Le principali innovazioni abilitate dal Software Defined Networking
promettono un cambiamento radicale nella realizzazione e nella gestione
delle architetture di rete.
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marzo 2014
NEXT STEP – LE RETI SDN
A
umentare la flessibilità della propria architettu-
ra di rete, disporre di infrastrutture in grado di
predisporre automaticamente le loro performance
alla tipologia di applicazioni che devono supportare,
riuscire a gestire il complesso di novità e di volumi
che in questi anni, e nei prossimi, caratterizzeranno
il tra co dati che si troveranno a gestire carrier e
aziende clienti.
Sono questi gli obiettivi che verranno raggiunti,
stando alle promesse dei suoi promotori, dal nuo-
vo modello del Software Defined Networking, un
approccio che mette in discussione molte delle lo-
giche con le quali si sono realizzate fino a oggi le
architetture di rete aziendali e sul quale ormai da
tempo si confrontano gli esperti dell’industria del
networking. Nel corso del 2014 il rilascio di mol-
te novità da parte dei vendor del settore saranno
fatti proprio in ottica SDN, ed è quindi importante
iniziare a fare i conti con questo nuovo elemento
tecnologico che condizionerà il mercato, per capire
come nel prossimo futuro ci si può aspettare che
evolverà la propria infrastruttura di rete aziendale.
L’articolo che presentiamo in queste pagine è una
sintesi del testo’Software Defined Networking: sfi-
de ed opportunità per le reti del futuro’ apparso su
SE IL NETWORK
DIVENTA
PROGRAMMABILE
A CURA DI RUGGERO VOTA
Notiziario Tecnico Telecom Italia a cura di Antonio
Manzalini, Vinico Vercellone e Mario Ullio.
Cosa prevede il modello SDN
Il modello del Software Defined Networking ha l’o-
biettivo di rendere programmabili i nodi di rete at-
tuali come router e switch, introducendo dei livelli
di astrazione a cui è possibile accedere attraverso
l’uso di API condivise e supportate da tutti gli at-
tori dell’industria del networking interessati allo
sviluppo del modello SDN.
La programmabilità dei nodi di rete ridefinisce il
concetto di virtualizzazione della rete consentendo
di creare delle partizioni virtuali dell’infrastruttura di
rete fisica, in modo da permettere a più istanze di
controllo, e alle rispettive applicazioni, di utilizzare
le partizioni assegnate. In questo modo, un’architet-
tura di rete governata dal modello SDN permette la
coesistenza di più reti virtuali, tra loro isolate, sulla
stessa infrastruttura hardware.
Inoltre il modello SDN consente la centralizzazione
delle logiche di controllo di un ambiente di rete,
consentendo a chi deve gestire tale infrastruttura
la possibilità di compiere più facilmente funzioni di
configurazione e ottimizzazione delle risorse di rete.
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