Office-Automation-maggio-2014 - page 14

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maggio 2014
quale questi storage locali andranno a convergere
trasmettendo informazioni per questioni di ridon-
danza e disaster recovery.
Con Hitachi abbiamo sviluppato la distribuzione di
una piattaforma storage in thin provisioning stan-
dard e monitorabile. La scelta tecnologica è stata
motivata dall’introduzione di sistemi peculiari che
arrivano a garantire la disponibilità non solo del
singolo disco, ma anche dell’enclosure, piuttosto
che delle schede di controllo del disco. Poter usu-
fruire nella nostra architettura di monitoraggio di
un livello di granularità così dettagliato, per noi è
fondamentale.
Per il supporto di questi sistemi, abbiamo attivato
un servizio di manutenzione proattivo curato da
Filippetti, partner di Hitachi che da tempo ha ope-
rativo un competence center per lo sviluppo di so-
luzioni su problematiche che convergono da tutta
Europa. La proattività di questo servizio è tale che
spesso la componentistica viene sostituita addirit-
tura prima che si verifichi un disservizio, poiché gli
alert del monitoring sono tarati su specifiche soglie
di degrado delle parti, che riescono ad anticipare il
guasto attraverso degli indicatori predittivi.
Per questo ogni tanto ci ritroviamo dei tecnici che
intervengono senza lasciarci il tempo di riscontrare
realmente la presenza del problema. Ovviamente
i ritorni in termini di Business Continuity sono im-
pressionanti.
La partnership con Filippetti e Hitachi è stata deter-
minante per la nostra governance dei dati in termini
di qualità del servizio, di ešcienza, di prestazioni,
di up-time, ma soprattutto in termini di scalabilità.
Il thin provisioning dinamico della soluzione Hitachi
gestito tramite Filippetti, ci permette inoltre di incre-
mentare rapidamente la capacità dei nostri storage,
eliminando i lunghi tempi di riconfigurazione non
essendo più necessario prevedere a priori volumi
e dimensioni necessari a supportare le esigenze di
future espansioni evitando così slittamenti o ritardi
nella nostra produzione.
Cosa ha rappresentato per lei questo progetto di
standardizzazione?
Per me questo è stato il progetto più sfidante che
abbia mai ažrontato nella mia carriera, perché ha
voluto dire guidare e gestire un cambiamento tec-
nologico innovativo a livello nazionale in strutture
mediche che prima dell’arrivo di Alliance Medical
facevano riferimento a logiche imprenditoriali tipi-
camente da piccola azienda, e che quindi dispone-
vano di tecnologie consolidate nel tempo. Portare il
cambiamento in queste strutture non è stata cosa
da poco, soprattutto quando si vanno a toccare pro-
cessi, abitudini e modalità di lavoro radicate negli
anni. Oggi il progetto è nelle fasi finali, ma abbia-
mo iniziato a lavorarci tre anni fa. Già solo questa
dimensione temporale è indice delle dišcoltà che
abbiamo incontrato e risolto.
Cosa ha imparato come manager e uomo IT da
questa esperienza?
Quando mi è stato ašdato quest’incarico, mi è ba-
stato poco per capire che in un progetto di tali di-
mensioni sbagliare non era permesso.
Per questo ho dovuto investire molto su me stesso
per sviluppare un background in ambito Healthcare
che mi permettesse di capire e scegliere autono-
mamente le migliori soluzioni.
Ogni centro diagnostico di Alliance Medical era
un’isola ‘felice’ a se stante, ed io dovevo trovare
una strategia di integrazione che non ne limitasse
le potenzialità. Studiare, capire, analizzare le tante
tecnologie che facevano parte di questo agglome-
rato è stato fondamentale per arrivare a disegnare
e distribuire un’infrastruttura standard su cui poi
costruire le nuove applicazioni radiologiche.
Ho viaggiato molto in Italia ma soprattutto all’este-
ro, studiando le soluzioni dei principali players sul
mercato e visionandole in produzione presso ospe-
dali, centri d’eccellenza ed altre strutture cliniche.
Una volta compresi pregi e difetti mi sono orientato
sulle eccellenze di nicchia, piccole medie aziende
che avevano sviluppato soluzioni interessanti. Ho
scelto quelle che ritenevo più adatte ed ho creato
una rete tra di esse. Ho incontrato molte persone
fantastiche in questi anni, alcune le ho assunte, al-
Alliance Medical: l’innovazione deve generare valore per tutti
© F. Capalbo
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