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CITTÀ INTELLIGENTI?
Per una via italiana alle Smart Cities
Una città non potrà mai essere intelligente; anzi la cosa probabilmente non è neanche
desiderabile. Smart, riferito alle città, è quel concetto un po’ diverso dal nostro “intelligente”
che Granelli spiega molto bene nel suo libro.
I greci dividevano il
logos
(intelligenza razionale legata all’uso della parola e alla capacità
di concettualizzare) dalla
metis
(astuzia, acutezza animale). La prima era una “razionalità
discorsiva” e lineare, mentre la seconda era una “acutezza”, una intuizione di grande
impatto, incisiva, speso legata a un uso astuto delle poche risorse disponibili, sempre
insufficienti se lette con la lente della razionalità. Prometeo (
pro-metis
) è colui che pensa
in anticipo, che pre-vede. Oggi uno dei temi fondamentali della pianificazione urbana
è proprio la previsione, l’anticipazione dei bisogni. L’astuzia, la dote attribuita storicamente
alla lince, fu l’idea che ispirò nel 1602 Federico Cesi quando fondò l’Accademia dei Lincei,
la più antica accademia del mondo che ha annoverato tra i suoi primi soci Galileo Galilei.
Inoltre l’
agudeza
era uno degli aspetti centrali a cui puntava la formazione che le scuole
gesuitiche organizzavano per la classe dirigente del tempo. E questa acutezza richiede
un modo diverso di guardare le cose, di dare peso a ciò che si osserva, di dissezionare
il noto con un occhio acuto come un rasoio. Da qui nasce l’espressione popolare “occhio
di lince”, che sottolinea l’importanza di osservare in maniera diversa. È dall’unione
di acutezza e di concretezza, intesa come disillusione nella lettura del contesto, che nasce
quella genialità che si traduce in concretezza stupefacente, da cui l’espressione “genio
civile”. Nelle Smart Cities le nuove tecnologie devono aiutare le città non solo a essere
intelligenti e raziocinanti, a dare il meglio con le regole e le conoscenze attuali, ma anche
e forse soprattutto a facilitare il processo di adattamento alle sempre più mutevoli esigenze,
trasformandole in “città d’ingegno” dove visione, genialità e astuzia si fondono
e si rafforzano. La via italiana alla città intelligente, individuata da Andrea Graneli,
non è utopica, è attuale: prolunga la storia nel presente, connette le potenzialità delle nuove
tecnologie alle tradizioni e alle vocazioni stratificate dei territori urbani. Inventa un sistema
nervoso immateriale per il corpo antico delle città. Combina una sapienza originaria, fatta
di ingegno e astuzia, alle soluzioni della
techné
, concepite sempre al servizio di una visione.
Andrea Granelli;
prefazione di Francesco Profumo;
postfazione di Graziano Delrio;
Luca Sossella Editore
Milano, giugno 2012
pagg. 144
euro 12,00
INVITO ALLA
Lettura
80
luglio-agosto 2012
1...,72,73,74,75,76,77,78,79,80,81 83,84
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