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ottobre 2014
ha alcune funzionalità per supportare la stampa 3D
I software gratuiti più utilizzati sono Blender e
Sketchup, affiancati da una pletora di altri stru-
menti open source/freeware tra cui Tinkercad (il
software 3D più semplice, con cui si disegna diret-
tamente nel browser), 3Dtin, FreeCAD, OpenSCAD
(CAD parametrico), Art of Illusion, K-3D, 123Design
e Spark (Autodesk), Sculptris (Pixologic).
123DAPP è un sito realizzato da Autodesk per sup-
portare le applicazioni 123D (alcune disponibili an-
che per tablet) che permettono di creare modelli
3D. Possono essere utilizzate gratuitamente appli-
cazioni come 123D Creature che crea e stampa in
3D modelli di creature fantastiche, 123D Design per
la modellazione 3D, 123D Catch che genera modelli
3D dalle foto e 123D Make, che genera modelli 3D
da forme 2D.
Tra i principali software per lo scanning 3D e la co-
struzione di modelli da immagini 2D, oltre a quelli
forniti a corredo degli scanner 3D, sono diffusi i
programmi ReconstructMeOt, Scanect, 123D Catch
e Photo2Mesh.
Software per gestire
e riparare modelli 3D e file STL
Non sempre un file 3D concepito per fare un ren-
dering è anche adatto per la stampa 3D. Per otte-
nere modelli stampabili senza problemi, bisogna
adottare alcuni accorgimenti nella modellazione.
Infatti, un file 3D per essere ‘stampabile’ deve avere
determinate caratteristiche: deve essere un file 3D
Poligonale (mesh), deve essere un solido chiuso e
non deve avere facce mancanti, pareti o geome-
trie che si intersecano, doppie superfici. Gli Editor
STL permettono di verificare la correttezza forma-
le dei file STL e se gli oggetti rappresentati sono
fisicamente realizzabili da una stampante 3D. I più
diffusi sono Netfabb, MeshLab (STL editor multi-
piattaforma open source prodotto dall’Università di
Pisa), MiniMagics (STL Editor di Materialise), GOM
Inspector, MeshMixer e K-Studio.
Motori di Slicing (Slicer)
Una volta ottenuto un modello 3D privo di errori,
questo deve essere convertito in specifiche istru-
zioni che comunicano alla stampante le istruzioni
operative.
I software slicer, detti anche motori di slicing o
programmi di taglio, convertono il modello 3D in
istruzioni per la stampante 3D, impostando tutti i
parametri di stampa espressi in codice-macchina
(G-code). Durante il processo di slicing oltre a cre-
are un file 3D in un formato riconoscibile e leggi-
bile dalla stampante, vengono anche impostate e
ottimizzate alcune caratteristiche di stampa del
modello, che possono influire sulla velocità di rea-
lizzazione e sull’aspetto/comportamento dell’og-
getto stampato, come altezza dello strato (Layer
Height), larghezza delle pareti (Shell Thickness),
densità di riempimento (Fill Density), tipo di sup-
porto (Support Type, per strutture a sbalzo che
hanno bisogno di supporti per garantire l’integrità
strutturale), velocità/temperatura di stampa (Print
Speed/Temperature), da determinare in funzione
del materiale da stampare.
Viene anche calcolata la quantità di materiale ri-
chiesta. Storicamente, molte stampanti per prepa-
rare il G-Code dai file del modello utilizzavano lo
slicer open source Skeinforge (una serie di script
in Python), che però è molto lento e ormai supe-
rato. In seguito sono apparsi programmi di taglio
più potenti e moderni. Il più conosciuto è Sclic3r,
realizzato dall’italiano Alessandro Ranellucci, affian-
cato da altri programmi open-source e commerciali
come Cura (Ultimaker) e KISSlicer, disponibile in
versione free e pro, che vanta alcune caratteristiche
avanzate, come il riempimento sparso (per esempio
Stampa 3D
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