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tecnologie

PRATO e L’AQUILA

Operatori capofila: OpenFiber, Wind Tre

Utilizzare soluzioni tecnologiche di rete 5G nella porzione di spettro 3.7 – 3.8 GHz,

per realizzare i servizi innovativi della cosiddetta ‘Città 5G’. Questa la premessa

che viene fatta al documento sottoposto al Mise che presenta la sperimentazione

5G prevista nelle città di Prato e L’Aquila, e che di fatto mette al centro della

sua attività diversi punti sui quali concentrarsi: l’introduzione di tecnologie e

servizi innovativi a beneficio del cittadino, nuovi modelli di business tra operatori

di rete fissa e mobile, industria, PMI, Università, centri di ricerca, pubbliche

amministrazioni, e in generale l’obiettivo di fare da volano per la crescita e lo

sviluppo del Paese e per il miglioramento dei servizi rivolti ai cittadini. Il progetto

di sperimentazione descritto nella presentazione, di durata quadriennale (2017-

2021), è quindi studiato per testare i servizi innovativi sviluppati dai partner

del raggruppamento e prevede una fase di sperimentazione pre-commerciale

nell’ultimo anno (periodo 12/2020 – 12/2021). Con l’obiettivo finale di valutare

opportunità sociali e di mercato per tutti i soggetti coinvolti nel tessuto sociale e

produttivo delle città di Prato e L’Aquila.

Per quanto riguarda l’impatto sulla collettività e le realtà locali, nel documento

di presentazione vengono elencate una serie di tematiche che riportiamo di

seguito: Certificazione e valorizzazione del Made in Italy, Maggiore sicurezza

cittadina, Sistema di gestione efficace della mobilità, Ottimizzazione delle reti

di distribuzione elettrica, Evoluzione industria manifatturiera – Industry 4.0,

Monitoraggio strutturale degli edifici e prevenzione delle emergenze, Beni

Culturali in Realtà Virtuale e Aumentata, Miglioramento del sistema di assistenza

alla salute del cittadino.

Partendo da Prato, più nel dettaglio si parte da un caso d’uso fronte smart

industry e legato alla trasformazione digitale nel settore Industry 4.0

grazie alle funzioni abilitanti proprie delle tecnologie 5G (elevata velocità

di trasmissione, bassa latenza ed elevata affidabilità). In particolare,

l’obiettivo sarà quello di dimostrare le caratteristiche e i vantaggi del 5G per

la gestione e il controllo dell’energia distribuita, dell’efficienza energetica,

dei sistemi di diagnostica delle macchine e della gestione del personale,

analizzando e dimostrando anche le funzionalità di cybersecurity consentite

dalla tecnologia 5G per applicazioni critiche. Il caso d’uso sarà sviluppato

per un settore manifatturiero nella città di Prato dopo una selezione di

candidati proposti dalla Confindustria.

Si prosegue con il cosiddetto Grid 4,0, dove si parla di e-distribuzione, con

aggiornamento di una sottostazione primaria e non meno di 5 sottostazioni

secondarie nell’area di Prato, utilizzando dispositivi di controllo remoto

avanzato basati su tecnologia di rete 5G. Il tutto per implementare

funzionalità di self healing (quindi in grado di auto ripararsi) in tempo reale.

Le sottostazioni secondarie saranno dal canto loro equipaggiate anche

con sensori connessi per rilevare informazioni ambientali (temperatura,

umidità, ...) e vibrazione degli apparati in tempo reale. Sempre a Prato

è poi prevista l’implementazione di una piattaforma IoT/IoE abilitata

dal 5G per applicazioni di Smart City management, monitoraggio delle

utenze in modo intelligente e automazione industriale. E ancora, è in

cantiere la realizzazione di un sistema di videosorveglianza cittadina con

funzionalità avanzate di analisi automatica dei flussi video, prevedendo

l’uso di telecamere ad alta risoluzione con connessione 5G al sistema di

analisi centrale per il riconoscimento di volti e persone (a livello di re-

identificazione), targhe e abbandono di rifiuti.

BARI e MATERA

Operatori capofila: TIM, Fastweb, Huawei

È di oltre 60 milioni di euro in 4 anni, ripartiti per il 67% sulla rete e il

33% sui casi d’uso, il valore economico del progetto 5G su Bari e Matera

approvato dal Mise. Prevedendo il coinvolgimento di 3 operatori capofila,

7 Università e Centri di ricerca, 11 realtà della Pubblica Amministrazione

e Soggetti di Interesse pubblico e 34 imprese. Delle quali 22 radicate nel

territorio pugliese e lucano e 12 imprese nazionali e internazionali che

opereranno sul territorio interessato.

L’obiettivo è quello di costruire un insieme di reti, servizi e applicazioni

tramite un’aggregazione stabile e coordinata di soggetti privati e

pubblici. In particolare si parla di realizzare la copertura in 5G di due

città già a fine 2019 (con il 75% da raggiungere entro quest’anno),

consentendo così all’Italia di raggiungere in anticipo di un anno gli

obiettivi delineati nell’Action Plan 5G della Commissione Europea.

Inoltre, il piano prevede l’avviamento della sperimentazione pre-

commerciale a partire da giugno del 2018, prevedendo nei quattro

anni un numero molto elevato di scenari di utilizzo (oltre 70) tali da

coprire l’intera gamma di casi d’uso previsti per il 5G dall’ITU. Il tutto

assicurando il contributo di una pluralità di soggetti privati e istituzionali

radicati sul territorio che porti alla realizzazione di un ‘laboratorio 5G’

adattato alle esigenze della Pubblica Amministrazione e dei territori

lucano/pugliese coinvolti, e allo sviluppo di casi coerenti con le priorità

territoriali, con riferimento al Patto 2016 per lo sviluppo dell’Area

Metropolitana di Bari, all’Agenda Digitale della Municipalità di Bari,

al Piano Strategico di Matera 2020, e ad altri documenti di rilevanza

territoriale. Infine, il progetto punta a massimizzare la replicabilità sul

territorio nazionale delle soluzioni di rete e dei casi sperimentali.

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innovazione.PA

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01-02/2018

| ANNO XV GENNAIO - FEBBRAIO