attualmente il mercato degli Energy Storage System è
ancora agli albori e non ripaga gli investimenti fatti, soprat-
tutto in Europa, ma le aspettative sono enormi e i numeri
da capogiro. I fattori in gioco sono diversi, uno di questi
è la tecnologia delle batterie, risulta tuttavia evidente che
gli operatori attivi si guardano bene dal sospendere gli
investimenti.
ENERGY MANAGEMENT
infatti, semplificano l’integrazione delle rinnovabili, per-
mettendo di superarne le maggiori criticità. C’è dunque
da aspettarsi per il prossimo futuro un’accelerazione della
transizione energetica sulla scia della decarbonizzazione.
I rischi ambientali, che negli ultimi anni si sono acuiti so-
prattutto per quanto riguarda la qualità dell’aria nelle città,
sono un ulteriore volano.
Su questo è interessante l’opinione di Elettricità Futura,
associazione di riferimento delle imprese operanti nel set-
tore delle rinnovabili in Italia. “Solo grazie a una maggior
penetrazione elettrica nei principali settori di consumo, in
particolare nei trasporti e nel residenziale, sarà possibile
per l’Italia raggiungere il target europeo di riduzione delle
emissioni di CO2 fra l’80 e il 95% al 2050”, ha evidenzia-
to Agostino Re Rebaudengo, vice presidente di Elettricità
Futura alla ultima edizione di Ecomondo a Rimini. “Con
Elettricità Futura – ha spiegato – abbiamo svolto un intenso
lavoro sulla bozza di Strategia Energetica Nazionale che ha
portato alla stesura di un documento che sintetizza effi-
cacemente le diverse anime dell’associazione: nella nostra
visione della transizione energetica il vettore elettrico è il
driver fondamentale di decarbonizzazione”.
I principali obbiettivi di Elettricità Futura da qui al 2030
sono fondamentalmente quattro. Innanzitutto far crescere
la quota dell’energia elettrica sui consumi finali dall’attua-
le 21% al 25%; in secondo luogo, fissare al 48% (rispetto
all’attuale 43%) la riduzione delle emissioni di CO2; a fron-
te di un consumo finale lordo di energia al 2030 stimato
a 340 TWh, l’associazione ritiene possibile una riduzione
dei consumi dell’ordine del 40%, rispetto al 30% indicato
dall’UE; il contributo della fonti rinnovabili, infine, dovrà
raggiungere almeno il 50% del consumo finale lordo di
energia.“Per raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazio-
ne – ha detto Re Rebaudengo – è necessario mettere in
campo misure per favorire in modo organico uno sviluppo
delle rinnovabili da qui al 2030”.
Il primo punto da affrontare è “l’emanazione dell’atteso
decreto per gli incentivi alle rinnovabili per il periodo
2017-20, iniziando anche a introdurre alcune delle que-
stioni che caratterizzeranno la successiva fase di sviluppo
Rinnovabili meno care di gas e carbone
Jim Robo
, amministratore delegato di NextEra Energy, una delle più grandi utility degli Stati Uniti, ha indicato nel 2020 la data in cui
tutti i nuovi impianti rinnovabili saranno economicamente più vantaggiosi del gas e del carbone. Nel giudizio non sembrano pesare
conflitti di interesse – NextEra produce energia negli Usa e in Canada sia con le FER sia con impianti che sfruttano combustibili
fossili – ma più che altro le previsioni di crollo del prezzo dei pannelli fotovoltaici e il progressivo aumento di efficienza dei rotori e
delle pale eoliche. Non solo: le energie rinnovabili saranno più vantaggiose soprattutto se connesse a sistemi di accumulo dell’energia
prodotta, così da colmare la maggiore lacuna del fotovoltaico che è l’intermittenza. L’Ad dell’utility americana ha detto anche che le
centrali a gas e a carbone continueranno a essere utilizzate (assieme a quelle nucleari già esistenti) perché gli investimenti sono già
stati ammortizzati e a meno che intervenga una legislazione puntiva nei loro confronti le compagnie avranno interesse a tenerle attive.
In Italia, l’amministratore delegato di Enel Green Power
Antonio Camisasca
ha fatto dichiarazioni stampa molto simili a quelle del
collega Robo. E in Italia, guarda caso, il gruppo inglese Octopus ha inaugurato alla fine del 2017 un impianto fotovoltaico da 64 MW
a Montalto di Castro, vicino a Roma. Altri 110 impianti di questo tipo sono in cantiere per i prossimi anni.