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innovazione.PA
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01-02/2018
| ANNO XV GENNAIO - FEBBRAIO
Il Professor Massimo Balducci
Amministrazione Locale (SSPAL). Nel 2010 venne soppressa
l’Agenzia Autonoma per la Gestione dell’Albo dei Segretari
comunali e provinciali, che si occupava non solo della gestione
dell’Albo di categoria ma anche della formazione di accesso alla
professione e continuativa degli iscritti, per mezzo della SSPAL.
Il Ministero dell’Interno si è sostituito all’agenzia nella gestione
dell’Albo, ma solo parzialmente nella funzione di formazione.
Questo compito viene ora svolto dallo stesso Ministero tramite
una convenzione con ANCI (Associazione Italiana dei Comuni
Italiani) e con UPI (Unione Province Italiane). Insieme, nel
2017, hanno dato luogo al progetto formativo “Accademia per
le autonomie”. Un modo per mettere in rete le intelligenze e le
competenze disponibili negli enti locali, nell’Università e negli
istituti di ricerca, attraverso un programma annuale di attività
di formazione, confronto, aggiornamento, ricerca e crescita
professionale. “Il progetto sarà sicuramente efficace, ma certo
non paragonabile ad una scuola”, racconta
Massimo Balducci
,
professore presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università
di Firenze “C.Alfieri”, dove è titolare della cattedra di Public
Management e di Auditing e Controlling dei Servizi Sociali
.
“Il risparmio non si fa con la riduzione delle scuole ma con
l’eliminazione della figura del docente stabile investendo in
esperti di formazione.”
Il professore ha una larga esperienza nel campo,
collabora con il Consiglio d’Europa, con la Banca Mondiale,
con la UE, con la Agence pour l’Evaluation de la Recherche
e des Etablissements Scientifiques. È stato full professor
allo European Institute of Public Administration di
Maastricht, responsabile di Programmi allo European
Network of Training Organizations for Regions and Local
Authorities (ENTO) e docente stabile alla Scuola Nazionale di
Amministrazione. Prosegue: “In Francia ci sono circa 60 scuole
di amministrazione pubblica. Ogni Ministero ha la sua scuola.
Gli enti locali ne hanno addirittura due. Una per formare i
funzionari, l’altra, per formare il personale esecutivo e 8 sedi
regionali. Per lavorare in un ente locale è necessario vincere il
concorso per entrare in una di queste scuole. Al termine del
percorso di studi si viene iscritti in una graduatoria nella
quale si resta per tre anni. Quando un ente locale ha bisogno
di personale va a pescare da questa lista. Il candidato ha
diritto di rifiutare due volte la proposta di lavoro, al terzo
rifiuto, esce dalla graduatoria e deve pagare i costi della
formazione, sostenuta gratuitamente. Inoltre, per le cariche
elettive, è imposto un corso formativo di tre giorni. In Italia,
dove gli amministratori locali, politici o non, non hanno
alcun obbligo formativo, si è sempre stati contrari a questo
sistema. In questo modo infatti, gli enti locali perdono il
diretto controllo sulle assunzioni. Poi c’è l’ENA che invece
si occupa solo di coloro che occuperanno incarichi di alta
dirigenza. I docenti stabili sono solo due, ginnastica e
francesce per gli stranieri. I francesi sono grandi selezionatori
più che formatori, ma il loro mestiere lo fanno in modo
eccellente. I giovani lavorano 7 giorni su 7. Si fa lezione dalle
9,00 alle 21,00 e di notte ci si occupa dei dossiers richiesti
per il giorno dopo. Devi imparare a scegliere i colleghi con
cui lavorare, a organizzare il tuo gruppo e il tuo tempo. Ti
buttano in piscina non ti insegnano a nuotare. Se sopravvivi
ti attendono le cariche più importanti dell’apparato
amministrativo. Eh sì, perchè gli enarchi nei primi anni della
loro carriera occupano le poltrone più alte dei Ministeri,
mano a mano che la loro conoscienza della macchina
amministrativa si amplia, scendono nei rami più periferici, dove
la competenza diventa elemento fondamentale. Il posto dove
un enarca sogna di finire la sua carriera è quello da prefetto in
Guadalupa”. In Germania, invece, la laurea la prendi in una
scuola di amministrazione alla quale si accede con un semplice
diploma di scuola secondaria superiore. Il programma di studio
prevede tre anni di alternanza, tre mesi in aula e tre mesi di
tirocinio. Gli studenti vanno a lavorare ovunque non solo
all’interno dell’amministrazione pubblica, ma anche dal notaio,
ad esempio, perchè lì, si producono atti pubblici. Quando
escono non hanno il posto sicuro, come nel caso dei francesi,
ma sono estremamente ricercati vista la loro preparazione. Nel
Baden Wurttemberg ad esempio, gli abitanti sono circa 10
milioni di abitanti e le scuole producono circa 3000 diplomati
l’anno. Non si tratta di super dirigenti ma di funzionari che
ovviamente possono fare carriera. Si tratta di un’università
tecnica dove si impara il 20% di teoria e l’80% di saper fare
è la famosa formazione duale tedesca. Questo sistema esiste da
4 secoli, difficile imitare un sistema di questo tipo, potremmo
invece provarci con quello francese!”. Sembrerebbe proprio che
l’erba del vicino sia più verde della nostra. Eppure, quali sono
gli elementi che mancano al terreno sembrano essere noti...