nascondevo la mia impazienza,
sorrideva. ‘Driving in the rush
hours is my time to think’ (guidare
nelle ore di punta mi permette di
pensare). Saggezza Indiana che mi
aveva colpito.
Il mito della velocità
Qui da noi è tutto diverso: il mito
della massima quantità produce
modelli che moltiplicano e si
moltiplicano. La velocità risulta la
chiave di volta: più sono veloce, più
faccio, ovvero: meglio è. Le cose si
complicano appena ci si accorge
che il modello non è incrementabile
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raggiunge presto un limite che lo
satura; e paradossalmente, più siamo
veloci, prima lo raggiungiamo. Si
lavora di più, si dorme di meno; si
ritagliano spazi minori per le altre
attività della nostra vita; si rinuncia
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punto. E allora perché non fermarsi,
bloccare la ruota, fermare la
macchina e cambiare ritmo?
Il vero problema, l’ostacolo a
fermare il movimento frenetico in
cui siamo presi, è abbastanza ovvio e
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la mano chi non l’ha detto almeno
una volta, questa settimana. È un
tormentone che ci riguarda tutti.
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della nostra vita professionale così
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risponde? E soprattutto perché ci
facciamo dominare da questa fretta
continua e costante, che ci affatica e
rende così ‘densa’ la nostra giornata?
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delle prime che incontriamo, quando
cerchiamo di sottrarci al ritmo
incalzante, è legata al fatto che non
si tratta di una scelta personale,
ma di una cultura. È uno stile, un
modus vivendi che condividiamo
con il gruppo di cui facciamo parte
e nel quale ci troviamo immersi
anche nostro malgrado: è scritta
nelle pieghe della nostra società.
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anche se siamo in anticipo. Facciamo
uno squillo con il cellulare, un attimo
prima di citofonare. Mangiamo in 5
minuti e ci sembra di buttare via il
tempo se restiamo ad aspettare in
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in India, un taxista al quale non
PROFESSIONISTI DIGITALI OGGI E DOMANI
settembre 2014
Avanti veloce!
RITMO E RITMI IN AZIENDA
sta nel fatto che in fondo il modello
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la sensazione di essere produttivi, di
costruire un senso; in altre parole,
ci fa sentire vivi. La tecnologia poi
è complice: decine (per non dire
centinaia) di mail ci piovono sulla
scrivania da tutto il mondo; lo
smartphone che rende trasportabile
ovunque la nostra scrivania,
facendoci proseguire attività e lavoro
in qualsiasi luogo.Tutto avviene in
tempo reale: basta digitare un ‘ok’ e
la decisione è presa, l’informazione
ricevuta, il cliente o il fornitore viene
raggiunto e avvisato. Poi si archivia
e si va avanti. Le cose scorrono
davanti agli occhi, una dopo l’altra,
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Ogni tanto bisognerebbe fermarsi
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di questo sarebbero, nell’ordine,
la vita moderna e le urgenze
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che ha scolpito in modo indelebile
nell’immaginario collettivo il tema
della velocità in azienda e in fabbrica.
Ma siamo davvero sicuri che ‘fare
Elisabetta Mauti,
responsabile sviluppo HR