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tecnologie

Più efficienza

Ma quali sono le funzionalità che lo sviluppo delle infrastrutture

5G si propone di offrire? Secondo il documento in esame l’idea

è che si registrerà un netto miglioramento delle prestazioni in

termini di maggiore capacità, minore latenza, più mobilità,

accuratezza superiore nella localizzazione dei terminali, e

maggiore affidabilità e disponibilità. Tramite il 5G si potranno

inoltre connettere molti più dispositivi simultaneamente e

migliorare la durata delle batterie, mentre i cittadini potranno

gestire i propri dati personali e proteggere la rispettiva privacy

con più efficacia. A parità di dati trasmessi, l’estensione dello

spettro trasmissivo porterà infine maggior efficienza fronte

consumi energetici, con riduzione del tempo richiesto per

dare luogo a un servizio, e si avrà un’integrazione più agevole

tra i diversi player che offrono le componenti di un servizio.

Portando, nella sostanza, a una riduzione dei costi complessivi.

I requisiti del 5G secondo ITU

Alla fine dello scorso novembre, l’

International Telecommunication

Union

(ITU), l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata sulle tematiche

ICT, ha chiuso la prima fase di approvazione di tre nuovi standard in-

ternazionali che definiscono i requisiti tecnici dei sistemi IMT-2020 (5G),

con riferimento alle attività di rete, alla definizione via software e alla

convergenza fisso-mobile. In particolare è stato spiegato che gli stan-

dard sono stati sviluppati da ITU-T Study Group 13, il gruppo di esperti

di standardizzazione per le reti future di ITU, e che nel frattempo è sta-

to anche creato un nuovo ITU Focus Group dedicato allo studio del ma-

chine learning nei sistemi 5G. Per quanto riguarda i tre nuovi standard

sono state definite le caratteristiche necessarie a un’implementazione

efficiente delle reti 5G e una elevata flessibilità di rete. Si parla quindi

di una flessibilità end-to-end, derivante in gran parte dall’introduzione

della cosiddetta ‘softwarizzazione’ della rete, ossia la capacità di cre-

are ‘fette’ di rete altamente specializzate usando capacità avanzate di

Software-Defined Networking (SDN), Network Function Virtualization

(NFV) e cloud computing. Una suddivisione, quella della rete, da rea-

lizzare secondo criteri orizzontali e verticali. Operando su ambienti

specifici per applicazione. Fronte convergenza fisso mobile, si richiede

invece un’unificazione lato identità utente, tariffazione, continuità del

servizio, supporto garantito per un servizio di alta qualità, convergenza

del control plane (ossia la parte di rete responsabile dell’instradamento

del traffico) e gestione intelligente dei dati degli utenti. Qui di seguito vi

riportiamo alcune delle caratteristiche che l’ITU ha previsto per il 5G:

la velocità di ogni cella 5G dovrà essere di almeno 20 Gbps in download

e 10Gbps in upload. Fronte dispositivi si parla invece rispettivamente di

100Mbps e 50Mbps. Un milione di connessioni per chilometro quadrato è

il supporto che ogni cella dovrà garantire, insieme a una latenza di mas-

simo 4 millisecondi, mentre un millisecondo è il range temporale entro

il quale ogni pacchetto di dati dovrà raggiungere ciascuna cella. Il tutto

a una velocità massima di 500 Km/h, tenendo conto di quattro classi di

mobility: Fermo (0 Km/h), Pedone (da 0 Km/h a 10 Km/h), Veicolo (da 10

Km/h a 120 Km/h), Veicolo ad alta velocità (120 Km/h a 500 Km/h).

A cosa serve il 5G

Per illustrare meglio cosa si intende per 5G, ci viene in aiuto

il documento 5G Vision pubblicato dalla 5G Infrastructure

Public Private Partnership

(https://5g-ppp.eu)

, un’iniziativa

congiunta tra la Commissione Europea e gli operatori del settore

ICT europeo, e che già da diversi anni ha iniziato a lavorare

sulla tematica stabilendo fin da subito una serie di obiettivi. In

particolare, si legge nel white paper, il 5G non è da considerarsi

una semplice evoluzione delle reti mobili a banda larga, bensì il

veicolo di vere e proprie nuove funzionalità di rete e di servizio.

In primo luogo si parla di garantire all’utente quella continuità

di esperienza per affrontare situazioni quali un’elevata mobilità,

l’operatività in aree molto dense così come scarsamente popolate,

nonché percorsi coperti da tecnologie omogenee. Secondo il

documento, inoltre, il 5G ha quelle caratteristiche di abilitatore

chiave dell’Internet of Things, mettendo a disposizione una

piattaforma che consente di connettere un enorme numero di

sensori, dispositivi di rendering e attuatori in uno scenario in

cui bisogna tener conto delle limitazioni in termini energetici

e trasmissivi. Infine l’infrastruttura 5g è destinata supportare

nativamente quei servizi mission critical che richiedono una elevata

affidabilità, copertura globale e/o bassa latenza, e che oggi sono

invece a carico di reti specifiche, come quelli di sicurezza pubblica.

Per garantire tutto questo, la visione presentata nel documento

snocciola obiettivi di integrazione delle risorse di rete, di elaborazione

e di storage in un’infrastruttura unica e programmabile, abilitando

anche un uso più dinamico e ottimizzato di tutte le risorse

distribuite, nonché la convergenza di servizi fissi, mobili e a banda

larga. E ancora si parla del supporto di modelli multitenancy (ossia

con istanze condivise), abilitando nuove forme di collaborazione tra

operatori e altri attori del mercato.

Lo scenario, analizzato dal punto di vista degli operatori, è

dunque quello che, si legge nel documento, facendo leva sulle

caratteristiche del cloud computing, vedrà il 5G in grado di

spingere ulteriormente il concetto di mercato digitale unico,

aprendo la strada alla nascita di operatori paneuropei virtuali che

si appoggiano a infrastrutture nazionali. Ecco che l’iniziativa

parla di una tecnologia che sia scalabile e sostenibile, e della

necessità di trovare un punto di equilibrio tra la enorme crescita

prevista in termini di utilizzo dei servizi e l’esigenza di una

drastica riduzione dei consumi energetici. Inoltre si ritiene che

la riduzione dei costi attraverso l’automazione delle attività

oggi svolte dalle persone parallelamente all’ottimizzazione

hardware, potranno abilitare modelli di business sostenibili

per tutti i partecipanti all’universo ICT. Infine, la previsione

contenuta nel white paper è che il 5G andrà a creare un

ecosistema per l’innovazione sia tecnologica che di business.

Con i servizi di rete che si affideranno sempre più al software, e

verrà incoraggiata la nascita e crescita di startup di settore. Nel

contempo le infrastrutture 5G forniranno soluzioni di rete che

coinvolgeranno settori verticali di diverso genere quali automotive,

energia, alimentare e agricoltura, gestione urbana, PA, sanità,

manifatturiero, trasporti pubblici, e così via. Qualcosa che,

guardando ai progetti di sperimentazione italiani, viene oggi

confermato concretamente dai diversi casi d’suo presentati.

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01-02/2018

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