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Non più carta e penna, ma tablet e penna. Saranno
questi gli strumenti che utilizzeremo per firmare
documenti e sottoscrivere contratti con banche ed
assicurazioni, ma anche con la Pubblica Ammini-
strazione e con società appartenenti ai settori della
GDO, media, energy, retail... La firma grafometrica
è ormai una realtà e lo sarà sempre di più perché fa
parte del più ampio processo di dematerializzazione
auspicato in tutti i settori della società. In questo
contesto, le banche italiane si stanno impegnando
attivamente anche nell’ottica della riduzione dei
costi e dell’ottimizzazione dei processi.
La tecnologia
Prima di considerare in particolare il caso del setto-
re finanziario, cerchiamo di capire a cosa facciamo
riferimento quando parliamo di firma grafometrica.
Per firma grafometrica si intende una modalità di
firma elettronica avanzata rilevata attraverso un
‘signature pad’, un supporto tecnologico specifico
(un pad di firma o un più evoluto tablet pc) che re-
gistra, oltre all’immagine grafica della firma, cinque
parametri biometrici indispensabili per una perizia
calligrafica. Tali parametri sono: ritmo, accelerazio-
ne, inclinazione, pressione, velocità. La user expe-
rience del firmatario è molto simile a quella della
firma di un documento cartaceo: iI device fisico
installato presso uno sportello bancario mostra al
sottoscrittore il documento che sta firmando e il
cosiddetto ‘ink eect’ permette di visualizzare im-
mediatamente la propria firma. Completata la firma
l’utente può decidere di accettarla premendo con
la penna il pulsante di OK sulla tavoletta o di rifarla
annullando l’operazione appena compiuta.
Su ciascuna firma hanno luogo una serie di controlli
di sicurezza sull’identità del presentatore; la firma
viene successivamente registrata nel sistema infor-
mativo e collegata al documento su cui è apposta
in modo inalterabile. Il documento prodotto viene
archiviato digitalmente con l’attributo della firma
(come se fosse stata apposta tradizionalmente) e
con i dati grafometrici di identificazione. La firma
grafometrica che, come abbiamo detto, garantisce
una connessione univoca al firmatario del documen-
to e la sua univoca identificazione, può assumere
la validità di firma elettronica avanzata: criptando
i dati biometrici relativi a una firma grafometrica si
genera uno ‘specimen digitale’ (depositato e con-
servato presso apposite strutture); la corrispon-
denza fra firma grafometrica e specimen digitale
consente di attivare una procedura di firma del
tutto assimilabile a quella di una firma elettronica
avanzata/qualificata.
Processi totalmente digitali
Così configurata, la firma grafometrica permette la
dematerializzazione di interi processi aziendali, ge-
nerando molteplici vantaggi ambientali ed econo-
La nuova frontiera della
firma grafometrica
Diversi istituti hanno allo studio l’adozione di questa particolare
tipologia di firma, che può essere inserita nei processi documentali
di relazione con la clientela, per raggiungere il traguardo
di una totale dematerializzazione.
Paolo Gatelli, Lorenza Altieri, Serena Piccirillo*
SPECIALE – ICT IN BANCA
marzo 2013
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