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La parola che oggi viene più spes-
so utilizzata per descrivere il con-
testo in cui le aziende sono chia-
mate a operare è ‘complessità’. Sul
fronte della gestione dei dati, que-
sto termine si associa facilmente
a un altro: big data. In e‚etti, le
organizzazioni oggi rischiano di
essere sommerse da uno tsuna-
mi di dati strutturati e destruttu-
rati provenienti da sensori, social
network e quant’altro, che si som-
mano ai classici dati memorizzati
nei database aziendali. Tali enormi
moli di dati rappresentano però al
contempo un’opportunità, per il
valore di business che si nascon-
de dietro ad essi. Ecco perché le
aziende sono sempre più consa-
pevoli della necessità di riuscire
a governarli.
“Il tema del big data - spiega
Fla-
vio Venturini
, senior sales direc-
tor business intelligence di Ora-
cle Italia - è oggetto d’interesse
con maggiore o minore priorità
Big data: la risposta
olistica di
Oracle
Il colosso di Redwood consente alle imprese di governare il fenomeno
con tecnologie e soluzioni di eccellenza che coprono tutto lo stack IT.
A.C.R.
in base alle specificità del busi-
ness di ciascuna impresa: più è
ampia la base clienti e di conse-
guenza la quantità di dati relativi
all’impresa che viene generata da
essi sui social media, più numerosi
sono i dispositivi e i sensori digitali
che generano dati sul servizio o
sul prodotto o‚erto, tanto più è
sentita l’esigenza di riuscire a rac-
cogliere e analizzare tali dati per
comprendere meglio il mercato
in cui si opera e le operazioni di
business, ottenendo così un van-
taggio competitivo”.
Una sfida impegnativa
Sul piano tecnologico, la sfida è
impegnativa e coinvolge l’IT nel
suo complesso. E in e‚etti per af-
frontare la gestione del big data
Oracle mette a disposizione delle
imprese una proposta molto arti-
colata. “Oracle consente alle im-
prese di governare i big data con
tecnologie e soluzioni di eccel-
lenza che coprono tutto lo stack
IT aziendale: dalle tecnologie di
information discovery (con il mo-
tore Oracle Endeca, che tra l’al-
tro in Italia verrà potenziato gra-
zie ad accordi con realtà come
Almawave per facilitare l’analisi
semantica dei contenuti web in
italiano) fino ai sistemi ingegne-
rizzati, che uniscono hardware e
software progettati per garantire
una potenza e una velocità senza
eguali nell’elaborazione dei dati”,
aggiunge Venturini.
Sul fronte dei sistemi ingegneriz-
zati, la società propone in primo
luogo Oracle Big Data Applian-
ce, di cui è stata recentemente
introdotta la versione X3-2. Esso
fa leva su Cloudera Distribution
Including Apache Hadoop (CDH),
Cloudera Manager, una versione
di Oracle Data Integrator con un
connettore specifico per Hadoop
e una distribuzione open source di
R per trarre il massimo valore di
business dall’integrazione dei dati
presenti all’interno delle aziende
con i dati esterni. Insieme a Ora-
cle Big Data Appliance X3-2 sono
stati introdotti sul mercato i nuovi
Oracle Big Data Connectors, otti-
mizzati per potenziare l’accesso
SQL a Hadoop da Oracle Database
e per consentire un accesso più
trasparente a Hadoop da R. Usati
insieme, Oracle Exadata Database
Machine, Oracle Exalytics e Oracle
Big Data Appliance con Oracle Big
Data Connectors rappresentano
un set completo di sistemi inge-
gnerizzati pensati per acquisire,
organizzare e analizzare i big data.
Oracle non dimentica poi il ruolo
chiave che i database giocano in
questa partita. In questo senso la
società ha di recente annunciato
anche il rilascio di Oracle NoSQL
Database 2.0, che si integra con
Oracle Database da un lato e con
gli ambienti Hadoop dall’altro per
gestire workload di big data in
tempo reale e supportare in modo
e¡ciente la memorizzazione e il
recupero di grandi oggetti come
documenti e immagini.
Flavio Venturini, senior sales director
business intelligence di Oracle Italia
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