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’Enterprise Business Architecture (Eba) descrive tanto gli
aspetti del business che le modalità con cui essi devono cam-
biare per completare l’Enterprise Architecture integrata, in cui
risorse umane, informazioni e processi si muovono all’unisono.
Tra le criticità di questo percorso di sviluppo ci sono i conte-
nuti, sempre più eterogenei, multiformi, non strutturati, capillari.
Come governare una molteplicità così articolata? Per inquadrare
la complessità del fenomeno è utile riflettere su qualche numero:
il volume delle informazioni cresce annualmente del 50%; di
questo 50%, ben l’80% si palesa in forma non strutturata; il
90% delle informazioni non strutturate, inoltre, risulta non essere
neppure governata. Il contenuto, inoltre, non contempla solo
file elettronici e email ma anche instant message, rich media e
social media. Le proporzioni del fenomeno sono tali da suggerire
sensibilità e attenzione, per non sottostimare il peso di una stra-
tegia aziendale di content management, capace di impostare e
governare le implementazioni individuali dei progetti. Costruire
un Ecm (Enterprise Content Management) pervasivo richiede l’i-
dentificazione dei driver più significativi così come degli inibitori,
altrettanto frequenti e capaci di rallentare considerevolmente lo
sviluppo dei progetti. Tra i driver Gartner inserisce la consume-
rization delle informazioni a cui si associano elevate aspettative
sulla semplicità di uso e accesso; la standardizzazione/commo-
ditization che si sostanzia nello sviluppo funzionale della piatta-
forma Ecm; la modularità, frutto di un progressivo orientamento
al servizio; la collaborazione in rete, che potenzia inno-
vazione e contributi individuali. Tra gli inibitori, poten-
ziali ostacoli allo sviluppo dell’Ecm, Gartner annovera
la carenza di buone pratiche e skill, di metodologie
per governare la complessità; la modesta maturità dei
processi di business a cui si associa la mancanza di
discipline del management; l’approccio a silos tuttora
adottato per infrastrutture, applicazioni, definizioni,
regole, ecc. che porta spesso alla sindrome Nih, Not
Invented Here; visioni limitate del valore percepito del
business, interessi dei fornitori, talvolta poco inclini al
cambiamento.
Ecm: driver e inibitori
Driver e inibitori sono parte del medesimo coacervo
di pratiche e contenuti che caratterizzano un’impresa;
ogni azienda, infatti, è esempio tangibile di un sistema com-
plesso adattivo (Cas) con relazioni non lineari e articolate tra
funzioni, processi, dati e sistemi IT. Dalle relazioni ai cluster, dai
cluster al sistema, sempre più complesso: cresce così l’impresa
e con essa i contenuti che la caratterizzano, cresce e cerca
agilità, per soddisfare tempestivamente le esigenze inedite, agi-
lità costruita anche sulla consapevolezza dei cicli di vita di pro-
cessi e software. Per ripensare dunque l’architettura aziendale in
chiave di agilità e complessità (in particolare dei contenuti) è ne-
cessario lavorare sulle funzioni prima che sulla forma, sulla per-
cezione degli stakeholder, sull’efficacia delle scelte, ricordando
che ogni implementazione è un caso a sé, con specificità legate
alla cultura e alle persone.
In ragione di queste specificità esistono diverse categorie di Ecm;
le soluzioni ‘Transactional Content Management’ si focalizzano
sull’imaging, sul Bpm, sul flusso di lavoro, gli archivi, il record
management; qui i contenuti tendono a essere statici, i processi
sono di lungo periodo e hanno elevati volumi di contenuto che
richiedono scalabilità. Il Social Content Management propone
soluzioni composite di servizi di libreria, collaborazione docu-
mentale, controllo dinamico; il focus è sulle persone coinvolte e
sugli sviluppi del lungo periodo, a cui si aggiungono l’ottimizza-
zione dei processi e delle interfacce e il rilascio di contenuti a ele-
vato valore. Anche l’ottimizzazione del canale online (con il set di
tecnologie tipiche, dai portali ai social software, rich media, Xml,
Il futuro della gestione dei contenuti in azienda
va sempre più verso l’integrazione
Philip Allega, Hanns Koehler-Kruener, David Norton, Julie Short*
luglio-agosto 2013
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Fonte: Gartner