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ottobre 2014
mico, negli ultimi quattro anni il nostro fatturato è
cresciuto del 40% e solo quest’anno prevediamo
una crescita del 20%. Oltre a migliorare dal punto
di vista finanziario stiamo però anche modificando
il nostro mix di prodotti, oggi comprensivo di solu-
zioni a valore legate al mondo data center (server,
storage, networking, security), per cui pensiamo di
avere al nostro arco le frecce giuste per supporta-
re quella rivoluzione digitale che comprende temi
quali cloud, big data, mobility e security. Soluzioni
nuove e che sono frutto sia della nostra ricerca e
sviluppo interna che di acquisizioni.
Quali sono le criticità tecnologiche che vede mag-
giormente emergere?
Intanto bisogna dire che i data center hanno biso-
gno di sempre maggiore potenza anche per gestire
il traffico dati che si sta moltiplicando per via del
fenomeno mobile. Noi in tal senso calcoliamo che
per ogni 57 smartphone attivati viene venduto un
nuovo server. Di fatto tali strumenti sono ormai usa-
tissimi, i contenuti che generano e ricevono devono
viaggiare sulla rete, essere trasmessi e archiviati. E
dietro tutto questo ci sono computer che devono
svolgere elaborazioni, e quindi data center in grado
di scalare le prestazioni in base all’esigenza del mo-
mento senza che questo voglia dire anche aumento
lineare dei costi. E noi possiamo affermare di avere
una grande esperienza su tale fronte considerato
che i data center di grandi operatori Internet come
Google e Microsoft Azure sono attrezzati con le no-
stre soluzioni. Abbiamo maturato una esperienza
storica con queste società in modo tale da garantire
un livello di efficienza che riteniamo ineguagliato e
che rendiamo disponibile a tutte le aziende.
Contemporaneamente emerge il tema della con-
vergenza che riteniamo vada verso un approccio
software–defined di tutto ciò che compone un data
center, quindi server, storage e networking, e che
stiamo ormai da tempo sposando per fornire an-
che qui soluzioni sempre più efficienti e dotate di
capacità superiori. Posso citare, per fare un esem-
pio, la piattaforma di infrastruttura condivisa Po-
werEdge VRTX che fornisce una soluzione ‘cloud
in a box’ utilizzando blade tradizionali, includendo
fino a 48 TB di storage e capacità di switching in
un’unica macchina standard e dalla gestione estre-
mamente semplice. In generale oggi siamo leader
nell’area server, con una eccellenza tecnologica al
massimo livello di innovazione, minori consumi e
varie fasce di prezzo. Quindi abbiamo soluzioni di
archiviazione e gestione dati innovative e basate
su tecnologie virtuali. E infine un’offerta di networ-
king che arriverà a brevissimo fino a 100 Gigabit
per porta. Tutto questo permette di proporre un
portafoglio secondo a nessuno e in grado di inte-
roperare senza problemi.
Non crede che l’approccio software–defined sia
destinato a mettere l’hardware in secondo piano?
Secondo me è vero solo in parte e comunque non
è un fenomeno che ci preoccupa, in quanto la base
sulla quale il software deve essere installato sono
appunto i server che devono essere sempre proget-
tati bene per garantire sicurezza, e non tutto può
diventare una commodity. Da un lato il nuovo ap-
proccio toglie vantaggio competitivo a coloro che
avevano soluzioni molto specializzate, e dall’altro
sposta la battaglia sul nostro terreno, sull’efficienza,
sulla capacità di progettare soluzioni affidabili, sup-
portarle bene e renderle convenienti. Siamo sempre
stati impegnati nel garantire accesso a soluzioni
tecnologiche d’avanguardia a un vasto universo di
utenti. Tornando indietro nel tempo, l’idea iniziale