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gennaio-febbraio 2018

IN COPERTINA

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tere rinnovando la propria offerta e riposizionandosi in

un mercato che nel frattempo si è totalmente globaliz-

zato. Certamente le nostre imprese possono fare leva

sul valore intrinseco che il Made in Italy rappresenta nel

mondo, ma non si può più prescindere in questa fase

dall’innovazione, i cui investimenti sono stati penalizza-

ti dalla crisi degli scorsi anni, paradossalmente anche in

quelle aziende che hanno sofferto meno.

In questa fase di risveglio troviamo una clientela molto

più preparata ed esigente, con idee chiare rispetto ai

propri bisogni.

Serve quindi una nuova generazione di soluzioni che

si dimostrino all’altezza della sfida che viene proposta

da questa nuova domanda. Non si possono proporre

al mercato prodotti degli Anni ’80 che sono stati ripit-

turati per sembrare nuovi ma che mantengono limiti

strutturali insuperabili, cosa che oggi fanno in molti dei

più importanti concorrenti.

In questo nuovo scenario di mercato, che ruolo gioca il

cloud?

Un valore che oggi Impresoft vuole portare sul mercato

è quello della trasparenza e l’approccio al mercato me-

diato dal cloud consente di fare questo passo. Perché un

progetto cloud è un percorso morbido e il cliente lo vede

con meno diffidenza e paura: può provare la soluzione

attivandola su un numero limitato di utenti, può avviare

un prototipo in tempi molto brevi e valutare quindi la

proposta del vendor è molto facile. Tutto questo con

un investimento iniziale minimo mantenendo la possi-

bilità di poter crescere in modo progressivo nel tempo.

Il nostro approccio vuole dare concretezza ed evidenziare

i vantaggi del cloud, così facendo potremo conquistare

la fiducia dei clienti.

Sono sicuro che la nostra proposta di innovazione scuote-

rà il mercato e anche i nostri competitor che oggi hanno

modelli di business e prodotti del passato non compe-

titivi dovranno adeguarsi per affrontare la nuova realtà.

L’ambizione di Impresoft è di portare al mercato un’of-

ferta d’eccellenza, la più completa possibile. Dalle so-

luzioni per le piccole imprese a quelle grandi. In questi

termini, quindi, oltre al software gestionale per le PMI ci

occupiamo di soluzioni specializzate verticali e anche di

applicazioni dipartimentali integrabili nelle piattaforme

ERP più comuni già operative presso la clientela.

Prima di approfondire la parte relativa all’offerta di so-

luzioni, ci dia delle indicazioni su chi è Impresoft e come

si svilupperà l’azienda a partire dal 2018.

Siamo partiti quasi per scherzo e questo gioco ci è esploso

tra le mani. Impresoft è un’idea che si concretizza oggi

nonostante sia partita come progetto di aggregazione

di eccellenze solo nella scorsa estate.

Ho iniziato questo percorso acquisendo e diventando

Presidente e Amministratore Delegato di Mayking, sof-

tware house molto avanzata sui temi tecnologici della

Rete che ha inoltre sviluppato fin dall’inizio della sua storia

una strategia di marketing basata su una forte presenza

online e che utilizza, come dicevo, strumenti tipici del

cloud: inbound marketing e webinar.

Nel corso del 2017 abbiamo lavorato per dare a Mayking

le caratteristiche di PMI innovativa, così come viene de-

finita dal legislatore, e quindi abbiamo investito molto

nell’acquisizione di competenze di valore di persone

con esperienze importanti, ma anche di giovani tanto

bravi con lauree magistrali, dedicando inoltre una parte

significativa delle nostre risorse alle attività di ricerca e

sviluppo (i requisiti delle PMI innovative sono fissati nella

Legge 33/2015, ndr).

Negli ultimi mesi del 2017 abbiamo invece concluso la

prima importante acquisizione di questo processo di

aggregazione portando a bordo Harvard Group, sof-

tware house specializzata e con forti competenze molto

sviluppate in determinati settori verticali.

Harvard è il tipico esempio di quello che cerchiamo per

il nostro processo di aggregazione: società molto radi-

cata nei suoi diversi mercati di riferimento, con clienti

importanti e qualificati e con competenze di enorme

valore. Tra i clienti di Harvard posso citare: Orogel, Scri-

gno, Giuseppe Zanotti, ACI, Gruppo Ivas, ICR, Sabelli,

Panguaneta, ma la lista è lunga e molto interessante.

La fusione si propone di valorizzare le rispettive storie

attraverso un’integrazione a valore aggiunto, mantenendo

comunque i marchi delle due aziende che oggi insieme

registrano oltre 500 clienti attivi.