FILO DIRETTO
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marzo-aprile 2013
Secondo Gartner, il 70% delle aziende
con le migliori performance entro il 2016
gestirà i propri processi di business uti-
lizzando soluzioni analitiche predittive re-
al-time, o di extreme collaboration.
Una delle più efficaci tecniche per il
miglioramento dei processi in questo
campo è l’Ibo (Intelligent Business Op-
erations), in cui i processi possono
‘apprendere’ da una vasta gamma di
situazioni di lavoro, e dal contesto in
cui sono inseriti. Quando si verifica una
situazione, gli analytics possono essere
applicati automaticamente oppure on-demand per prevedere le
conseguenze di eventuali cambiamenti.
L’impatto dei real-time analytics sull’operatività delle aziende è
immediato, perché cambia il modo stesso in cui lavorano le per-
sone. Il cambiamento più evidente è nella visibilità di come sta
andando l’azienda e dell’ambiente esterno in cui essa opera.
E migliore visibilità significa migliore consapevolezza, e quindi
possibilità di prendere decisioni migliori più velocemente.
È logico quindi che organizzazioni dotate di real-time analytics
abbiano prestazioni migliori della media. Una maggior consape-
volezza delle dinamiche e del contesto competitivo si traducono,
oltre che in decisioni migliori e più rapide, anche in aumenti dei
livelli di soddisfazione del cliente e del fatturato, riduzioni di costi,
e migliori capacità di gestire i rischi. Praticamente tutte le oper-
azioni di business ormai possono essere oggetto di servizi di re-
al-time analytics. Tecnicamente questo è possibile da decenni,
almeno su operazioni gestite da sistemi transazionali e supportati
da data base, ma finora le applicazioni reali sono state poche.
Oggi invece le fonti di dati riguardanti eventi di business con-
tinuano ad aumentare, e sono disponibili ottime tecnologie di
business application management, complex event processing,
rule management, visualisation, business process management
(Bpm), e ottimizzazione.
Azioni umane o automatiche possono essere innescate da
processi decisionali più efficaci, portando agli obiettivi di busi-
ness fissati. Se la situazione lo richiede, i knowledge worker
dell’azienda possono collaborare per decidere e operare cam-
biamenti sul processo o su elementi al contorno. Ci aspettiamo
che sempre più organizzazioni adottino tecniche Ibo nel futuro,
riuscendo così a ottenere differenziazioni innovative e perfor-
mance migliori.
Un esempio è l’instradamento dei job basato su chi è effettiva-
mente presente al momento in azienda: gli skill richiesti sono di-
namicamente abbinati alle competenze delle persone disponibili,
con un’estensione automatica a risorse esterne se questo si
rende necessario.
Molte organizzazioni stanno individuando almeno un processo
critico le cui performance possono migliorare sensibilmente con
tecniche Ibo. Un esempio tipico è la gestione delle flotte azien-
dali (intelligent fleet management).
La richiesta di Ibo trainerà la domanda di tecnologie di active
intelligence, e più specificamente event management, business
rules, soluzioni di analisi, social collaboration e visualization soft-
Intelligent Business Operations (Ibo)
Ho sentito parlare di tecniche di Intelligent Business Operations: potete spiegarmi
in dettaglio di cosa si tratta?
Jim Sinur,
Research vice
president di Gartner
Sostituzioni e upgrade dei prodotti ‘fissi’ come pc desktop e
console saranno rimandati o sospesi, man mano che i con-
sumatori passeranno a percentuali sempre più alte d’uso di dis-
positivi mobili per fare le stesse cose dovunque vogliano. Ciò
che non si può fare su un dispositivo mobile sarà prima o poi
abbandonato, man mano che i consumatori riorganizzeranno le
loro attività sui device preferiti, che sono sempre più quelli mobili.
La lunghezza dei cicli di sostituzione dei prodotti tecnologici
nasce dal contrasto tra la pressione della situazione economica
sul portafogli del consumatore, e l’evoluzione di tecnologie e
performance. Gli upgrade avvengono sempre più a livello del
software, dei contenuti e delle applicazioni, anche sottoforma
di servizi cloud, permettendo così al consumatore di evitare o
rimandare l’acquisto di nuovo hardware.
I produttori di pc e console di gaming possono affrontare l’allun-
garsi dei cicli di sostituzione puntando su piani di sviluppo dei
prodotti e iniziative di branding concentrati sull’upgrade verso
dispositivi mobili, o verso media hub domestici che permettono
di gestire contenuti in archivi remoti di ‘personal cloud’.
La transizione all’accesso wireless e ai dispositivi mobili rappre-
senta per i produttori di tecnologie una minaccia e un’opportu-
nità. La tendenza a possedere apparecchi statici rimane stabile
per desktop pc e TV, e cresce per box legati alla TV (decoder,
ecc.) e prodotti di home networking. L’adozione di dispositivi e
applicazioni mobili da parte dei consumatori incentiva i fornitori
di prodotti e servizi tradizionalmente fissi a proporre accessi e
contenuti online, e accelerare lo sviluppo di soluzioni mobili ed
estensioni portatili.