ADVERTORIAL
www.casthighlight.com www.castsoftware.comin questa pagina che a colpo d’occhio
mostra l’intera situazione del portfolio:
il colore rappresenta la difficoltà intrin-
seca relativa (rossa maggiore, verde
minore) mentre la dimensione dei cer-
chi è relativa alla dimensione assoluta
dell’effort previsto.
Questi risultati possono essere mostrati
e soppesati grazie a una pluralità di
viste disponibili; uno degli aspetti più
interessanti dell’indicatore CloudReady
è infatti la capacità di indicare quali
sono gli ostacoli presenti nelle applica-
zioni e quali le possibili soluzioni per
ovviare a questi rischi. Per esempio in-
dividuando un vecchio sistema di autenticazione utilizzato
da una applicazione che rende questa poco adatta a
girare nel cloud; l’indicatore metterà inoltre in evidenza
tutti i punti dell’applicazione che necessitano revisioni. Si
potrebbe fare lo stesso tipo di lavoro manualmente, ma
si tratterebbe di un processo laborioso e suscettibile di
incorrere in possibili sviste e altri errori umani. La possibi-
lità di usare CAST Highlight per questo compito permette,
oltre a neutralizzare l’errore umano, di ridurre il tempo
da dedicare a questa tipologia di analisi dall’ordine di
settimane a quello dei minuti, aumentando la copertura
a tutti i componenti dell’applicazione, anche i meno co-
nosciuti e documentati.
UNA SOLUZIONE REALIZZATA CON I CLIENTI
Volendo dettagliare il funzionamento della scansione,
possiamo dire che inizialmente CAST non prevedeva
l’identificazione degli specifici elementi interni all’appli-
cazione che dovessero essere coinvolti nelle operazioni
per abilitare l’applicazione al cloud; l’aggiunta di questa
funzionalità è derivata da collaborazioni con un provider
cloud che ha condiviso con CAST quali fossero gli aspetti
specifici che prendeva in considerazione quando aiutava
i clienti a massimizzare l’efficacia dello spostamento delle
applicazioni nel cloud. Chiaramente il service provider
si è detto ‘veramente interessato’ quando ha visto le fun-
zionalità di CAST Highlight.
CAST ha già eseguito un numero notevole di analisi con
provider cloud, e aggiorna continuamente CAST Highlight
con nuovi dati e configurazioni da cercare. Nella media i
risultati dimostrano una riduzione dei tempi di passaggio
al cloud superiori all’80%.
Nella proposta metodologica di CAST, dopo avere ana-
lizzato il portfolio applicativo misurando la salute, il rischio
e la cloud-readiness di ogni applicazione usando CAST
Highlight, può essere usato CAST AIP per approfondire
la conoscenza dell’applicazione, eseguire analisi d’im-
patto, valutare altre aree di miglioramento, considerare
aspetti architetturali e addirittura facilitare la migrazione
a microservizi.
La capacità dell’indicatore CloudReady è tanto più vali-
da perché permette di valutare le proprie applicazioni, a
prescindere dallo specifico provider cloud. La posizione
strategica che assume CAST Highlight nella gestione dei
portfolio applicativi ha permesso a CAST di avviare delle
collaborazioni con advisor come BCG e con i maggiori
system integrator a livello globale.
Non vi sono dubbi sul fatto che il core IT debba avere un
ruolo preminente nel governare la priorità della migrazione
al cloud, anche se parti dell’organizzazione la pensano
diversamente, questo è un periodo di transizione dove si
potrebbero ribilanciare i pesi interni alle organizzazioni
in base alla speditezza e alla efficacia con cui avviene
la migrazione.
Purtroppo l’agreement standard include un NDA (non-di-
sclosure agreement) che impedisce a CAST di condividere
i nomi dei clienti che usano CAST Highlight e l’indicatore
CloudReady. Ciononostante, possiamo concludere facendo
riferimento alla fonte autorevole per quanto anonima, di un
CIO di un gigante dell’aeronautica: “Avevamo già tutti i
motivi per rispondere alla domanda ‘Perché il cloud?’ ma
non avevamo informazioni concrete sul ‘cosa’ e sul ‘come.’
Grazie all’adozione di CAST Highlight come strumento di
analisi iniziale e di monitoraggio, abbiamo avuto modo di
osservare un’accelerazione significativa del passaggio al
cloud, basata sui parametri oggettivi delle applicazioni,
includendo quanto facilmente e con quali ricadute queste
possono essere portate su IaaS e/o su PaaS”.
Overview strategica della mappa del portfolio applicativo: sull’asse verticale il business
impact su quello orizzontale la Cloud Readiness