Office Automation settembre 2014 - page 91

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settembre 2014
illustrato le soluzioni di videosorveglianza basate
su IP realizzate da Dahua con chipset Ambarella.
“Quest’ultimo permette di avere un bitrate ridotto
per il trasferimento delle informazioni a parità di
qualità. Inoltre si ha anche la possibilità di ridurre i
consumi elettrici, oltre ad avere un sistema stabile
ed efficiente”.
Uno scenario però dove la storicità dell’analogico
non si può sottovalutare: “Fermo restando la cre-
scita dell’IP, Dahua ha brevettato il sistema HDCVI
che permette la trasmissione su cavo coassiale di
una informazione ad alta definizione.
Oltre al segnale video si possono quindi trasferire
anche quello dati in modo bidirezionale da e verso
Una scelta strategica
I convegni IP Building Security hanno visto diversi interventi culturali e di approfondimento, oltre a testimonianze di
utenti. A partire da
Leonardo Corbo
, partner Arimas e già Prefetto – Direttore Generale della Protezione Civile e dei
Servizi Antincendi, che ha messo a disposizione la sua lunga esperienza nel settore incendi e della relativa prevenzione.
Una ‘scienza’ vera e propria che costituisce servizio di interesse pubblico per il conseguimento di obiettivi di sicurezza
della vita umana e incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell’ambiente secondo criteri applicativi uniformi nel
territorio nazionale. “Di incendio si muore nel 92% dei casi per il fumo e solo nell’8% per le ustioni. Il fumo quindi va
gestito in un certo modo, è il prodotto di una combustione. E bruciando ad esempio un chilo di carta o un litro di ben-
zina se ne producono 80.000 litri… Se in un ambiente si verifica un incendio bisogna fare in modo che le persone che si
trovano nel compartimento possano uscire con le proprie gambe e non restare intossicate”. In tutto questo l’idea è che
il vorticoso progresso tecnologico induce continuamente problemi di sicurezza che non sempre sono regolamentati
anche perché il legislatore non marcia con lo stesso ritmo dell’operatore industriale e le norme di sicurezza possono
essere fissate solo dopo aver esaminato una pluralità di situazioni, aver controllato una casistica sufficientemente ampia
e fatto le necessarie sperimentazioni.
Filippo Emanuelli
, di Belfor Italia e partner Arimas., ha dal canto suo parlato di property restoration illustrando diversi
casi pratici, partendo dal fatto che un incendio, un’alluvione o una calamità naturale possono danneggiare con i loro
contaminanti e con i fenomeni chimici a loro legati, creando più danni di quanto ne facciano gli effetti irreversibili e
distruttivi del sinistro. Con la possibilità di utilizzare però diverse tecnologie per effettuare gli interventi di salvataggio.
Claudio Buzzi
, di Arup ha invece portato sul palco il punto di vista di una società di progettazione illustrando le proble-
matiche che si possono incontrare nel progettare impianti di sicurezza e i punti da tenere ben presenti per raggiungere
l’obiettivo predefinito. “Si parte dalle definizione delle esigenze da soddisfare, passando per lo stato di fatto degli im-
pianti, le effettive prestazioni dei sistemi e le relative architetture, analizzando le condizioni ambientali e classificando
gli ambienti. Vanno poi verificate eventuali interferenze elettromagnetiche e interazioni con altri sistemi, i vincoli archi-
tettonici e la necessità di un coordinamento tra gli impianti”.
Giuseppe De Marco
di Unicredit ha illustrato il progetto UniCredit Tower, il complesso di tre edifici realizzato nell’area
di Porta Nuova a Milano. “È stata posta massima attenzione alla progettazione e realizzazione dei sistemi di sicurezza a
protezione degli edifici e delle persone. Agli impianti di videosorveglianza (interamente in tecnologia IP), si affiancano
un sofisticato sistema antintrusione (con tecnologia mista bus-IP) e ulteriori impianti di sicurezza IP per il controllo degli
accessi e il controllo delle targhe degli automezzi nei parcheggi interrati. Il percorso di integrazione non è sempre stato
facile, ma oggi sistemi tradizionalmente diversi come impianti elevatori, sistemi di rivelazione fumi, gruppi elettrogeni,
UPS, impianti di climatizzazione, impianti di illuminazione, insegne, impianto fotovoltaico, impianto solare, e impianti IP,
interagiscono e scambiano informazioni in tempo reale”.
Un altro caso utente è stato quello presentato da
Marco Andreozzi
di Estav Nordovest Toscana. In particolare si è
parlato di un progetto che ha messo al centro l’adozione di allarmi tecnologici, video sorveglianza, antintrusione e
antincendio per la realizzazione di una sala di controllo installata presso il Presidio Ospedaliero Lotti di Pontedera Usl
5 Pisa presso la Centrale Operativa 118 e gestita con personale tecnico. Il tutto impiegando soluzioni in tecnologia IP e
virtualizzando i sistemi su server ridondati. Tutti sistemi, quelli di IP Building Security, a disposizione anche del security
manager. In tal senso
Mauro Masic
e
Alessandro Manfredini
di Aipsa hanno portato il loro contributo illustrando l’evo-
luzione di questa particolare figura aziendale, dove la sicurezza si fa sempre più ‘business-oriented’, i sistemi diventano
aperti e sono necessarie professionalità non solo da forze di polizia/enti militari ma anche da mondo accademico e del-
le imprese.
Andrea Reghelin
, dello Studio Legale ISL, ha infine trattato gli aspetti normativi da tenere in considerazione
quando si parla dell’installazione di sistemi di building security all’interno dei luoghi di lavoro: quindi videosorveglianza,
uso di sistemi biometrici e controllo dei lavoratori. A partire dagli obblighi legati alla privacy.
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