
In un momento come l’attuale dove
lo scenario dell’evoluzione tecnologica
abbraccia temi con una carica di cam-
biamento potenzialmente elevata nella
relazione tra le persone e le tecnologie
che circondano il nostro quotidiano, come
per esempio l’intelligenza artificiale, forse
il linguaggio cinematografico più di altri
ci può aiutare a fare qualche interes-
sante riflessione.
Per questo motivo da questo numero Of-
fice Automation ospita la nuova rubrica
‘Cinema e Tecnologia’ curata da Serena
Ritondale che ci introdurrà a film, do-
cumentari, serie TV e altre tipologie di
‘pellicole’ che potranno essere di volta
in volta delle novità, ma anche dei film
già usciti da tempo; opere fatte per il
grande pubblico oppure anche solo per
specialisti, apparse nei grandi network
mondiali o in piccoli circoli di periferia.
L’idea è quella di condividere spunti in-
teressanti che ognuno potrà apprezzare
e se vorrà utilizzare come crede. (r.v.)
Alle 22,30 del 29 Ottobre del 1969,
in un bugigattolo della UCLA, il pro-
fessor Leonard Kleinrock e il suo stu-
dente Charley Kline, inviando il primo
messaggio Arpanet a Bill Duvall dello
Stanford Research Institute, ponevano
senza accorgersene le basi di una delle
rivoluzioni tecnologiche, culturali e so-
ciali più importanti del secolo: Internet.
È proprio a partire dalla targa affissa
nella stanza 3420 della Boelter Hall
della UCLA che comincia Lo and
Behold - Internet: Il Futuro è Oggi,
documentario del 2016 diretto da
Werner Herzog. Nell’analizzare le ri-
percussioni dello sviluppo della Rete
sulla società, il regista tedesco intende
carpirne l’essenza, intervistando chi ha
contribuito alla sua espansione, chi l’ha
sfruttata per scopi commerciali, chi ha
provato piacere a scovarne i buchi,
chi la controlla, chi ne è diventato di-
pendente e chi solamente la subisce.
Si assoggettano alla telecamera di Her-
zog, che punta al lato umano dei suoi
intervistatori, personaggi di spicco del
settore tecnologico come l’hacker Ke-
vin Mitnick, il filosofo e sociologoTed
Nelson, Bob Kahn, tra gli inventori dei
protocolli TCP/IP, e Jonathan Zittrain,
esperto di informatica giuridica, così
come persone comuni che sperimen-
tano le conseguenze di un mondo glo-
balizzato, fino a chi è costretto a vivere
nella comunità di Green Bank inWest
Virginia, poiché affetto da ipersensibi-
lità elettromagnetica.
Le domande aperte
su uno strumento indispensabile
per la nostra vita
Arrivare ad un univoco significato della
Rete sembra impossibile, così come
imbrigliare Internet in un documen-
tario di un’ora e quaranta minuti. Per
questo il regista non può che limitarsi
ad una carrellata di opinioni e scenari
in contrapposizione tra loro, incasellati
in dieci capitoli.
Alla profondità delle varie tematiche,
piuttosto semplificate, Herzog prefe-
risce il numero, lasciando che siano gli
spettatori, nel loro privato, a riflette-
re sulle numerose questioni solleva-
te, come: Internet avrà mai una sua
coscienza? Qual è il suo futuro? Qual
è il suo lato oscuro? Qual è il ruolo
umano nel suo sviluppo? Ne perdere-
mo il controllo? Ma soprattutto, cosa
LE TANTE DOMANDE
CHE RIMANGONO
SU INTERNET
IN UN DOCUMENTARIO DEL 2016 WERNER HERZOG
RIPERCORRE LA STORIA DELLA RETE
E CI INVITA A RIFLETTERE SULLE QUESTIONI APERTE.
Serena B. Ritondale
Sociologa e cinefila
serenabritondale@gmail.comCINEMA E TECNOLOGIA
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gennaio-febbraio 2018
Una scena del film di Werner Herzog ‘Lo & Behold’ dove compare Leonard Kleinrock,
‘mittente’ del primo messaggio elettronico inviato attraverso Arpanet