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NEWS
Stonesoft
contro le Tecniche di Evasione Avanzata (AET)
Dall’azienda un test gratuito e il primo Evasion Prevention System per fronteggiare le vulnerabilità da AET
Le Tecniche di Evasione Avanzata (AET), sin dalla loro scoperta nel 2010, sono state riconosciute come la maggior minaccia alle reti azien-
dali perché in grado di bypassare i prodotti di sicurezza posti a protezione dei network senza lasciare alcuna traccia. Di fronte a molti
degli ultimi attacchi di queso tipo sferrati anche a grandi aziende, la risposta di Stonesoft si arricchisce di due fondamentali tool. Il pimo
si chiama
Evader
ed è un software di testing che comprende una gamma di AET.
Evader consente alle aziende di lanciare manualmente o automaticamente una varietà di combinazioni di tecniche di evasione (AET) che
mascherano due ben noti exploit (conficker su MSRPC e phpBB su http) e di veicolarle sull’host target attraversando tutti i dispositivi di
sicurezza. L’essenza di Evader consiste nel fornire una prova inconfutabile sulla capacità dei dispositivi di sicurezza aziendali di resistere
alle AET, un valido supporto alle decisioni da prendere e la possibilità di raggiungere il livello adeguato di sicurezza. Evader è gratuito e
si scarica da evader.stonesoft.com.
Il secondo tool è
EPS
ed è il nuovo prodotto di sicurezza, semplice e modulare, fornito come licenza standalone e sviluppabile in qual-
siasi infrastruttura di sicurezza, anche non Stonesoft.
EPS è dedicato a proteggere dalle AET ed è stato testato con successo contro più di 800 milioni di tecniche di evasione avanzata. Il si-
stema funziona come una patch infrastrutturale per fronteggiare le vulnerabilità da AET e si basa su una tecnologia di normalizzazione
multilayer implementata sull'intero stack di rete; su un processo di ispezione e rilevamento sull’intero stream di dati, e sul classico sistema
delle signature. Il prodotto rileva, registra e riporta i tentativi di attacco basati sulle tecniche di evasione. EPS è essenziale per quelle or-
ganizzazioni che si considerano un target primario per i cyber criminali e gli hacker più avanzati.
IFM Group
approda in Carinzia con il sistema di remote care Angel Pad
Un esempio concreto di Social Innovation in Austria, un Paese dove la qualità dei servizi al cittadino è tenuta in grande considerazione
Secondo l’economista americano Jeremy Rifkin sta nascendo un sogno europeo contrapposto a quello americano che si basa sul-
la costruzione di un futuro nuovo per le città del Vecchio Continente, in cui ogni comune, ogni edificio diventerà intelligente e sarà
connesso in rete con gli altri, diventando attivo produttore di energia e altre informazioni. Si tratta di un sogno che di americano ha
davvero ben poco, proprio perché è basato sulla famiglia, sulle città, sulle comunità, non sul singolo. Un sogno che può essere ge-
stito al meglio solo attraverso la bussola della Social Innovation, che implica una strategia per la formazione di smart-people che de-
vono vivere secondo i principi dello smart-living in smart-communities o smart-cities.
Tanti sono i progetti che, partendo da questa riflessione, si stanno diffondendo in Europa e in particolar modo in Italia con l’obiettivo
di coniugare innovazione e tecnologia per offrire una soluzione sempre più olistica ai problemi delle nostre città. Fra questi, merita par-
ticolare attenzione
il progetto di Ambient Assisted Living
(AAL) che è stato ufficialmente annunciato alla stampa il 23 maggio a
Klagenfurt dalla Regione Carinzia. Si tratta di un’iniziativa che si propone di dotare, dopo una fase iniziale, circa un centinaio di ap-
partamenti nei pressi di Klagenfurt di sistemi multimediali di remote care - nello specifico
Angel Pad di IFM Group
- per offrire as-
sistenza, protezione e sicurezza a un gruppo selezionato di soggetti fragili. L’obiettivo è quello di affrontare il tema, sempre più sen-
tito a livello europeo, della aged population, migliorando il livello qualitativo della vita degli anziani.
Angel Pad è una delle ultime soluzioni ideate da IFM Group che si basa su una combinazione di tecnologie di comunicazione, vi-
deosorveglianza attiva e multisensorialità. Tramite l’interconnessione con una centrale operativa costituita da operatori distribuiti sul
territorio nazionale, il dispositivo risponde alla vasta gamma di esigenze dei soggetti selezionati. Oltre a offrire risposta alle richieste
degli assistiti, è possibile gestire i loro appuntamenti, segnalare scadenze importanti, fornire assistenza per i trasporti, ricordare la som-
ministrazione di farmaci e validare anche l’accesso di persone sconosciute. In più, Angel Pad è collegato a una rete di sensori wire-
less che permettono di rilevare e comunicare contestualmente alla centrale operativa situazioni di pericolo, come una fuga di gas, un
allagamento, l’apertura della porta d’ingresso o addirittura l’assenza di movimento all’interno dell’abitazione per un periodo più o meno
prolungato. Esiste anche una versione evoluta in termini di mobility del prodotto, Angel Pad Evo, che grazie alla componente di geo-
referenziazione consente di monitorare da remoto gli spostamenti degli assistiti. L’evoluzione di Angel Pad e la sua effettiva imple-
mentazione anche a livello europeo sono il segnale che ormai i tempi sono pronti perché il nostro sistema Paese si strutturi per rea-
lizzare una concreta Social Innovation.
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