luglio-agosto 2012
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operativo di riferimento che doveva essere ricostruito
anche con informazioni di altra natura – racconta
Iain Standen, responsabile del Bletchley Park Trust.
La correlazione delle informazioni era il vero valore
aggiunto che si cercava di ottenere dalle attività che
si svolgevano qui”... Ma stiamo parlando di big data?
La partnership con HP
In questo contesto HP, insieme al partner inglese Hy-
land Software fornitore della soluzione ECM OnBase
Online, ha realizzato le otto postazioni dedicate alla
scansione dei documenti, sulle quali si alternano i 200
volontari organizzati dal Trust che si occupano del pro-
cesso di digitalizzazione di tutto il materiale storico.
HP ha fornito i sistemi di scansione in grado di lavo-
rare con supporti di diversa natura e che risalendo a
oltre 60 anni fa devono essere trattati con molta cura.
In questo contesto quindi, una soluzione tecnologica
innovativa come l’utilizzo della luce a LED per la
scansione delle immagini si dimostra particolarmente
efficace. Oltre a un risparmio energetico consistente
dovuto al taglio dei consumi, la luce LED, su tempi di
utilizzo prolungati degli scanner, genera molto meno
calore rispetto alla tecnologia tradizionale, e questo è
un fattore positivo che si ripercuote sulla produttività
dell’intero processo. Per non rovinare i supporti car-
tacei dei documenti storici, infatti, con i sistemi di
scansione più tradizionale è necessario interrompere
le lavorazioni quando si raggiungono livelli critici di
surriscaldamento. E questo per lavorazioni intensive
che prendono l’arco di un’intera giornata può succe-
dere anche per cinque o sei volte. L’integrazione della
luce a LED è la novità che HP ha presentato con il re-
cente rilascio del modello ScanJet Enterprise 7000 di
cui diversi esemplari sono già operativi a Bletchley
Park. Tra le altre funzionalità, la scansione fronte/re-
tro, una velocità che può arrivare alle 90 immagini al
minuto e l’integrazione di una serie di software per ot-
tenere automaticamente un grado di accuratezza
molto elevato delle scansioni realizzate. Una seconda
importante novità, anch’essa sbarcata a Bletchley Park
è poi lo scanner HP Scanjet Enterprise N9120, in
grado di catturare fino a 100 immagini al minuto e di
trattare documenti in formato A3. HP assicura che
questo sistema arriva a eseguire fino a 5.000 scansioni
al giorno. Naturalmente i due sistemi sono commer-
cializzati per un utilizzo normale anche nei tradizio-
nali ambienti d’ufficio, il loro prezzo di listino è ri-
spettivamente pari a 999 euro e 3.900 euro.
Una visita a Bletchley Park permette di chiarire molti aspetti e alcuni dettagli che permettono di fare luce su una
storia, quella di Enigma, troppo spesso raccontata in modo parziale e spesso confuso. Per prima cosa non è ve-
ro che Enigma è un sistema di crittazione nato per volontà dell’esercito tedesco in preparazione del Secondo
Conflitto mondiale. Enigma è nato negli Anni ’20 del ‘900 come iniziativa di ‘business’ per consentire lo scam-
bio di messaggi cifrati tra le banche tedesche. L’esercito tedesco già all’epoca, prima quindi dell’avvento del re-
gime nazista, si appropriò del sistema e lo modificò secondo le sue esigenze. Enigma venne utilizzato in occa-
sione della Guerra Civile di Spagna e dell’invasione dei Sudeti del 1938. Enigma era una macchina che prov-
vedeva solo alla crittazione dei messaggi e questi poi venivano trasmessi con il telegrafo. Anche se in realtà
non esisteva un limite fisico, la regola stabiliva che un messaggio di Enigma non poteva superare i 200 caratte-
ri. Alan Turing e le persone che lavorarono con lui costruirono una macchina in grado di identificare tra 150 mi-
lioni di milioni di milioni di combinazioni le sei più probabili che si avvicinavano alla ‘chiave’ che veniva cam-
biata ogni giorno dall’esercito tedesco per determinare la regola di crittazione dei messaggi. La macchina co-
struita dal gruppo di Turing venne chiamata ‘La Bomba’ in onore dei matematici polacchi che in precedenza costruirono, sempre a Bletchley
Park, un sistema in grado di decrittare i codici della versione di Enigma utilizzata all’inizio della guerra e che consentiva ‘solo’ 17.576 possi-
bili combinazioni (La Bomba era prima della guerra un gelato a base di vaniglia e ricoperto di cioccolato molto popolare in Polonia).
Oltre a Enigma i tedeschi avevano messo a punto una seconda macchina di crittazione e, in questo caso, anche di comunicazione dei mes-
saggi chiamata Lorenz. Questo sistema consentiva l’elaborazione di messaggi che potevano avere lunghezza fino a 20.000 caratteri, ed era
utilizzato per lo scambio di messaggi diretto tra Hitler, i principali gerarchi del regime nazista e i vertici delle forze armate. A Bletchley Park
costruirono un elaboratore per decrittare Lorenz: Colossus. A questo progetto non lavorò Alan Turing, che dal 1942 al 1943 fu mandato ne-
gli Usa, e Colossus fu progettato da Tommy Flowers.
Alla fine della guerra diversi scienziati che lavorarono ai progetti La Bomba e Colossus furono impegnati nella realizzazione di ACE (Auto-
matic Computing Engine), ovvero quella piattaforma che gli inglesi considerano il primo elaboratore elettronico della storia.
Un pò di chiarezza e qualche curiosità sulla storia di Enigma