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Le statistiche parlano chiaro: se-
condo alcuni recenti studi l’81% de-
gli utenti ammette di accedere alla
rete aziendale, spostando la sim
aziendale sul proprio smartpho-
ne o semplicemente accedendo
al proprio account di posta elet-
tronica senza essere stato auto-
rizzato o, peggio ancora, senza
che l’azienda lo sappia, e il 58% lo
fa sistematicamente ogni giorno.
“I rischi a cui vengono esposti i
dati aziendali a fronte di questi
comportamenti è evidente - sot-
tolinea
Andrea Carmignani
, se-
curity services sales manager di
IBM Italia. È ormai assodato che i
nostri stili di vita, nel privato e sul
lavoro, stanno cambiando, e che
la mobilità è al centro di questo
cambiamento. È un trend inarre-
stabile, che non va ostacolato, per-
ché semplifica l’interazione a tutti
i livelli e, in azienda, contribuisce a
incrementare la produttività per-
sonale, ma che bisogna imparare
a governare”.
Molte aziende lo hanno capito, e
si stanno attrezzando. Un esem-
pio molto interessante viene dalla
stessa IBM, che ha deciso di spo-
sare il paradigma del Byod sen-
za riserve avviando un progetto
che sta registrando un successo
persino superiore alle aspettative.
Dopo aver disegnato la piattafor-
ma tecnologica, sono state messe
a punto policy puntuali e, spesso,
molto stringenti per ridurre al mi-
nimo i rischi ed è stato avviato
un piano formativo teso a sensi-
bilizzare e responsabilizzare gli
utenti. L’aspetto più innovativo,
però, riguarda il supporto tecni-
co: consentendo l’uso dei device
mobili personali bisogna conosce-
re a fondo centinaia di prodot-
ti realizzati da molteplici vendor,
un compito estremamente arduo
IBM
: Byod in tutta sicurezza
IBM ha sposato appieno il nuovo paradigma che sta sperimentando
con successo al proprio interno. Le tecnologie abilitanti sono ormai mature.
R.C.
per qualsiasi help desk. IBM ha
quindi messo a punto un modello
innovativo di auto-supporto ba-
sato su strumenti social: a fronte
di dubbi o problematiche l’uten-
te si rivolge alla community, tro-
vando le risposte che cerca. “Una
sperimentazione coraggiosa, che
sta dando ottimi risultati - assi-
cura Carmignani. I device mobili
utilizzati dalle risorse IBM a livel-
lo mondiale sono oggi 120.000,
80.000 dei quali in modalità Byod.
Le 10.000 adesioni che il progetto
ha registrato nelle prime 72 ore
è la testimonianza più evidente
dell’entusiasmo con cui gli utenti
hanno accolto l’iniziativa”.
Un’oerta completa
Naturalmente IBM ha in portafo-
glio una ampia gamma di soluzioni
in grado di venire incontro a qual-
siasi esigenza in tema di mobilità.
“Innanzitutto è importante gestire
i device mobili allo stesso modo
in cui si gestiscono tutti gli asset
già presenti in azienda, senza co-
struire processi ad hoc collaterali,
esattamente quello che consente
di fare la nostra soluzione Tivo-
li Endpoint Manager”, evidenzia
Carmignani. Il passo successivo è
quello della sincronizzazione delle
applicazioni di base, a cominciare
da e-mail, calendar e rubrica, fun-
zionalità abilitate e˜cacemente
da IBM Lotus Notes Traveler.
Per consentire l’accesso alla intra-
net da parte dei nuovi end point
aziendale bisogna poi pensare
alla connettività e ad adeguate
regole di sicurezza e governance,
esigenze a™rontate e risolte bril-
lantemente dai Managed Security
Services di IBM.
Il livello di più avanzato del pa-
radigma Byod, infine, è quello di
sviluppare le nuove applicazioni
(o, ancora più sfidante, trasfor-
mare quelle in essere) in modalità
Apps, la nuova modalità di fruizio-
ne dell’IT che sta ormai soppian-
tando i modelli tradizionali: anche
in questo caso IBM, con l’ampio
portafoglio di soluzioni sviluppa-
to dall’IBM Software Group, è in
grado di dare risposte concrete.
Andrea Carmignani, security services sales
manager IBM Italia
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