Office Automation settembre 2013 - page 36

IN PRIMO PIANO
34
settembre 2013
É difficile definire esattamente
come sarà il ‘cloud del domani’
per tutti i cambiamenti che avven-
gono nel settore dell’IT – cambia-
menti che riguardano l’architettura
delle applicazioni, i modelli di ser-
vizio e le interazioni tra le parti. Il
cloud continua a sconvolgere l’IT
in modo nuovo e, proprio per que-
sto motivo, prevedere il domani
sarebbe come riuscire a colpire un
bersaglio in continuo movimento.
“Un punto è però chiaro - sottoli-
nea
Alfonso Correale
, group sales
manager per il Sud Europa di Ve-
rizon. Perché la tecnologia cloud
abbia successo, occorre concen-
trare l’attenzione su quattro aree
chiave: sicurezza, gestione, main-
tenance e performance”.
La sicurezza può essere un du-
plice problema poiché si utilizza-
no misure diverse per protegge-
re server e dati. Da un punto di
vista della rete, in ambito cloud
lo sviluppatore o il cloud service
provider sono responsabili del-
la protezione del server. L’offerta
cloud futura dovrebbe pertanto
fornire condizioni di isolamento
simili agli ambienti IT tradizionali e,
contemporaneamente, assicurare
una strong protection abbinata a
policy applicabili a tutta l’azienda
- sollevando così gli sviluppatori
da questa responsabilità.
Per la protezione dei dati, il cloud
dovrebbe offrire servizi aggiun-
tivi quali funzioni di encryption
controllate dagli utenti per forni-
re metodi personalizzabili di pro-
tezione dei dati indipendenti dai
cloud provider.
Semplificare e nel
contempo incrementare
le prestazioni
Oggi la gestione del cloud è com-
plicata perché i sistemi e le appli-
cazioni devono tener conto di ogni
Verizon
: contribuire alla
definizione del cloud di domani
Cambiare il cloud per facilitare le cose agli utenti e non costringerli ad adattarsi al cloud.
differente ambiente di sviluppo.
La prossima evoluzione del cloud
dovrebbe fornire un livello di con-
trollo sufficiente affinché gli uten-
ti possano uniformare i differenti
ambienti ed eliminare il bisogno di
ulteriori conversioni. Attualmente
il numero delle componenti di una
soluzione IT è estremamente im-
pegnativo e time-consuming per
gli utenti cloud per le varie dipen-
denze di ciascun elemento.
In un modello IT classico, quando
si scoprono vulnerabilità riguar-
danti la sicurezza, solitamente l’u-
tilizzo di una patch è considerata
una buona idea; in un ambiente
cloud, è fondamentale che siano
prese in considerazione anche le
altre componenti per essere certi
che la nuova patch non intacchi
altre funzionalità. Nel caso un’altra
funzionalità sia interessata, molte
soluzioni cloud richiedono l’ag-
giunta di agent, script o device
driver per effettuare il control-
lo nel cloud, facendo così salire
i costi. Ciò comporta un numero
consistente di nuove dipenden-
ze e interazioni che complicano
la maintenance delle applicazioni
utilizzate. In pratica i cloud provi-
der dovrebbero semplificare la ge-
stione del processo per consentire
il funzionamento dei sistemi pur
mantenendo bassi i costi.
Infine, la performance è fonda-
mentale. La sicurezza è sempre
stata la preoccupazione principale
per le aziende nel valutare l’imple-
mentazione di soluzioni cloud, ma
la performance ora la sta superan-
do. É veramente difficile gestire
e prevedere le prestazioni delle
attuali offerte cloud. L’ostaco-
lo maggiore è superare l’effetto
‘multi-tenancy’. Le offerte future
dovrebbero puntare alla perfor-
mance come obiettivo principa-
le. Il cloud del domani dovrebbe
considerare la performance come
una funzione fondamentale, per-
mettendo agli utenti di scegliere
il livello di performance che ne-
cessitano per le loro applicazioni.
“Non accettando i limiti che ca-
ratterizzano oggi il cloud, assiste-
remo allo sviluppo di molte altre
applicazioni cloud-based - dice
Correale. Permettendo a worklo-
ad tradizionali di unirsi alla rivolu-
zione cloud, non abilitiamo solo il
‘vecchio’, ma formiamo maggiori
controlli e capacità per costrui-
re applicazioni cloud sempre più
performanti. Dovremmo cambiare
il cloud per facilitare le cose agli
utenti e non costringerli ad adat-
tarsi al cloud”.
L’unica domanda che rimane è: chi
sarà il primo a dare risposte esau-
rienti, benché semplici, sul cloud?
A.C.R.
Disponibile il Verizon 2013
State of the Enterprise Cloud Report
Il report, basato su dati raccolti da Verizon tra gennaio 2012 e giugno 2013,
analizza:
• i fattori che trainano l’adozione del cloud
• la crescita della domanda di macchine virtuali, memoria e storage
• le aspettative sul futuro del cloud.
È possibile scaricare il report dal link:
verizonenterprise.com/news/2013/08/2013-state-enterprise-cloud-report
1...,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35 37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,...100
Powered by FlippingBook