FOCUS CLOUD
Le potenzialità della Software Analytics
per facilitare la migrazione al cloud
Come diventa possibile misurare il grado di portabilità delle applicazioni al cloud.
CAST ha aggiunto il CloudReady Index
alla sua piattaforma cloud di analytics
(CAST Highlight), con l’obiettivo di fa-
cilitare le misurazioni delle applicazioni
nei contesti di pianificazione e di mi-
grazione al cloud. CAST Highlight, è
orientato a evidenziare rischi e oppor-
tunità di risparmio che si configurano
quando le organizzazioni affrontano
la migrazione del proprio parco ap-
plicazioni al cloud. È un prodotto nato
dalle esigenze dei clienti di CAST che
per primi si sono trovati a dovere por-
tare le proprie applicazioni su scala.
Il software più conosciuto di CAST si chiama AIP (Ap-
plication Intelligence Platform); viene utilizzato per assi-
curare la stabilità e la resilienza di applicazioni custom
mission critical. Tipicamente queste applicazioni custom
non venivano scalate che su pochi server. Dai primi anni
di questo decennio però i clienti di CAST hanno iniziato
a considerare l’espandibilità delle proprie infrastrutture
da poche macchine a svariate migliaia. “CAST ha lan-
ciato una soluzione molto più veloce ed ‘orizzontale’ di
AIP: CAST Highlight. Questa permette di realizzare un
inventario applicativo in maniera rapida ed economica,
di tutte le applicazioni che un business sta utilizzando”,
commenta
Massimo Crubellati
, VP Sales e Country Ma-
nager di CAST per l’Italia.
Negli ultimi anni i provider di servizi cloud si sono dati
battaglia nel convincere i clienti a migrare le proprie ap-
plicazioni alla nuvola secondo uno
schema che nella maggioranza dei
casi si configura come l’esternalizzazio-
ne dell’infrastruttura. Ossia scegliendo
l’opzione Infrastructure as a Service
(IaaS), ambito su cui il provider glo-
bale AWS sembra oggi detenere la
maggiore quota di mercato.
In realtà la vera migrazione al cloud
deve ancora iniziare; infatti prende-
re un’applicazione e farla girare così
come è, su un server di qualcun altro,
non fa leva sui veri vantaggi offerti
quando si lavora in questi ambienti: le
potenzialità dei big data, dell’IoT, del machine learning e
tutto quanto ricade sotto l’etichetta PaaS (per un confronto
approfondito IaaS vs PaaS vedi:
https://msdn.microsoft.
com/it-it/communitydocs/cloud/paas-iaas-azure).
CONOSCERE LE PROPRIE APPLICAZIONI
Oggi assistiamo infatti all’affermarsi di un trend ancora
più avanzato, dove per prima cosa si spostano le appli-
cazioni in cloud (IaaS); e in seconda battuta si focalizza
l’attenzione sulle applicazioni. Per compiere questo du-
plice passaggio, le organizzazioni e i relativi responsa-
bili applicativi devono essere in grado di prevedere gli
impatti sulle applicazioni: cosa non funzionerà? Cosa
può essere demandato ai servizi del provider? E come
possono essere utilizzati nel cloud? L’esperienza di CAST
permette di affermare che le organizzazioni conoscono
a fondo solo il 10% delle proprie applica-
zioni, quelle di più alta criticità, mentre il
90% sono scarsamente conosciute, e molto
probabilmente avere un’opinione esperta su
di esse potrebbe richiedere tempi e com-
portare costi impraticabili, che anzi sono
addirittura difficilmente stimabili. Questo
è proprio l’ambito dove possiamo usare
CAST Highlight.
L’indicatore CloudReady, disponibile in
CAST Highlight, misura quanto facilmente
un’applicazione possa essere spostata sul
cloud. I dati vengono presentati in una serie
di dashboard di analisi. A titolo di esempio
riportiamo una schermata della soluzione
Massimo Crubellati, VP Sales
e Country Manager di CAST per l’Italia
Overview dei KPI relativi al portfolio applicativo visualizzabile nel CloudReady
Index di CAST Highlight