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gennaio-febbraio 2018
i
ntelligence
a
utomation
Che cos’è l’intelligenza? Secondo l’Enciclopedia Trecca-
ni è “quel complesso di facoltà psichiche e mentali che
consentono di pensare, comprendere o spiegare i fatti
o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, inten-
dere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e adattarsi
all’ambiente”. Secondo Albert Einstein, della cui intelli-
genza è impossibile dubitare,“la misura dell’intelligenza è
la capacità di cambiare’. Definizioni affascinanti ma anche
poco esaustive, perché ormai è risaputo che non esiste
un solo tipo di intelligenza, ma ve ne sono diversi: logica,
intuitiva, creativa…
Nonostante ciò, fin dai tempi più antichi l’uomo ha acca-
rezzato l’idea di costruire un suo doppio, e con l’avvento
delle tecnologie informatiche questa ricerca ha subito
una forte accelerazione.
Un po’ di storia
Già Alan Turing (1912-1954), tra i padri della moderna
scienza computazionale, manifestò interesse per lo studio
dell’intelligenza umana e la creazione di macchine capaci
di simularla, una curiosità che condivideva, verso la metà
del XX secolo, con altri studiosi che cominciavano a met-
tere a punto il concetto di Cibernetica, la quale ritiene
che l’intelligenza non sia una caratteristica esclusiva degli
esseri umani, ma di qualsiasi strumento o organismo in
grado di adattarsi, prendere decisioni e auto-organizzarsi
per interagire efficacemente con l’ambiente.
Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, ma la di-
stinzione tra capacità computazionali tradizionali e intelli-
genza artificiale, che via via ha preso nomi diversi (sistemi
esperti, machine learning ecc.), è rimasta.
Le peculiarità dell’IA
Ma qual è la differenza tra elaboratori di tipo tradizionale
e sistemi di IA? In estrema sintesi, e generalizzando, pos-
siamo dire che i primi sono in grado di effettuare calcoli
matematici con estrema velocità e precisione sulla base di
una programmazione iniziale, mentre i secondi possono
elaborare anche simboli e cambiare la loro programma-
zione iniziale per adeguarla alla risoluzione dei problemi.
I
NTELLIGENZA
A
RTIFICIALE
,
LA
NUOVA
FRONTIERA
Office Automation inaugura una nuova sezione dedicata all’Intelligence
Automation, quell’insieme di tecnologie che nascono con l’obiettivo di
automatizzare attività ripetitive a basso valore aggiunto per liberare risorse da
destinare all’innovazione e alla creatività.
Raffaela Citterio
In pratica, sistemi in grado di ‘prendere decisioni’ sulla base
di un processo di apprendimento e delle informazioni rese
disponibili, ben lontani, però, da quelle macchine ‘pensanti’
che si vedono in tanti film ma che non sono ancora ap-
parse sul mercato, anche se molte capacità dei moderni
sistemi di IA possono stupirci e farci pensare il contrario.
Linguaggi e modelli
Dalla metà del secolo scorso, quindi, si continua a inve-
stire per mettere a punto linguaggi di programmazio-
ne e modelli matematici e statistici indirizzati proprio
allo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale. Tra
i primi troviamo il Lisp (nato nel 1958), una famiglia di
linguaggi di programmazione con implementazioni sia
compilate sia interpretate, e il Prolog (1972, dal francese
PROgrammation en LOGique), che adotta il paradigma
di programmazione logica, da cui, sempre semplificando
al massimo, sono poi nati linguaggi contemporanei come
Python, attualmente tra i più diffusi. Per quanto riguarda
i modelli, invece, oggi la parte del leone è fatta sicura-
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