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innovazione.PA
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01-02/2018
| ANNO XV GENNAIO - FEBBRAIO
applicazioni di sicurezza, grazie ad un laser che brucia uno
strato interno di policarbonato. Il risultato è una foto in
bianco e nero estremamente definita e riconoscibile.
Gli elementi di sicurezza e quelli funzionali si legano a un
disegno grafico caratteristico del documento che lo rende
immediatamente riconoscibile. Sulla CIE sono presenti:
l’emblema della Repubblica Italiana e la geometria della
Piazza del Campidoglio a Roma, La CIE è inoltre dotata di:
• Ologramma di sicurezza.
• Banda ottica a lettura laser che riporta il codice fiscale.
• Microprocessore, contenente delle chiavi crittografiche che
permettono al titolare della carta di identificarsi in maniera
sicura presso sistemi automatici.
Il microprocessore della CIE è del tipo “senza contatti”.
La Carta può essere letta dai dispositivi utilizzati dalla
strumentazione di controllo presenze, ad esempio, in
frontiera, da lettori da tavolo commerciali e da smartphone
dotati di interfaccia NFC (Comunicazione di prossimità).
Il microprocessore inserito nella Cie offre la verifica
dell’identità tramite l’applicazione cosiddetta “ICAO -
MRTD”, la stessa presente sul passaporto elettronico emesso
da tutti i Paesi europei. L’applicazione contiene i dati
anagrafici del titolare, la sua foto e le impronte digitali. In
accordo con gli standard internazionali, la lettura dei dati
anagrafici e della fotografia è consentita solo a chi può
leggere fisicamente quanto stampato sul documento. Questo
avviene mediante una chiave d’accesso stampata sulla Carta
(nel CAN – Card Access Number o nell’MRZ – Machine
Readable Zone). L’accesso alle impronte digitali è permesso
solo a chi può leggere i dati stampati ed è in possesso di
specifiche autorizzazioni come le Forze di Polizia. Questo
serve a garantire che nessun dispositivo legga i dati personali
all’insaputa del titolare. Tutta la conversazione tra la Carta e
il lettore è cifrata con delle chiavi che vengono cambiate ad
ogni sessione con algoritmi standard.
La possibilità di autenticazione offerta dal microprocessore
della CIE può essere sfruttata per richiedere un’identità
digitale SPID e per utilizzare tale identità digitale
per accedere ad uno o più servizi in rete erogati dalle
Amministrazioni Pubbliche. L’autenticazione è avviata dal
titolare che viene invitato ad inserire il PIN di autenticazione
in una apposita finestra del browser. La prima metà di tale
PIN si riceve al momento della presentazione della richiesta
per la CIE, la seconda metà del PIN viene ricevuta assieme
alla Carta stessa.
Com’è fatta la CIE?
Supporto in policarbonato stampato
fronte e retro con motivi anticontraffazione
Fotografia del titolare
realizzata con la tecnica del
“laser engraving”
Ologramma
Codice fiscale del titolare
Copia della fotografia
Dati del titolare
incisi al laser
Banda ottica
a lettura laser