In primo piano
Paolo Bufarini da poche settimane alla guida
della filiale italiana ci illustra la visione ‘integrata’
alla protezione del dato implementata dalla società.
Un nuovo country manager
per
Imperva Italia
Da qualche settimana è arrivato
nella filiale italiana di Imperva
Paolo Bufarini
, che nella fun-
zione di country manager ha
l’obiettivo di portare la soluzione
di sicurezza dell’azienda a con-
quistarsi un presidio di rilievo in
tutto il mercato legato al tema
della compliance sui dati. “Si
tratta di un argomento dove le
normative registrano una evolu-
zione continua e ogni volta sono
richieste delle risposte sempre più
sofisticate, a cui la tecnologia deve
dimostrare di rispondere con effi-
cacia e qualità: si pensi per esem-
pio alla nuova normativa emanata
dal Garante lo scorso maggio in
tema di tracciamento delle transa-
zioni finanziarie, a cui le banche
hanno 30 mesi di tempo per ade-
guarsi. Questa prevede la messa in
produzione di database che de-
vono essere inopinabili dal punto
di vista forense”. Secondo il mana-
una soluzione indipendente ri-
spetto a quelle già predisposte e of-
ferte da un vendor di database. “In
effetti i nostri principali competitor
sono proprio i db vendor– spiega
Paolo Bufarini. Ma le ragioni per
privilegiare una soluzione indipen-
dente sono molteplici”. Prima di
tutto nelle medie e grandi aziende
di una certa complessità è facile
trovarsi davanti a un ambiete data-
base eterogeneo, dove convivono
soluzioni di fornitori diversi, spiega
il manager; inoltre anche le nor-
mative vanno nella direzione di se-
parare le funzioni del db admini-
strator, da quella della db security,
che non devono coincidere nella
stessa persona. Ma una ragione fon-
damentale è poi quella relativa alle
prestazioni: “Le soluzioni di sicu-
rezza dei db vendor agiscono all’in-
terno del kernekl e questo può ap-
pesantire di molto l’elaborazione
delle query, fino a un 35% in meno
di prestazioni. SecureSphere invece
può controllare le query monito-
rando il traffico di rete, ma se
un’azienda chiede di più allora pos-
siamo installare degli agenti soft-
ware fuori dal kernel del db che in-
tercettano il traffico tra il motore e
le tabelle dati, senza pregiudicare le
performance”. Una delle ultime im-
portanti novità della suite di Im-
perva è il nuovo servizio di reputa-
zione per il controllo dei client da
cui gli utenti compiono transazioni
finanziarie, reso disponibile grazie
alla partnership con Trusteer: “Una
funzionalità molto utile oggi per ri-
spondere agli attacchi ‘man in the
browser’ a cui sono soggette anche
diverse realtà finanziarie italiane”.
R.V.
ger, la carta vincente di Imperva è
quella di aver immaginato fin
dall’inizio, l’anno di fondazione
della società è il 2002, un sistema
integrato di protezione del dato
che non si occupasse solo della
salvaguardia del perimetro azien-
dale dalle aggressioni esterne, ma
che provvedesse a occuparsi an-
che della messa in sicurezza dei
dati memorizzati all’interno del-
l’impresa.
Un occhio di riguardo
alle prestazioni
Da questa impostazione è nata Se-
cureSphere Data Security Suite,
una soluzione modulare che forni-
sce la protezione del dato negli
ambiti delle web application, dei
database, dei file system e di tutti
gli ambienti dati destrutturati e
quindi anche dei file word e pdf.
“La logica dell’applicazione pre-
vede che tutti questi temi vengano
monitorati da un’unica dashboard
che fornisce un unico punto per la
visualizzazione di ciò che avviene,
per gli allarmi e per la gestione dei
diversi ambiti di sicurezza. Pro-
prio questa impostazione con-
sente quindi alle organizzazioni
di disporre di un audit nativo se-
condo le norme di compliance
oggi in vigore”.
Tra gli esperti l’obiezione che può
nascere spontaneamente è quella
che, parlando di database security,
mette in discussione la convenienza
per un’azienda utente di utilizzare
Paolo Bufarini, country manager
di Imperva Italia
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office automation
febbraio 2012
