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A circa un anno di distanza dal-
la loro introduzione sul mercato i
nuovi sistemi PureSystems han-
no registrato un buon successo di
mercato, dichiara IBM; e questo è
soprattutto arrivato da due seg-
menti particolari: i cloud provider
e le PMI. Sul primo caso il risultato
era atteso, vista la corsa per l’a-
pertura di nuovi data center che
oggi supportano l’o­erta di servizi
cloud a cui abbiamo assistito in
Italia a partire dalla seconda metà
del 2012, e un po’ prima nel resto
del mondo. Qualche sorpresa ha
invece destato la notizia che siste-
mi di questo calibro si siano indi-
rizzati su un mercato come quello
delle piccole e medie imprese, ma
a questa curiosità la spiegazione è
stata subito fornita: “I sistemi entry
level della gamma PureSystems si
sono dimostrati delle ottime piat-
taforme per tutte quelle realtà che
in questo periodo hanno deciso
di consolidare in un’unica mac-
china server industry standard e
sistemi AS/400”, racconta
Enrico
Cereda
, vice president, systems
and technology group di IBM Ita-
lia. Vista la storica base installata
di AS/400 ancora attiva in Italia,
questa tendenza è destinata a svi-
lupparsi anche nei prossimi anni.
Per cloud e Big Data
Le PMI sono state le protagoniste
delle ultime novità annunciate da
IBM non solo per quanto riguar-
da tre nuovi sistemi PureSystems
specializzati, ma anche perché
hanno coinvolto otto nuovi Po-
werSystems e soluzioni in ambito
Storage Systems. Di seguito alcuni
esempi di queste novità.
Secondo IBM, la domanda di ado-
zione di soluzioni cloud è oggi
I PureSytems di
IBM
spinti da cloud e PMI
Presentati tre nuovi sistemi specialistici, novità anche per la gamma
PowerSystems e le soluzioni Storage Systems.
R.V.
molto elevata, ma molte organiz-
zazioni, soprattutto le PMI, non
hanno le competenze necessa-
rie per realizzare questi progetti.
Proprio per aiutare le imprese ad
a­rontare al meglio questa nuo-
va fase della storia dell’IT, IBM ha
ideato una nuova versione a costo
contenuto del suo PureSystems
Application Systems: “Questo nuo-
vo modello, con un ingombro ri-
dotto, è progettato per le orga-
nizzazioni che non dispongono
delle competenze IT necessarie
per adottare il cloud computing
– dichiara Cereda. Entro quattro
ore dalla sua attivazione fornisce
tutta l’infrastruttura e il software
di gestione necessari per sviluppa-
re e rilasciare rapidamente nuove
applicazioni nel cloud o in sede. Il
sistema facilita l’automazione dei
servizi cloud anche senza compe-
tenza interna e riduce il consumo
di energia del 30%”.
La soluzione IBM SmartCloud Sto-
rage Access è invece una nuova
soluzione software che consente
alle aziende di realizzare un am-
biente storage cloud privato e si-
curo. Questo software fornisce un
portale self-service che consente
agli utenti aziendali di crearsi un
proprio account, definire la quan-
tità di storage necessaria e quindi
realizzare l’upload di file nel cloud
aziendale. Tutto questo senza l’as-
sistenza di un amministratore IT.
Per quanto riguarda invece le nuo-
ve piattaforme PowerSystems, il
recente annucio contribuisce a ri-
muovere due dei maggiori ostacoli
all’adozione dei Big Data: il costo
di elaborazione dei dati e la com-
plessità legata alla loro interpre-
tazione per migliorare il processo
decisionale. Per fare questo IBM,
tra le altre cose, ha esteso la sua
tecnologia dei microprocessori
POWER7+ ai sistemi entry level
e midrange.
Le due nuove piattaforme Po-
werLinux Systems, 7R1 e 7R2, per
carichi di lavoro Linux, e i nuo-
vi modelli Power Systems 750 e
760 forniscono una piattaforma di
consolidamento con scalabilità e
provisioning automatico per i ca-
richi di lavoro di Big Data e cloud
computing.
Inoltre, PureData System for
Analytics, supportata dalla tec-
nologia Netezza, o­re il 50% di
capacità di dati per rack in più
con un’elaborazione tre volte più
veloce.
Enrico Cereda , vice president, systems
and technology group di IBM Italia
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