
SICUREZZA
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gennaio-febbraio 2018
promise (BEC), ha registrato nel corso dell’intero 2016
un incremento del 45% - prosegue Maiocchi. Contempo-
raneamente, si è verificata una vera e propria esplosione
del ransomware (che ora, secondo il ‘Proofpoint Q4 2017
Threat Report’, riguarda il 57% del volume complessivo
dei messaggi malevoli) e degli attacchi mirati, a compren-
dere nuovi vettori utilizzati insieme all’email, quali SMS e
social network”.
Come difendersi
Quindi, come possono proteggersi le aziende, e allo stes-
so tempo proteggere i propri clienti e dipendenti, in uno
scenario che registra questa forte evoluzione? Innanzitutto,
ottenendo visibilità in tempo reale sulla propria superficie
di attacco per valutare l’esposizione al ri-
schio. Ciò comporta investire in soluzioni
che offrano un vantaggio complessivo ri-
spetto all’intero panorama delle minacce,
in modo da poter comprendere dove si
può essere presi di mira, attraverso quali
canali, e quali sistemi e dati critici corrono
il rischio di essere compromessi. Sulla base di informazioni
concrete, è possibile poi definire una strategia e gestire in
modo efficace il proprio status di sicurezza.
Successivamente, è necessario definire le priorità per gli
investimenti. Se consideriamo che oltre il 90% degli attac-
chi mirati partono dall’email, è fondamentale che i team
aziendali di sicurezza adottino e implementino una forma
di protezione in grado di affrontare il flusso email per ri-
durre questo vettore di attacco. Con il giusto software,
i team IT possono individuare azioni pericolose e inter-
romperle prima ancora che queste abbiano la possibilità
di raggiungere i loro target.
Infine, va implementata una strategia di difesa su più livelli.
Quando si parla di minacce cyber, è fondamentale consi-
derare i diversi aspetti: persone, processi e tecnologie.“Se
i recenti fatti di cronaca hanno contribuito ad innalzare il
livello di consapevolezza delle persone rispetto al cyber-
crime, le organizzazioni dovrebbero comunque offrire ai
loro dipendenti una formazione periodica sui rischi legati
alla tecnologia - dice ancora Maiocchi.
Dovrebbero operare insieme ai reparti
maggiormente a rischio, vedi ad esem-
pio il finance, per rivedere i processi in-
terni, quando si parla di approvazione
delle fatture e trasferimenti di denaro.
Infine, dovrebbero prendere in esame
tutte le soluzioni tecnologiche in grado di ridurre il fattore
di rischio, come la email authentication per impedire che
messaggi pericolosi raggiungano i dipendenti, o funziona-
lità di data loss prevention (DLP) per evitare che infor-
mazioni sensibili escano dall’azienda. Sfruttando il fattore
umano, i cybercriminali scelgono il percorso più semplice
per raggiungere i loro obiettivi. L’email resta il principale
vettore di minaccia verso l’azienda, perché è molto facile
adottare un’identità diversa utilizzando questo canale in-
trinsecamente insicuro”.
Una possibilità di ridurre il rischio sta nell’implementare
soluzioni tecnologiche in grado di fermare attacchi che
partono dall’email prima che raggiungano le loro vittime
designate: prima vengono identificate le minacce, più facile
risulta bloccarle, contenerle e rimediare eventuali effetti.
L’incapacità di prevenire le minacce in partenza lascia la
porta aperta, perché i cybercriminali posano raggiungere
nuovi obiettivi.
Per maggiori informazioni su come proteggere persone,
dati e brand Proofpoint organizza l’evento
CyberSec
Italia 2018
, in programma a Milano il 7 marzo 2018.
Per informazioni e iscrizioni:
veronica.fano@soiel.itLuca Maiocchi, Regional Sales Manager Italy di Proofpoint
Quando si parla di minacce cyber
è fondamentale considerare
i diversi aspetti: persone,
processi e tecnologie