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ottobre-novembre 2017

to mai indispensabile. Senza le dovute accortezze, infatti,

il cloud può anche rivelarsi più costoso del modello on

premise. A fronte di una realtà dei prezzi in calo, grazie

alla concorrenza, bisogna però tener conto che più au-

menta l’adozione di nuovi applicativi in

cloud, più cresce l’esigenza di disporre di

nuove ‘macchine’ e nuovi ambienti dove

ospitarle e quindi anche i costi a esse

correlate. In diversi casi si è quindi reso

necessario inserire nuove figure, quando

non ancora presenti, che svolgono un

ruolo di controller e di cost manager

per la gestione specifica dei servizi cloud.

Un secondo paradosso, questa volta ‘positivo’, riguarda

invece il rischio di downtime. L’utilizzo dei servizi in cloud

implica una drastica riduzione del livello di controllo su

infrastrutture, dati e sistemi rispetto alla modalità on pre-

mise. Il rischio di downtime è sempre presente, ma non

rappresenta una criticità insormontabile poiché, grazie

al cloud il guasto o il disservizio sono una componente

esternalizzata.

Nel modello pay per use infatti un disservizio o una inter-

ruzione possono portare a risvolti positivi perché mette

il fornitore del servizio cloud da un lato nella condizione

‘obbligatoria’ di risolvere il problema del cliente in tempi

brevi e, dall’altro, di rifondere il cliente nel rispetto degli

SLA definiti contrattualmente.

Attenzione ai costi del cloud pubblico

Parallelamente alla continua crescita della spesa IaaS a livello

globale, Gartner ha osservato un notevole spostamento

dei principali motivi di preoccupazione delle aziende, che

dai temi della sicurezza e della compliance sono passati alla

gestione operativa e all’ottimizzazione delle attività nel cloud.

A conferma di quanto emerso anche nel

Focus Group cloud di NextValue, non

è semplice comprendere e controllare

la spesa nelle soluzioni IaaS, soprattut-

to quando queste sono erogate da un

cloud pubblico. Gli strumenti e i servizi

disponibili per affrontare il problema

sono numerosi, ma quasi sempre com-

portano un costo supplementare. Prima

di affrontare questo investimento gli analisti di Gartner Craig

Lowery e Gary Spivak in un recente documento rilasciato

dalla società di ricerca – ‘Seven Steps to Reducing Public

Cloud IaaS Expense’ - suggeriscono l’adozione di alcune

best practice che possono risultare utili per tenere sotto

controllo i costi; vediamole brevemente.

1. Strutturare e osservare un piano di tagging

Con il verbo inglese to tag (in italiano etichettare) in que-

sto contesto si intende la prassi di associare alle risorse

cloud parole chiave definite dall’utente, e applicate coe-

rentemente, in modo da poterle rintracciare e identifi-

care nell’intero ciclo di vita di un’architettura cloud. I tag

sono cruciali sia per le attività di ricerca che per quelle di

attribuzione, e diventano assolutamente fondamentali se

successivamente si decide di adottare uno strumento di

gestione della spesa per i servizi cloud. A ogni risorsa è

possibile applicare più tag, in modo da poterla rintracciare

in più aree di interesse.

Il supporto per il tagging offerto dai fornitori di servizi

cloud è pressoché universale, ma vi sono alcune differen-

ze nel modo in cui il tagging di allocazione dei costi deve

essere applicato per poter usufruire degli strumenti nativi

di gestione della spesa.

2. Dimensionare correttamente le risorse

Lo scopo dell’ottimizzazione dei costi è ricavare il massi-

mo valore per l’azienda da ogni unità di spesa. La politica

di ridurre il più possibile i costi può portare a una grave

penuria di risorse, creare vulnerabilità per la sicurezza e

produrre un degrado generale delle prestazioni.Viceversa,

la politica della ‘sovrabbondanza’ (in cui si allocano antici-

patamente risorse superiori alle necessità in previsione di

situazioni improbabili di forte carico) è una vecchia abitu-

dine che non trova giustificazione nel cloud e che deter-

mina una spesa non necessaria. Entrambi questi approcci

sono errori commessi con una certa frequenza nelle pri-

me fasi di adozione del cloud, erroneamente attribuiti al

modello cloud in sé.

FOCUS CLOUD

© iStock - olm26250

Più cresce l’esigenza

di disporre di nuove macchine

e nuovi ambienti cloud dove

ospitarle, più crescono

i costi correlati

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