42
settembre 2012
L'ICT in azienda
Faccia a faccia con
gli utenti
Come Sose affronta
i Big Data
Le considerazioni di Emanuele Schirru, responsabile ICT
della società pubblica Sose (Soluzioni per il Sistema Economico),
su un tema che sta diventando di attualità per molte imprese italiane.
Giancarlo Magnaghi
L’esplosione dei dati digitali che caratterizza lo
scenario ICT degli ultimi anni sta mettendo in crisi
le attuali tecnologie per il trattamento delle infor-
mazioni a causa dell’incremento esponenziale delle
dimensioni dei dati strutturati, non strutturati (blog,
email, social network, dati da sensori) e multime-
diali (immagini, file audio e video). Il patrimonio
informativo delle aziende è cresciuto in pochi anni
dai gigabyte ai terabyte e petabyte, e inoltre, se-
condo alcune stime, le aziende nei prossimi 10 anni
dovranno trattare una massa di dati complessi 50
volte maggiore rispetto a quella attuale.
Sia le infrastrutture hardware, server e storage,
sia il software (data base, applicazioni di business
intelligence, sistemi di backup) hanno bisogno di
nuove soluzioni come la virtualizzazione, la me-
morizzazione strutturata (structured storage) e i
framework per il trattamento efficiente e parallelo
di grandi masse di dati distribu-
iti, come per esempio Hadoop,
MapReduce, Pig. Per conoscere
come si sta muovendo in questo
innovativo e complesso settore
un’azienda italiana specializzata
nel trattamento di grandi volumi
di dati, abbiamo intervistato
Ema-
nuele Schirru
, responsabile ICT
di Sose, Soluzioni per il Sistema
Economico Spa, conosciuta come
la società che realizza gli studi di
settore per l’Agenzia delle Entra-
te, al fine di valutare la capacità
delle imprese e dei professionisti,
di produrre ricavi o conseguire
compensi, definendo le specifiche
tecnico-funzionali e sviluppando
i prototipi, per la realizzazione
del programma GeRiCo (Gestio-
ne Ricavi e Compensi), e inoltre
gestisce una delle banche dati di importanza stra-
tegica nazionale. Insomma stiamo parlando di una
realtà che deve fare in conti quotidianamente con
la tematica dei Big Data, e ci sembra quindi utile
proporre oggi questa intervista in un momento in
cui l’argomento sta diventando caldo anche per
molte altre imprese del nostro Paese.
Da dove attingete i vostri dati?
I dati fiscali provengono prevalentemente dalla
Agenzie delle Entrate, mentre altre fonti dati sono
quelle Istat, Bureau Van Dijk, Prometeia, Ministero
dell’Interno, Comuni, Province, etc... La dimensione
della nostra banca dati decennale, compresi quelli
raccolti e quelli elaborati è ormai vicina al petab-
yte, ovvero 1.000 terabyte.
Quali sono le opportunità e i benefici derivanti
dall’utilizzo dei Big Data?
Poiché Sose si avvicina sempre
più ai petabyte, abbiamo deciso
di valutare e collaudare tecnolo-
gie dei maggiori fornitori al fine
di soddisfare al meglio le nostre
esigenze.
L’utilizzo dei Big Data risulta
strategico al fine di fornire ser-
vizi sempre più adeguati ed effi-
cienti, con l’opportunità di creare
nuove basi dati non immaginate
precedentemente.
Sicuramente per noi diventa im-
portante gestire fonti dati etero-
genee, e occorre superare i clas-
sici approcci per la realizzazione
di modelli relazionali dei Dbms, in
quanto i Big Data possono favori-
re una maggiore velocità di analisi
e integrazione, con meno sforzi.
Emanuele Schirru, responsabile ICT di Sose