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settembre 2014
il DVR così come l’audio. Creando un ponte impor-
tante in una fase transitoria come quella attuale”.
Ugo Scolaris
di
Samsung Techwin
ha dal canto suo
evidenziato la crescita del mercato Full HD, dove
vanno tenute in conto quattro aree. Il rapporto costo/
prestazioni, gli standard che garantiscono l’intero-
perabilità tra prodotti di diversi vendor, l’ottimizza-
zione della banda occupata per la trasmissione di
immagini Full HD su rete dati e, di conseguenza, la
loro archiviazione. “Un sistema IP Full HD è com-
posto dalla parte di acquisizione (le telecamere),
da uno switch che le collega tutte sulla rete dati e
dalla visualizzazione tramite monitor e software. A
questo punto alla rete si possono collegare il siste-
ma di archiviazione NAS o NVR e quindi avere tutto
disponibile anche in mobilità su pc o smartphone e
tablet”. Dal punto di vista tecnologico Samsung ha
introdotto il nuovo chipset Wisenet III e risoluzioni
dai 3 ai 5 mpx, oltre alla tecnologia di defog che
aumenta il contrasto del nero per vedere meglio in
situazioni di foschia. E su alcune telecamere sono
presenti anche funzioni ulteriori. Il tutto in un’ot-
tica open: “Questo significa che con il processore
Wisenet è stata introdotta la possibilità di installare
pacchetti software di terze parti, ad esempio per
analisi video, ed è possibile scaricare da un market
applicazioni per le telecamere”.
Giuseppe Leto
di
Rittal
ha quindi affrontato più te-
matiche. La sicurezza fisica intesa come protezione
perimetrale del data center, la sicurezza attiva come
sistemi di monitoraggio ambientale, la sicurezza pro-
attiva ossia tutto ciò che riguarda la nuova frontiera
del data center, quindi software di monitoraggio di
tutta l’infrastruttura del CED fino a soluzioni chiavi
in mano. E data center pre-ingegnerizzati e certifi-
cati. “Sulla sicurezza fisica il principio base è quello
di proteggere da eventi quali incendi, allagamenti,
presenza di gas corrosivi… Un esempio è garantire
un innalzamento della temperatura di non oltre 5
gradi in un periodo di non oltre 24 ore successive
alla presenza del fuoco lungo le pareti esterne. Il
tutto garantito da soluzioni certificate ECB-S uti-
lizzate per realizzare le nostre security room, che si
inseriscono in un perimetro fisico in modo modulare
con assemblaggio a caldo”. Il tutto in uno scenario
dove il data center è un’entità dinamica, per poter
studiare interazioni con l’ambiente circostante e
coinvolgendo controllo accessi, interfacciamento
con sistemi di building automation, antincendio.
All’interno e all’esterno degli armadi rack.
Mauro Vottre
, di
Ermes Elettronica
, ha poi illustra-
to apparati nativi IP posizionabili all’interno di vari
ambienti, per la trasmissione di informazioni audio
in modo autonomo. Il tutto utilizzando protocolli
peer-to-peer che non richiedono server intermedi,
centralini, né altri sistemi cablaggio strutturato a
parte. “Questi apparati derivano da quelli utilizzati
in ambiente industriale, con caratteristiche robu-
ste adatte a piattaforme petrolifere, fonderie... e
pian piano, su richiesta dell’utenza, sono state tra-
sportate verso il mondo che va dal parcheggio al
videocitofono”. Tecnicamente ogni apparato ha un
proprio indirizzo IP, che permette l’apertura di un
canale di comunicazione diretto. “Questo consente
di non avere problemi durante la fase di progetta-
IP Building Security
Lavorare con più monitor
Nel corso di IP Building Security è stato trattato
anche un argomento che ha ricadute sulla salute di
chi lavora e in particolare opera al videoterminale,
molto spesso con monitor multipli, ad esempio nelle
control room di sicurezza. In tal senso
Luciano Gu-
glielmini
di Humanscale ha spiegato come preveni-
re il discomfort visivo e altro utilizzando tecnologie
appropriate come ad esempio i bracci porta video,
partendo da una base semplice e creando un’in-
stallazione con sempre più schermi: “La tecnologia
semplifica la vita, ma nel contempo la complica. La
complica al corpo umano, con elementi posturali e
relative conseguenze. Si parla quindi di sicurezza ma
è la persona che alla fine gestisce tutto il sistema, e
non bisogna trascurare anche questi aspetti”.