
In ogni caso, anche a prescindere da ciò, non va trascurato che oggi le pub-
bliche amministrazioni operano necessariamente in rete, sia in verticale - tra
i diversi livelli di governo – sia in orizzontale, tra soggetti appartenenti allo
stesso plesso organizzativo.
Ciò implica rapporti e raccordi tra dirigenti e funzionari che devono
quantomeno avere un substrato comune, in termini di linguaggio, etica
professionale, capacità di comprendere i contesti e così via. Ciò detto, le
esperienze formative delle Scuole soppresse non sono state cancellate, anzi
per moltissimi aspetti sono state preziose per approfondire e migliorare l’of-
ferta formativa della SNA. Cito come esempi di corsi che abbiamo e stiamo
organizzando nel rispetto della tradizione, ma introducendo elementi di in-
novazione, quelli dedicati alla carriera prefettizia e alla carriera diplomatica.
L’articolo 54 della Costituzione, dice che bisogna adempiere a incarichi
pubblici con disciplina e onore, quali sono le caratteristiche che un can-
didato al concorso per dirigente deve avere per essere selezionato dalla
scuola e rispettare il dettame costituzionale?
L’articolo 54 della Costituzione resta il punto fondamentale e come tale
va rispettato. Non va poi trascurato il necessario collegamento con gli
articoli 97 (sull’imparzialità e il buon andamento dell’amministrazione)
e 98 (sull’esclusivo servizio alla Nazione dei pubblici funzionari). Questi
elementi vengono innanzitutto declinati, nello specifico bando di concor-
so, con quelli che potremmo definire requisiti formali (non aver riportato
condanne penali, non essere stati destituiti da precedenti rapporti di la-
voro ecc.). Questo però non basta. Servono anche capacità manageriali,
efficacia ed efficienza.
Il VII corso-concorso per il reclutamento di 123 dirigenti pubblici, il cui
bando sarà pubblicato nelle prossime settimane, ad esempio, è pensato
proprio in questa direzione, prevedendo nelle prove selettive meno no-
zionismo e maggiore attenzione alla valutazione delle capacità mana-
geriali e dell’attitudine al problem solving, oltre alle classiche verifiche
delle competenze tecniche, giuridiche ed economiche, che ovviamente
rimangono importanti. L’accento sulle capacità manageriali caratteriz-
zerà poi il corso vero e proprio, anche grazie a un assessment sulle com-
petenze, iniziale e finale.
La missione della scuola è quella di selezionare e reclutare i dirigenti
delle PA centrali e erogare corsi specifici per i dipendenti delle am-
ministrazioni pubbliche. Visto lo scarso numero di assunzioni
che negli ultimi anni si sono fatte nella PA, qual è l’attivi-
tà principale svolta dalla scuola? E quanti sono gli
allievi che la frequentano nei diversi percorsi
formativi offerti?
La Scuola opera su due diversi canali: il re-
clutamento e la formazione iniziale, da un
lato; la formazione continua, dall’altro.
Quest’anno stiamo finalmente organiz-
zando la VII edizione del corso-concorso
per dirigenti pubblici, che dovrebbe avere
cadenza annuale, ma che non si faceva più
dal 2013. Attraverso questo canale, nelle sei
edizioni precedenti, sono stati reclutati circa
530 dirigenti, molti dei quali occupano at-
tualmente rilevanti posizioni ai vertici delle
amministrazioni. A breve avvieremo una
indagine ad hoc sui loro percorsi di carrie-
ra, anche per poter cogliere suggerimenti utili al fine di migliorare sempre
di più la formazione iniziale.
Inoltre, la SNA, pur non gestendo direttamente il reclutamento, si occupa
regolarmente della formazione professionale obbligatoria dei Segretari e dei
Consiglieri di legazione per il Ministero degli Affari Esteri e dei Consiglie-
ri di Prefettura e dei Vice-prefetti per il Ministero dell’Interno, attraverso
corsi annuali e biennali.
La Scuola progetta e realizza, inoltre, corsi per dirigenti e funzionari
neo-assunti dei singoli Ministeri, su richiesta di questi ultimi. Ciò è
accaduto nel 2017 con il Ministero dell’Economia e delle Finanze; nel
2018 abbiamo ricevuto la richiesta di provvedere alla formazione, in col-
laborazione con la Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo,
di un numero rilevante di funzionari neo-assunti dal Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali.
La formazione continua, indirizzata prioritariamente a dirigenti e fun-
zionari delle amministrazioni centrali, copre prevalentemente quattro
macro-aree:
a) management e sviluppo delle risorse umane;
b) innovazione e digitalizzazione della PA;
c) economia, finanza e statistica;
d) internazionalizzazione e Unione europea. Nel 2017 ai nostri corsi di
formazione hanno partecipato complessivamente 15.800 discenti, di cui
circa 1.800 dirigenti.
Per il 2018 abbiamo interamente rivisto la programmazione e la progetta-
zione dei corsi: ad oggi sono previsti 122 corsi (circa il doppio del 2017), ar-
ticolati in 330 edizioni, per un totale di 8.000 ore di attività formative. Da
quest’anno tutta l’offerta didattica della Scuola (corsi di formazione inziale,
formazione continua e master) è disponibile sul nostro sito da inizio anno,
raccolta nelle “Pagine SNA” e attraverso un nuovo sistema di fruibilità di-
gitale dei meccanismi di prenotazione e di iscrizione da parte dei discenti e
delle amministrazioni. Collaboriamo poi con altre amministrazioni e altre
istituzioni nella progettazione ed erogazione dei corsi. Tra gli altri, si segna-
lano: i corsi sulla trasformazione digitale, progettati in collaborazione con
il Team Trasformazione Digitale; i corsi sulla trasparenza e sulla conferenza
di servizi, realizzati con il Dipartimento della Funzione Pubblica; i corsi
sulla prevenzione della corruzione e sui contratti pubblici, frutto di una
intensa e proficua collaborazione con ANAC; le attività sulla contrattazione
pubblica e sulle relazioni sindacali, per i quali la SNA si avvale della colla-
borazione di ARAN; i corsi sul linguaggio amministrativo, che saranno re-
alizzati d’intesa con l’Accademia della Crusca; i corsi sul bilancio di genere
in partnership con il Dipartimento per le Pari Opportunità.
La scuola dispone di 10 professori di ruolo più 2 provenienti rispettiva-
mente dall’ Università Federico II e dall’Istat, oltre a questi mi sembra
che ci sono anche 53 docenti con incarichi temporanei. I docenti di ruolo
provengono quasi tutti dalla SSEF, come sono selezionati i docenti?
Il corpo docente della Scuola è composto da:
• docenti a tempo indeterminato, provenienti dalla ex Scuola Supe-
riore dell’Economia e Finanze (SSEF), inseriti in un ruolo ad esauri-
mento, che finisce con l’uscita degli attuali professori in servizio (per
pensionamenti o altre cause);
• docenti a tempo pieno e docenti temporanei, reclutati attraverso
una procedura pubblica di manifestazione di interesse, i cui candidati
sono sottoposti alla valutazione di una commissione composta anche
da persone esterne alla SNA. Attualmente sono più numerosi i docenti
temporanei, ma occorrono anche ulteriori posizioni a tempo pieno,
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innovazione.PA
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01-02/2018
| ANNO XV GENNAIO - FEBBRAIO