REPLY INVESTE
NELWEARABLE COMPUTING
Reply estende la propria presenza in Nord
America siglando una lettera di intenti per ri-
levare il 20% del capitale di Sensoria, società
specializzata nello sviluppo di nuove tecnologie
wearable. L’investimento, pari a 5 milioni di
dollari, si inserisce nella strategia di sviluppo
di Reply legata all’internet delle cose (IoT).
Sensoria progetta e realizza dispositivi e so-
luzioni wearable: la società è nata dall’idea
che i tessuti, a breve, diverranno il punto di
contatto tra l’internet degli oggetti e l’internet
delle persone, trasformandosi in una nuova
Il cloud open di
Enter
Oltre a rendere disponibili una vasta gamma di servizi cloud che poggiano su piattaforma OpenStack
PE WSGMIXk TEVXIGMTE E RYQIVSWI MRM^MEXMZI FEWEXI WYPPE ½PSWS½E STIR
forma di computer indossabili.“Gli indumen-
ti intelligenti – ha dichiarato Davide Vigano,
co-fondatore e amministratore delegato di
Sensoria - possono ad esempio aiutare gli
atleti a migliorare le proprie prestazioni e a
monitorare il proprio stato di salute in tem-
po reale”. La prima collezione di wearable
technologies prodotta da Sensoria comprende
un modello di reggiseno sportivo, magliette
e calzini in grado di monitorare i parametri
biometrici attraverso una rete di sensori an-
RIKEXM RIP XIWWYXS -P ½RER^MEQIRXS HE TEVXI
di Reply permetterà a Sensoria di accelerare
il proprio percorso di innovazione tecnologica.
Qual è il reale valore aggiunto
del mondo open? La gratuità? Le
tecnologie sviluppate? “Soprattutto
la capacità di cementare comunità
coese, che credono nella
collaborazione, nella condivisione e
nell’indipendenza quali fondamenta
di un mondo migliore”, dice
Ivan
Botta
, amministratore delegato e
direttore generale di Enter, internet
service provider che vanta una
rete proprietaria di accesso, una
rete di trasporto, 2 data center nel
polo tecnologico di via Caldera
a Milano e un ring a 10 Gbit che
interconnette l’azienda con altri
5 fondamentali nodi europei.
Composta da un team giovane e
dinamico che crede fermamente
RIPPE ½PSWS½E STIR RSR WXYTMWGI
che Enter, non appena i tempi
sono stati maturi, abbia deciso
di rendere disponibile la propria
infrastruttura anche in modalità
cloud, scegliendo quale piattaforma
di riferimento OpenStack, progetto
open source alimentato da una
community di 17.000 sviluppatori
e 260 organizzazioni in 130
Paesi del mondo. Una scelta non
certo tattica ma strategica, come
testimonia l’impegno dell’azienda,
che l’ha portata a organizzare il
primo OpenStack Day italiano,
inserendo così Milano in un circuito
che ad oggi ha toccato Città del
Messico, Budapest, Parigi,Tel Aviv e
Londra. L’evento si è tenuto presso
il Coworking Login, uno spazio di
coworking tecnologico ospitato
presso la sede di Enter, dove il
concetto open trova la sua massima
espressione perché ad essere
condivisi non sono solo spazi e
tecnologie ma anche, e soprattutto,
idee, aspirazioni e progetti. “L’evento
ha avuto un’eco persino superiore
alle aspettative - assicura Botta.
Per un giorno, in perfetto stile
open, ruoli e barriere sono state
lasciate da parte e sviluppatori,
utenti, sistemisti, DevOps, manager
e semplici appassionati si sono
confrontati sul valore di OpenStack
declinato negli ambienti pubblici,
privati e ibridi”.
UN FENOMENO
INARRESTABILE
Il successo registrato dalla
giornata dedicata a OpenStack ha
dimostrato, se ancora ce ne fosse
stato bisogno, l’interesse che suscita
il paradigma dell’open source, che
può trovare applicazione nei campi
più diversi, come testimoniano altri
interessanti progetti che vedono
il coinvolgimento attivo di Enter.
Vale la pena segnalare, a questo
proposito, lo spazio WeMake, un
nuovo laboratorio/FabLab che
mette a disposizione macchinari,
materiali, tecnologie e know how
per far crescere nuovi talenti e
sviluppare processi produttivi,
modelli di business e prodotti
innovativi, tutti rigorosamente open.
[[[ IRXIV MX
R.C.
37
settembre 2014
Ivan Botta, amministratore delegato
e direttore generale di Enter
© JamesThew - Fotolia.com