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Officelayout 169

aprile-giugno 2017

sonalizzazione del proprio spazio funge da me-

diatore sulla privacy percepita in ambienti in cui

vi è assenza di privacy architettonica, visiva e

acustica. Considerando la connessione tra la

percezione di privacy e i livelli di stress ed esau-

rimento da lavoro questo studio dimostra

che la personalizzazione degli spazi aiuta a mi-

gliorare il livello di benessere.

Interessante è anche il dibattito tra ordine e

disordine; il desk sharing impone una rigida

disciplina che viene formalizzata con la

clean desk policy e obbliga quindi a essere

sempre ordinati non potendo lasciare mai nul-

la sulla scrivania.

Dagli studi più recenti non emerge un vincitore

tra “ordinati” e “disordinati”, quello che risulta

è una forte correlazione tra lo stato di un am-

biente e i comportamenti, le preferenze e le

scelte delle persone. Occorre però considerare

che le organizzazioni stanno cambiando sem-

pre più velocemente, l’intelligenza artificiale sta

andando a sostituire molte attività di tipo

routinario e le competenze più ricercate nei

nuovi talenti sono soft skill come il pensiero

creativo o la capacità di innovazione.

To share or not to share?

Il cambiamento in atto è dirompente e riguarda

il mondo del lavoro tout court e non solo gli

spazi. È il momento che le organizzazioni si

concedano la possibilità di ripensarsi e inno-

varsi, rinnovando i propri uffici in un concetto

dinamico sulla base del modello dell’activity ba-

sed working.

Tutto questo però è soltanto una piccola tes-

sera di un mosaico complesso che include e

comprende un cambiamento nella cultura or-

ganizzativa, nella tecnologia e nella leadership

che ha un impatto enorme sulle persone, sul

business e sulla produttività.

Nella scelta tra desk sharing o scrivania asse-

gnata, tra ordine e disordine, tra clean desk po-

licy e personalizzazione non esiste quindi un

unico modello vincente, ma una serie di scelte

da compiere a seconda degli obiettivi da

perseguire.

Fondamentale è affrontare il cambiamento con

progettualità, analizzando il contesto organiz-

zativo e coinvolgendo e accompagnando le or-

ganizzazioni e le persone nelle scelte e nella

comprensione delle motivazioni, in modo da

vivere il gioco delle sedie con la leggerezza e

la curiosità di un bambino e non con la paura

di rimanere in piedi o di essere eliminati.

* Luca Brusamolino

è owner di Workitect realtà di consulenza e progettazione che,

analizzando l’organizzazione e studiando chi sono e come lavorano le persone,

accompagna le aziende nell’avvio di progetti di smart working e nella definizione di

ambienti di lavoro efficienti ed efficaci ed esteticamente piacevoli

www.workitect.it

I

vantaggi

di clean desk policy

e desk sharing

Spazio

Viene ridotto lo spazio per le postazioni singole che non vengono più assegnate a uso

esclusivo di ogni dipendente, ma utilizzate a seconda dell’esigenza. In genere si

riduce anche la dimensione della scrivania e si toglie la cassettiera sostituita da

locker personali dove riporre oggetti e documenti o strumenti di lavoro.

Costi

Meno spazio equivale a meno costi di locazione e facilities con una riduzione in media

del 30%. Considerando un costo medio di 300 ¤/mq tra locazione e facilities (studio

di eFM – 2016), una PMI di 50/60 persone con 1.000 mq può arrivare a risparmiare

90.000 Euro all’anno.

Aree comuni

Lo spazio liberato dalle postazioni individuali crea la possibilità di avere aree comuni

più adatte alle diverse attività lavorative secondo le 4c dell’activity based working:

comunicazione, collaborazione, concentrazione, contemplazione.

Digitalizzazione

Non avere a disposizione una scrivania assegnata obbliga di fatto a introdurre clean

desk policy e spinge l’organizzazione verso digitalizzazione e paperless. I documenti

digitali possono essere facilmente organizzati e indicizzati e sono accessibili

indipendentemente dal luogo in cui si sta lavorando. Un documento cartaceo invece

presuppone un archivio fisico che comporta spazio e spreco di tempo per la

catalogazione e la ricerca.