Executive Luglio - Agosto 2013 - page 51

quest’ottica, sempre più spesso, il
Content Management (Cm) diventa
un requisito richiesto negli
investimenti IT. Nel tempo
molte aziende hanno già
sperimentato il Cm, con-
finandolo a specifici do-
mini o dipartimenti; ora
è il tempo di approcci
più estesi e pervasivi, per
abbracciare l’impresa tutta. Qual è il Roi del Cm? Il calcolo è
ampiamente influenzato dal livello e dalle caratteristiche dell’im-
plementazione, dalle modalità d’uso. Semplificando, sono quat-
tro i casi tipici in cui misurare il ritorno sull’investimento. Il primo
riguarda la realizzazione di un repository sicuro; in questo caso
il Cm è considerato uno strumento di governo del record mana-
gement e della compliance; si tratta di una visione pragmatica
ma limitata. Nel secondo caso il Cm è strumento a supporto di
collaborazione e processi ad hoc. Gli ultimi due casi coinvol-
gono un approccio più profondo all’Ecm; nel terzo i processi
orizzontali attingono ad applicazioni verticali, consentendo così
una pianificazione estensiva; nel quarto e ultimo ci si concen-
tra sulla costruzione di un sistema integrato dati e informazioni,
strutturate e non strutturate: è questo l’ambito in cui il payoff è
più interessante.
Architetture aziendali e Content Management
Le aziende dovrebbero sviluppare analisi mirate dei costi, in
modo da avere elementi sufficienti per valutare approcci e stra-
tegie diverse, come la scelta di soluzioni Cloud piuttosto che lo
sviluppo di applicazioni più tradizionali, con opzioni on–premises.
Dovrebbero quantificare i fattori culturali, organizzativi, umani
che permettono di affrontare soluzioni complesse. Nel contesto
sempre più cloud, anche le soluzioni Cloud Ecm rappresentano
una sfida stimolante che, accanto al risk assessment, richiede la
valutazione dei vincoli normativi, contrattuali, legislativi. Tuttavia
la maggior parte delle sfide raccolte dai responsabili dell’infor-
mation management scaturisce dalla volatilità, dalla mutevo-
lezza delle esigenze del business che spingono a implementare
con rapidità soluzioni tecnologiche per il controllo dei contenuti
senza tener in debito conto le ricadute delle scelte nei tempi
lunghi. Ci si trova così di fronte a contesti complessi, in cui coe-
sistono sistemi multipli, con esigenze di integrazione e condivi-
sione, proprio come accade nei modelli architetturali ibridi, in cui
sistemi centralizzati e decentrati coesistono.
Qualunque sia l’architettura, il Content Management si riferisce
a capacità modellate sui processi, oggi disponibili sia in suite
Ecm che in servizi specifici per i contenuti, in modalità ‘easy-to-
use’ e ‘easy-to-deploy’ per un’alta penetrazione nelle imprese.
L’orizzonte è sempre più orizzonte d’integrazione, tra approcci
e tecnologie. Sviluppare le iniziative di Cm progetto per
progetto privi di una visione integrale e integrata fa correre
il rischio di non affrontare alla radice i problemi tipici delle
scelte che caratterizzano i legacy repository. È necessa-
rio orientarsi verso la federazione dei repository critici così
come la sostituzione di quelli più obsoleti. In un caso come
nell’altro, l’integrazione dei contenuti resta una delle sfide
più delicate, soprattutto in ragione del fatto che la maggior
parte delle aziende affida a una molteplicità di soluzioni la
gestione dei propri contenuti (Erp, Crm, Hrms).
*Analisti Gartner
 luglio-agosto 2013
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Fonte: Gartner
È necessario orientarsi verso
la federazione dei repository critici
così come la sostituzione
di quelli più obsoleti
Foto: © Julien Eichinger - Fotolia.com
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