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innovazione.PA
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01-02/2018
| ANNO XV GENNAIO - FEBBRAIO
La ricerca di un parcheggio per gli oltre 43 milioni di veicoli circolanti
in Italia rischia di trasformare le città in uno scenario di guerra.
Più che dall’impiego di vigili urbani in assetto anti sommossa,
la risposta arriva dalla tecnologia con i sistemi di parcheggio intelligente.
In questo modo saranno le automobili, magari aiutate da navigatori
e smartphone, a trovare il posto giusto il più vicino possibile
S
econdo le statistiche riferite a una vita media di
82 anni sono 27 quelli che passiamo a dormire.
Non sono pochi ma è niente paragonato al riposo
della nostra automobile che, stando ai dati,
trascorre in parcheggio il 95 per cento della sua
vita utile. Se a questo aggiungiamo il tempo che
passiamo a cercarne uno di parcheggio (buona
parte dei 7 anni della nostra vita che passiamo nel traffico)
ecco che della macchina ci viene un’idea per niente romantica
e altrettanto pragmatica: un oggetto, costoso, da parcheggiare.
Alla luce di questo, e dei 43,2 milioni di veicoli immatricolati
circolanti in Italia, non stupisce che il parcheggio sia diventato
l’incubo delle città, oltre che degli automobilisti.
Tassare non serve
Decisamente la questione parcheggi meriterebbe di essere
affrontata in maniera più sistematica di quanto si sia fatto finora, e
all’interno di un quadro più ampio di pianificazione della mobilità
urbana. Per molti anni ci si è omologati all’idea di una soluzione
fatta di parcheggi a pagamento, senza tenere conto del fatto che
la tariffa del parcheggio è un costo che pochi automobilisti sono
disposti a sostenere perché essa abbia un impatto significativo sulla
riduzione del traffico, e che una strategia di questo tipo non incide
sul traffico parassitario dei veicoli in cerca di parcheggio. Per
questo oggi ci si sta orientando in un’altra direzione, che è quella
di indirizzare l’automobilista verso il primo posto disponibile
seguendo il percorso stradale più breve. Tenuto conto di previsioni
che
da qui al 2050 annunciano un aumento del 30 per cento
circa del traffico veicolare urbano
, la presa in carico del
problema appare non più procrastinabile.
Il contributo della tecnologia
Attualmente il contributo più interessante in tema parcheggi
arriva dalla tecnologia digitale e consiste in una varietà di
sistemi – dispositivi, App, software,
sensori inseriti sotto l’asfalto
– che indirizzano i conducenti
verso un’area di sosta disponibile
riducendo il traffico della strada
e con esso l’inquinamento
atmosferico da polveri sottili.
In alcuni casi questi sistemi
aggiungono altri servizi, come
la possibilità di pagare la sosta
dallo smartphone o raccogliere
dati di qualche tipo rendendoli
disponibili ai gestori della
viabilità, ma di fondo l’obiettivo
primario è quello di semplificare
la vita a chi guida e nel contempo
ai residenti. “Il punto è che il parcheggio è una risorsa pubblica
limitata e deve essere gestita al meglio – afferma
Giordano
Ambrosi,
marketing manager della Intercomp
, azienda veronese
detentrice del marchio brevettato Smart Parking Systems –
non solo per dare maggiore disponibilità di sosta, ma anche
per valorizzare uno spazio, e quindi un servizio, verso un
utente che ha delle esigenze specifiche perché può trattarsi
di uno studente, di un lavoratore o di un disabile. Partendo
da casi pratici, possiamo affermare che dove abbiamo
installato Smart Parking Systems abbiamo riscontrato un
incremento dell’utilizzo delle aree di sosta, mantenendo
una costante disponibilità di parcheggio, riducendo inoltre
il tempo di ricerca. Abbiamo quindi compreso che le città
hanno generalmente un’ampia disponibilità di parcheggio, ma
solitamente non viene sfruttata perché l’utente è condizionato
da determinate abitudini o non è informato a sufficienza”.
L’aspetto davvero rivoluzionario dei sistemi di parcheggio
informatizzato è la possibilità di generare valore per l’intero
ecosistema cittadino, grazie ai sottostanti sistemi di analisi
e gestione dei dati attraverso cui gli amministratori possono
personalizzare l’erogazione del servizio di sosta a seconda delle
esigenze territoriali e sociali della città. I cittadini, a loro volta,
trovano nella digitalizzazione della sosta una risposta alle loro
Giordano Ambrosi,
marketing manager
della Intercomp