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innovazione.PA
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01-02/2018
| ANNO XV GENNAIO - FEBBRAIO
Con il 2018 è cominciato il conto alla rovescia per l’avvio di
un grande cambiamento nella definizione dei diritti dei cittadini
nell’era digitale: il 25 maggio prossimo, infatti, inizierà ad avere
piena efficacia in tutta Europa il
Regolamento Generale sulla
Protezione dei Dati (General Data Protection Regulation ) –
Regolamento UE 2016/679
, meglio conosciuto con la sigla
GDPR
.
Così, a due anni esatti dall’entrata in vigore, avvenuta il 26
maggio 2016, inizierà una fase di transizione nella quale la
maggior parte delle organizzazioni europee dovranno adottare
pienamente i criteri e le misure previste dalla nuova normativa.
Di fatto, alla partenza del nuovo regolamento, solo una
minima parte delle organizzazioni potranno essere pienamente
rispondenti alla normativa.
Secondo stime Gartner le organizzazioni preparate sono meno
del 50% su scala generale ma, attenzione, non potrà diventare
un alibi: al netto dei tempi previsti per la transizione, le sanzioni
previste sono rilevanti e gli adempimenti, in gran parte, urgenti.
Il GDPR, unico e valido per tutti i Paesi dell’Unione, ha il
fine di rendere omogenei i principi e le misure relative alla
protezione dei dati personali dei cittadini residenti nell’Unione
Europea, sia all’interno che all’esterno della UE. Il Regolamento
chiama quindi in causa tutti i titolari del trattamento dati di
organizzazioni pubbliche e private che utilizzino informazioni
relative ai cittadini, con il fine di rafforzare i loro diritti in
materia di controllo dei propri dati personali.
La presenza di un regolamento unico di riferimento, inoltre, ha
un’altra conseguenza di grande significato: rende omogeneo il
quadro normativo a livello europeo. Alla data ormai prossima,
il nuovo Regolamento andrà a sostituire la Direttiva europea
95/46 e abrogherà le norme previste dal Codice italiano per
la protezione dei dati personali (Dlgs. 196/2013) non più
compatibili con il GDPR.
La portata del cambiamento è profonda e, introducendo doveri
e figure nuove, andrà affrontata su piani differenti ed integrati:
legali, organizzativi e tecnologici.
La Pubblica Amministrazione, in gran parte generatrice e
custode di informazioni fondamentali relative ai cittadini,
è chiamata in causa praticamente ad ogni livello e, nel suo
percorso di trasformazione digitale, ha di fronte una grande
responsabilità in materia di difesa dei diritti digitali.
Cercheremo quindi di tracciare un quadro delle principali novità
introdotte dal GDPR e delle necessità di cambiamento che
spettano alle PA.
Soiel International
, attraverso
la rivista
Office Automation
,
ha pubblicato uno
Speciale
GDPR
di oltre 50 pagine, curato
da esperti legali e aziende
specializzate, con indicazioni
approfondite sull’introduzione
del nuovo Regolamento. Questo
reportage se ne giova per molta
parte, cercando di illustrare le
principali novità e aspetti che
riguardano la Amministrazioni e le
organizzazioni pubbliche chiamate
a tutelare la privacy dei cittadini
nell’era digitale.
Si avvicina la scadenza del 25 maggio.
Da questa data il
Regolamento
Generale sulla Protezione dei Dati
dovrà trovare piena applicazione.
Cosa cambia per cittadini e
amministrazioni pubbliche