Office Automation febbraio 2012 - page 22

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office automation
febbraio 2012
In primo piano
Sono i big data a spingere le aziende a rinnovare
questi ambienti. Dalla ricerca un allarme
sull’allineamento dell’IT al business.
In crescita l’
Oracle
Index
per i data center
Le aziende europee stanno inter-
venendo nei loro data center per
abilitarli alla nuova era del cloud
computing. È questo il risultato
più significativo emerso dalla se-
conda rilevazione del Next Gene-
ration Data Center Index presen-
tata da Oracle e svolta dalla
società di ricerca Quocirca.
L’indice è stato introdotto per la
prima volta l’anno scorso per dare
rilevanza al miglioramento degli
ambienti data center in termini di
flessibilità, sostenibilità ambientale
e supporto al business. Rispetto alla
prima rilevazione sono state però
introdotte delle novità che rendono
il nuovo dato non del tutto para-
gonabile a quello precedente. In-
fatti, il campione delle aziende in-
tervistate è stato molto più
concentrato sui Paesi della regione
Europa e Medio Oriente, cosa che
ha prodotto l’esclusione delle
aziende USA a beneficio dell’in-
gresso di imprese russe e irlandesi.
esterni sono aumentate di un
quarto. Dal 40% al 56%.
I temi della sostenibilità e del bu-
siness hanno registrato due risul-
tati opposti.
Se nella prima indagine l’argo-
mento sostenibilità era risultato
di molto sottovalutato rispetto alle
aspettative degli stessi curatori
della ricerca, con questa seconda
rilevazione le cose sembrano es-
sere sostanzialmente migliorate.
Le aziende senza un piano di so-
stenibilità ambientale che include
anche i data center sono infatti pas-
sate dal 24% al 18%, e quelle che
invece possiedono un piano di
questo tipo sono cresciute dal 14%
al 22%. Inoltre è raddoppiato il
numero di responsabili di data cen-
ter che ricevono una copia della
‘bolletta’ elettrica, dal 9% al 17%, e
sono diminuiti, rimanendo co-
munque una quota consistente, in-
vece quelli che ritengono i con-
sumi energetici “un problema di
qualcun altro”: dal 42% al 34%.
Se sulla sostenibilità quindi le cose
sono in miglioramento, un cam-
panello di allarme suona invece
sul tema del business. Dalla prima
rilevazione infatti l’allineamento
con l’IT risulta sensibilmente de-
teriorato: la porzione di aziende
che registrano piani in comune
tra queste aree è scesa dal 36% al
26%; mentre coloro che segna-
lano uno scarso allineamento tra
IT e business sono passati dal
22% al 28%. Dati che indicano
come nelle aziende oggi sui nuovi
temi che coinvolgono gli ambienti
di data center si registra una forte
dialettica tra le parti interessate.
R.V.
Viste però queste sostanziali va-
riazioni, non era dato per scontato
che l’indice generale elaborato a
fine 2011 marcasse comunque un
netto miglioramento rispetto al
valore della prima rilevazione:
5,58, contro il precedente 5,22.
Per l’Italia si è invece passati da
una valutazione di 4,5 a 4,81. Te-
nuto conto che ogni intervistato,
949 in totale, poteva esprimere
per ogni domanda un valore nu-
merico compreso tra 0 e 10, un
progresso di questo tipo in pochi
mesi può essere considerato un
buon successo per i fautori dei
data center di nuova generazione:
“Le aziende si stanno dimostrando
sempre più attente al fenomeno
dei big data – spiega
Sergio Espo-
sito
, country leader systems busi-
ness unit di Oracle Italia – pren-
dendo molto seriamente in
considerazione l’opzione di aprirsi
a fornitori esterni per gestire al
meglio l’aumento dei volumi”.
Differenze sostanziali
Le differenze con la prima rileva-
zione sono sostanziali. Il numero di
aziende che possiede solamente dei
data center interni è sceso dal 60%
al 44%, mettendo in luce come
probabilmente davanti al feno-
meno dei big data si cerchino ri-
sposte efficaci anche nel breve ter-
mine. La cosa sembra poi
confermata dal fatto che parallela-
mente le aziende che per affrontare
l’aumento dei volumi si avvalgono,
con diverse formule, di data center
Sergio Esposito, country leader,
systems business unit, Oracle Italia
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