Una sentenza innovativa
La sentenza fortemente innovativa
per il mondo del web esprime
un principio che determina
l’introduzione nell’ordinamento
giuridico italiano e in quello europeo
di un diritto che non esiste negli
Stati Uniti e in altri Paesi. Con la
propria decisione la Corte riconosce
il diritto della persona all’oblio (in
relazione a contenuti in rete che
la riguardano) alla luce normativa
in materia di trattamento dei dati
personali.
La Corte ritiene meritevole di
tutela la pretesa di un soggetto
di non vedere comparire tra gli
elenchi dei risultati delle ricerche le
pagine web che ospitano contenuti
che lo riguardano qualora questi
gli arrechino pregiudizio e sia
trascorso un lasso di tempo dalla
pubblicazione della notizia da non
KMYWXM½GEVI TM PE TIVQERIR^E
nel pubblico dominio di queste
informazioni, e ciò anche nel caso
in cui la pagina Internet indicizzata
contenente l’informazione non
venga rimossa dal sito ‘sorgente’
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Che cos’è il diritto all’oblio?
2YQIVSWI WSRS WXEXI PI HI½RM^MSRM
offerte dai giuristi esperti in diritto
dell’informatica.
La giurisprudenza della Corte di
Giustizia del 13 maggio scorso (nella
causa C-131/12 Mario Costeja
Gonzalese e AEPD contro Google
Spain e Google Inc.) ci rappresenta il
diritto all’oblio come “il diritto [della
persona] a opporsi all’indicizzazione
dei propri dati personali ad opera
del motore di ricerca, qualora
la diffusione di tali dati tramite
quest’ultimo le arrechi pregiudizio”,
in particolare, “qualora i dati risultino
inadeguati, non siano o non siano
TM TIVXMRIRXM²
Il diritto all’oblio è uno strumento
grazie al quale gli utenti potranno
chiedere la cancellazione di alcuni
risultati associati al loro nome. La
richiesta di rimozione può essere
inoltrata da qualunque cittadino
ritenga che le informazioni nei
risultati associati a una ricerca del
proprio nome possano essere
MREHIKYEXM MVVMPIZERXM S RSR TM
rilevanti, o eccessivi in relazione agli
scopi per cui sono stati pubblicati.
IL PARERE DEL LEGALE
settembre 2014
© Ann_ka - Fotolia.com
Il diritto all’oblio
IL PRONUNCIAMENTO
DELLA CORTE
DI GIUSTIZIA EUROPEA
in questione continuerà ad essere
consultabile in rete e si creerà il solo
SWXEGSPS HM VIRHIVPS TM HMJ½GMPQIRXI
raggiungibile per gli utenti).
I passi da compiere
Per fare la richiesta di cancellazione
gli utenti saranno chiamati a
compilare un modulo nel quale
ZIVVk WTIGM½GEXS GLI
“A fronte di una tale richiesta,
effettueremo un bilanciamento tra
il diritto alla privacy della persona
e il diritto di rendere accessibili le
informazioni e l’interesse pubblico a
trovarle.
Nel valutare la richiesta
considereremo se i risultati
includono informazioni obsolete
sul richiedente e se le informazioni
sono di interesse pubblico.
Ad esempio, potremmo decidere
di non rimuovere determinate
informazioni che riguardano frodi
½RER^MEVMI RIKPMKIR^E TVSJIWWMSREPI
condanne penali o la condotta
pubblica di persone che ricoprono
incarichi nell’amministrazione
pubblica. Per completare questo
modulo è necessario fornire una
Maria Cristina Daga, Gabriele Faggioli