to di vista. Per riuscire a vedere il
tuo punto di vista, devi cambiare
punto di vista.
3. Se vuoi comprendere quel che un
altro sta dicendo, devi assumere che
ha ragione e chiedergli di aiutarti
a vedere le cose e gli eventi dalla
sua prospettiva.
4. Le emozioni sono degli strumenti
conoscitivi fondamentali, se sai com-
prendere il loro linguaggio. Non ti
informano su cosa vedi, ma su come
guardi.
5. Un buon ascoltatore è un esplora-
tore di mondi possibili. I segnali più
importanti per lui sono quelli che si
presentano alla coscienza come al
tempo stesso trascurabili e fastidiosi,
marginali e irritanti, perché incon-
gruenti con le proprie certezze.
6. Un buon ascoltatore accoglie vo-
lentieri i paradossi del pensiero e
della comunicazione.Affronta i dis-
sensi come occasioni per esercitarsi
in un campo che lo appassiona: la
gestione creativa dei conflitti.
7. Per divenire esper to nell’ar te di
ascoltare devi adottare una meto-
dologia umoristica. Ma quando hai
imparato ad ascoltare, l’umorismo
viene da sé.
Le modalità di ascolto
Quindi, prima ancora che imparare
a comunicare, occorre imparare ad
ascoltare. Possiamo distinguere quattro
diverse modalità di ascolto.
1. Finto ascolto: è quello che adottia-
mo quando non siamo interessati
o non siamo disponibili a quanto
l’altro ha da dirci, ma non ci auto-
rizziamo a esprimerlo chiaramente.
Accade quando ci rifugiamo in un
ascolto ‘di convenzione’, politically
correct, ma totalmente privo di si-
gnificato e di autenticità. Una buona
parte del nostro ascolto quotidiano
si svolge in questa modalità.
2. Ascolto fattuale: è una tipologia di
ascolto attivo in cui sono partico-
larmente interessato ai dati fattuali,
all’osservazione di punti di vista og-
gettivi e circostanziati. Non tanto
a ‘come’ sta l’altro, quanto a ‘cosa’
ha da dire.
3. Ascolto empatico: è la tipologia
di ascolto che adottiamo spon-
taneamente con le persone che
ci stanno a cuore, che emerge in
presenza di maggiore apertura e
sintonia emozionale con l’altro. A
differenza dell’ascolto fattuale, l’a-
scolto empatico è profondo, par-
tecipato e genera intensità nella
relazione. Non si focalizza solo sul
contenuto, ma anche sul processo
e sulla risonanza emotiva.
4. Ascolto generativo: è la tipologia
di ascolto che mette in moto un
processo di connessione ancora
più profonda fino quasi a percepi-
re un dissolversi dei confini in uno
spazio condiviso di silenzio creativo.
Si tratta di un’esperienza unitiva e
profondamente arricchente, sia che
si svolga in ambito lavorativo che
personale.
Evitare derive pericolose
La comunicazione è da un lato la più
grande opportunità che abbiamo di
manifestare ciò che veramente sia-
mo nella nostra unicità e autenticità;
dall’altro lato, non esiste altro pro-
cesso che sia più vitale e essenziale
per generare il successo e l’evoluzio-
ne di un’azienda. Non può esistere
alcun benessere sul piano individuale
o organizzativo che non contempli la
capacità di costruire relazioni sane e
generative. Potremmo dire che, dietro
quasi ogni problematica che si presenta
nella nostra vita, c’è un tema legato
a una comunicazione disfunzionale.
Di fronte a situazioni difficoltose sul
piano relazionale, in assenza di spe-
cifiche competenze, si finisce spesso
per adottare tre strategie tutte dan-
nose: da un lato ci si ritira dentro noi
stessi e si cade nel silenzio. Un silenzio
tutt’altro che quieto e pacificatore che
anzi spesso alimenta emozioni di fru-
strazione e risentimento. Dall’altro, al
contrario, cediamo all’incalzare delle
emozioni ‘calde’ e scegliamo una mo-
dalità aggressiva che invece di risolvere
il tema genera negli altri atteggiamenti
difensivi e distanza. La terza via è quel-
la della resistenza, una sorta di ‘pace
armata’ in cui l’energia è ostacolata. In
tutti i casi, ciò che rimane è una spia-
cevole sensazione di ‘incompletezza’,
che di volta in volta prende la forma
di frustrazione, rabbia, separazione e
distanza. Ogni situazione non risolta
che ci lasciamo alle spalle è un ‘file’ che
rimane aperto nella nostra mente, che
occupa spazio e drena energia.
Nel prossimo numero tratteremo di
come uscire dalle trappole del silen-
zio, della rabbia e della resistenza. Ri-
stabilire il fluire della comunicazione
autentica è come ridare vitalità a noi
stessi, alle relazioni e alle organizza-
zioni di cui siamo parte, per riscoprire
gioia, entusiasmo e creatività.
METODI E PERCORSI DI CAMBIAMENTO
93
ottobre-novembre 2017
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