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pare l’attivazione di contratti di servizi cloud già conclusi.

La ripartizione del mercato cloud 2016 per tipologia di

servizi evidenzia ancora un’incidenza predominante del-

la componente Infrastructure as a Service (52,3%), scelti

dalle aziende per i vantaggi in termini di scalabilità e di

ottimizzazione dei costi.

In forte crescita i servizi di Software as a Service, che nel

2016 hanno rappresentato il 43,2% del mercato, guidati

soprattutto dalla migrazione su ambienti cloud sia dei si-

stemi di posta elettronica e di collaboration che di alcune

soluzioni middleware soprattutto in ambito sicurezza, IT

management e Application Portfolio Management. Molto

rari invece i casi di applicazioni mission critical migrate su

architetture cloud. I servizi di Platform as a Service rap-

presentano invece una quota residuale del 4,5%, ma sono

comunque in crescita.

Infine, secondo gli analisti di NetConsulting cube, mentre

le grandi aziende nel 2016 sono state più concentrate nel

dotarsi di infrastrutture in cloud con investimenti soprat-

tutto dedicati ai temi dell’orchestration e del management

dei servizi, le aziende piccole e medie si sono rivolte di

più ai servizi SaaS, che ben si coniugano con le esigenze di

flessibilità e contenimento degli investimenti iniziali.

I paradossi del cloud

L’edizione 2017 del Rapporto Assinform riporta anche i

temi emersi dai cinque Focus Group organizzati e con-

dotti da NextValue in collaborazione con CIONET Italia

nei mesi di marzo e aprile 2017 che hanno riguardato i

temi: cyber security, mobility, big data e analytics, Internet

of things e naturalemente cloud. A ogni Focus Group ha

quindi partecipato un numero variabile tra i quattro e i

sei decisori IT di imprese o enti pubblici italiani top o di

medie e grandi dimensioni.

Si tratta quindi di un’analisi qualitativa che ha valore perché

condotta su aziende che sono da considerarsi pioniere del

cloud e che, grazie alla loro esperienza, possono dare in-

dicazioni utili a chi si è mosso sul tema più di recente o lo

sta facendo ora. Nel Focus Group dedicato al cloud sono

emerse due ‘nuovi’ fenomeni che gli analisti di NextValue

considerano dei veri e propri paradossi.

Il primo è relativo al fatto che conoscere bene e ‘prendere

confidenza’ con il modello di pricing on demand è quan-

FOCUS CLOUD

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ottobre-novembre 2017

© iStock - vladru

Le tendenze per il 2017

Come citato nell’articolo principale, le tendenze evidenziate nel Rapporto Assinform ci dicono che quest’anno il mercato dei servizi

cloud in Italia è destinato a superare in modo significativo la soglia dei 2 miliardi di euro di valore.

Ma questa è una stima conservativa, basata solo ipotizzando un incremento del mercato tra il 20% e il 25%, ovvero in linea con i tassi

degli ultimi due anni. Molti operatori di mercato hanno registrato un interesse concreto crescente, mese dopo mese, verso il tema in

modo generalizzato in imprese di ogni settore e di ogni dimensione.

Intanto chi ha già adottato i primi servizi cloud si dichiara contento di questa scelta e sta programmando una estensione degli stessi.

A dare un’indicazione in questa direzione è stata una ricerca divulgata a fine settembre – You&Iaas:The new generation - realizzata

da Longitude Research in collaborazione con Oracle che ha interpellato 1.610 professionisti IT in Italia (202 gli intervistati), Germania,

Gran Bretagna, Australia, India, Malesia, Arabia Saudita, Singapore e Corea del Sud.

I dati relativi al nostro Paese dicono che il 69% degli intervistati (72% a livello globale) ritiene che grazie all’adozione dei servizi Iaas

sia più facile innovare, mentre il 73% (68% a livello globale) dichiara che grazie a questa scelta si possono raggiungere performance

operative di altissimo livello in termini di velocità e disponibilità.

Non solo, il 51% del campione italiano ha riscontrato che la migrazione parziale al cloud ha migliorato la produttività (56% a livello

globale) e il 36% ha constatato che grazie al cloud i dipartimenti IT hanno più tempo per occuparsi di progetti a maggiore valore ag-

giunto. Il 66% di chi utilizza lo IaaS ha sperimentato una significativa riduzione del tempo necessario a implementare nuove applicazioni

e servizi e ridotto il costo di manutenzione (68% a livello globale); mentre il 61% ritiene che le aziende che non stanno investendo in

IaaS avranno difficoltà a tenere il passo rispetto a chi lo sta facendo.

prosegue a pagina 52