CAPACITÀ TECNICHE
O DOTI UMANE: CHI VINCE?
Occupandomi di selezione, mi sento fare spesso questa do-
manda da parte dei candidati e la risposta non è affatto
da sottovalutare.
Infatti soprattutto per quanto concerne le aziende del settore
ICT e per i ruoli ad alto contenuto tecnologico, la risposta
sembrerebbe scontata, quasi banale. Ma siamo sicuri che
sia proprio così? Che il ‘saper fare’ sia sempre e comun-
que più importante del ‘saper essere’?
Come quasi sempre accade, anche su questo tema non esi-
ste la Risposta, ossia un modo unico e universalmente ac-
cettato di affrontare e risolvere il dilemma. Piuttosto è pos-
sibile affermare che, pur avendo ogni azienda la sua
impostazione di fondo e i suoi valori, a un occhio attento
non sfuggono delle tendenze, degli atteggiamenti relati-
vamente condivisi e sempre più pervasivi.
Riflettere su di essi può aiutarci a capire come potrebbero
disegnarsi gli scenari futuri del mondo del lavoro, come po-
trebbero essere reinterpretati e riletti, alla luce dei mutamenti
economici, sociali e tecnologici degli ultimi anni, i ruoli e
le posizioni nelle aziende a tutti i livelli e per tutte le aree
dell’organigramma, non esclusa quella IT....
Anzi, più probabilmente e paradossalmente, quest’area più
di altre.
COSA È PIÙ IMPORTANTE NELLA VALUTAZIONE DI UN CANDIDATO:
LA COMPETENZA TECNICA O L’ASPETTO PERSONALE? IN UN PROCESSO
DI SELEZIONE PESANO DI PIÙ LE CONOSCENZE O LE DOTI UMANE?
F
ONDAMENTALI
LE CARATTERISTICHE PERSONALI
Sempre più spesso le aziende nel processo di selezione
pongono le caratteristiche personali sullo stesso livello di im-
portanza delle competenze e delle conoscenze tecniche in
senso lato, soprattutto se si tratta di società con un brand
forte e riconosciuto sul mercato.
Infatti società tipo Accenture, Microsoft, Google, per non
citare i casi limite come McKinsey, hanno da sempre con-
siderato gli aspetti personali come elementi fondamentali
e imprescindibili nella scelta di tutti i neoassunti, tanto da
poter parlare di uno stile aziendale distintivo, di “tipologie
umane” ben riconoscibili, di caratteristiche relativamente
standard che permettono di individuare con facilità i di-
pendenti di queste aziende.
Ma se questo discorso fino a qualche anno fa era valido
per lo più per queste grandi realtà, oggi un numero sem-
pre maggiore di società sta adottando questo modello, po-
nendo sempre più attenzione agli aspetti caratteriali e al-
l’inserimento all’interno di un team di professionisti che, oltre
a dovere dimostrare quello che sanno fare, devono prima
di tutto riuscire a ben integrarsi, ad armonizzarsi con il tutto.
Stefania Fabbri, partner Inlay
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luglio-agosto 2012
PROFESSIONISTI DIGITALI
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