
48
innovazione.PA
|
01-02/2018
| ANNO XV GENNAIO - FEBBRAIO
Speciale CIE
La richiesta
è il punto dolente
La fase critica del processo di rilascio della Cie è in generale la
richiesta dell’appuntamento allo sportello. Da quel momento
si avvia un processo che nell’arco di poco tempo consegna a
domicilio il nuovo documento. Vediamo come avviene
La Carta d’identità in formato elettronico (CIE), che oggi
viene rilasciata nei Comuni italiani è stata introdotta
dall’art. 10, comma 3, del decreto-legge 19 giugno 2015,
n.78, recante “Disposizioni urgenti in materia di enti
territoriali”, convertito, con modificazioni, dalla legge del 6
agosto 2015, n.125.
Con il D.M. 23 dicembre 2015 recante regole tecniche di
attuazione della Cie sono state definite le caratteristiche
tecniche, le modalità di produzione, di emissione, di rilascio
della carta di identità elettronica, nonché di tenuta del
relativo archivio informatizzato.
Il Legislatore, di fronte all’inadeguatezza delle precedenti
esperienze, ha scelto di adottare un sistema di emissione
del documento elettronico di tipo centralizzato per
ridurre, da un lato, i costi derivanti dall’acquisizione delle
apparecchiature di personalizzazione per tutti i Comuni,
e di allinerare, dall’altro, gli standard di sicurezza e
affidabilità del documento di identità a quelli internazionali
di interoperabilità e sicurezza anti-contraffazione e anti-
clonazione, non garantiti dal sistema di tipo decentralizzato
tentato agli inizi degli anni 2000.
La richiesta
La CIE può essere richiesta presso il proprio Comune di
residenza (o presso il Comune di dimora). Il documento può
essere richiesto in qualsiasi momento e la sua durata varia
secondo le fasce d’età di appartenenza: 3 anni per i minori
di età inferiore a 3 anni; 5 anni per i minori di età compresa
tra i 3 e i 18 anni; 10 anni per i maggiorenni.
Attenzione, la CIE non si richiede recandosi semplicemente
allo sportello dei servizi anagrafici comunali. In realtà,
occorre prendere un appuntamento attraverso i servizi di
contact center comunali o il servizio on line predisposto
dal Ministero dell’Interno “Agenda CIE”. Questo passaggio
consente di pianificare le operazioni presso le postazioni
informatiche abilitate nei comuni e precaricare delle
informazioni riducendo i tempi di lavorazione.
Il servizio
agendacie.interno.gov.itrichiede che ciascun
cittadino effettui la registrazione ed entri in possesso di una
coppia di credenziali username/password. Ogni cittadino
può inserire appuntamenti per se stesso e per suoi familiari,
fino a un massimo di cinque appuntamenti.
Inserito l’appuntamento, il sistema Agenda CIE rilascerà
una ricevuta che andrà stampata e consegnata all’operatore
comunale il giorno della presentazione della richiesta.
Cosa occorre
Il cittadino dovrà recarsi in Comune munito di fototessera,
in formato cartaceo. La norma prevede la possibilità di usare
anche foto su un supporto USB ma, stando a quanto emerso
sui giornali in questi mesi, in molti comuni sorgono dei
problemi.
La fototessera dovrà essere dello stesso tipo di quelle
utilizzate per il passaporto. All’atto della richiesta è bene
essere muniti di codice fiscale o tessera sanitaria al fine
di velocizzare le attività di registrazione (non è necessario
presentare altri documenti).
Al momento di avviare la pratica di rilascio della CIE
bisogna versare, presso le casse del Comune, la somma di
€ 16,79 oltre i diritti fissi e di segreteria. Bisogna avere a
disposizione il numero della ricevuta di pagamento.
Nel caso in cui il richiedente la CIE sia genitore di minori
è necessario che presenti anche dichiarazione di assenso
all’espatrio sottoscritta dall’altro genitore o esercente la
responsabilità genitoriale, ai sensi della legge n. 1185 del
1967. In alternativa è necessario fornire l’autorizzazione